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Istat: il Pil crolla, il debito corre e le tasse volano

L’anno scorso la pressione fiscale complessiva in rapporto al Pil è salita al 44% – Il debito pubblico è volato al 127% (nel 2011 era pari al 120,8%), mentre il deficit è calato al 3% – Consumi delle famiglie nel baratro: -4,3%.

Istat: il Pil crolla, il debito corre e le tasse volano

PRESSIONE FISCALE AL 44%

Tasse record nel 2012. Secondo gli ultimi dati Istat, l’anno scorso la pressione fiscale complessiva in rapporto al Pil è salita al 44%, in aumento di 1,4 punti percentuali rispetto al 2011 (42,6%). Si tratta del livello più alto almeno dal 1990, anno d’inizio delle serie. In particolare, le imposte indirette sono cresciute del 5,2%, essenzialmente per effetto dell’aumento dell’Irpef, della relativa addizionale regionale e dell’imposta sostitutiva su ritenute, interessi e altri redditi da capitale, che riflette le modifiche al regime di tassazione delle rendite finanziarie.

PIL 2012 -2,4%

Quanto al Pil, nel 2012 è crollato del 2,4%: “La caduta dell’ultimo anno – ha spiegato ancora l’Istat – ha quasi annullato la risalita dei due anni precedenti, facendo scendere il Pil in volume leggermente al di sotto del livello registrato nel 2009”. Il livello del prodotto interno lordo è così tornato poco sopra quello del 2000.

DEBITO PUBBLICO AL 127% DEL PIL, DEFICIT AL 3%

Intanto, il debito pubblico è volato al 127% del Pil (nel 2011 era pari al 120,8%) e anche in questo caso si tratta del dato più alto almeno dal 1990. Il deficit è invece calato al 3% del Pil, in miglioramento di 0,8 punti percentuali rispetto a quello registrato nel 2011 (3,8%). Il governo nella nota di aggiornamento del Def diffusa lo scorso settembre prevedeva un deficit/Pil per il 2012 al 2,6%. E’ migliorato anche l’avanzo primario (indebitamento netto al netto della spesa per interessi), che si è attestato al 2,5% del Pil, contro l’1,2% del 2011. Il dato è stato quindi positivo per 39.271 milioni di euro.

CONSUMI -4,3%

L’Istat ha comunicato infine che l’anno scorso i consumi delle famiglie sono crollati del 4,3%, dopo il +0,1% registrato nel 2011. Il calo è stato particolarmente marcato per i beni (-7%), mentre la spesa per servizi ha registrato una diminuzione dell’1,4%. Le contrazioni più accentuate hanno riguardato la spesa per vestiario e calzature (-10,2%) e quella per trasporti (-8,5%).

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