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La Chiesa di San Vigilio a Siena

La Chiesa di San Vigilio a Siena

La chiesa di San Vigilio a Siena, di fondazione medievale, nacque come dipendenza urbana dell’abbazia camaldolese della Berardenga, affermandosi rapidamente nel tessuto cittadino, tanto che sul finire del Duecento vi venne trasferita la sede abbaziale. Divenuta commenda,
venne infine concessa nel 1567 alla Compagnia di Gesù, che promosse una complessiva ricostruzione del complesso conventuale e della chiesa, compiuta nel terzo decennio del Seicento su progetto di Orazio Grassi. La nuova chiesa gesuitica, oltre a costituire un esempio paradigmatico degli ideali estetici coltivati dall’ordine nei primi decenni della sua attività, conserva anche una nutrita serie di rilevanti opere d’arte di alcuni dei grandi artisti attivi nell’Italia del Seicento:Francesco Vanni, e suo figlio Raffaello, il bolognese Antonio Carracci, il cortonesco Giovan Francesco Romanelli, Mattia Preti e sculto- ri cresciuti all’ombra di Bernini, come il comasco Ercole Ferrrata e il senese Giuseppe Mazzuoli, che con i suoi fratelli Giovanni Antonio, Annibale, Agostino e il nipote Bartolomeo, gestirono una delle botteghe meglio orga- nizzate dell’età barocca in Italia. Il passaggio della chiesa ai vallombrosani nel tardo Set- tecento, comportò infine nuovi interventi per l’adattamento della decorazione interna.

The book examines the historical events and rich historical heritage of the Siena church of San Vigilio, a priory and then the Camaldolese abbatial headquarters. In the modern era it was then the headquarters of the Society of Jesus and the Jesuit college and,lastly,before it was transformed into a university it was aVallumbro- san monastery.The work is a diachronic and multidisciplinary reconstruction of a monastery that pays special attention to historical and artistic events, and thus to the relationship between the regular experiences and society.

Alessandro Angelini insegna Storia dell’Arte Moderna presso l’Università di Siena. Si interessa di pittura e scultura a Siena e in Toscana tra Quattrocento e Cinquecento. Si è occupato anche di scultura del Seicento a Roma, concentrandosi sulla figura di Gian Lorenzo Bernini e i maestri della sua cerchia. Fa parte della redazione di «Prospettiva», rivista alla quale collabora dal 1982.

Michele Pellegrini è ricercatore all’Università di Siena, dove insegna Storia medievale e Storia religiosa. Dottore di ricerca in Storia della Chiesa medievale e dei movimenti ereticali si occupa princi- palmente di esperienze religiose nelle società urbane nell’Italia comunale.

Studi sulle abbazie storiche e ordini religiosi in Toscana, vol. 1

La Casa Editrice Leo S. Olschki, costituisce una forza di particolari caratteristiche nel vasto panorama dell’editoria nazionale.

Il volume

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