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Istat: a settembre retribuzioni contrattuali orarie +1,4% su anno scorso

Rallenta, invece, la crescita rispetto al mese precedente, solo +0,1% – Stabili rispetto allo scorso anno gli stipendi della pubblica amministrazione, aumentano dell’1,9%, le retribuzioni del settore privato – La quota dei dipendenti ancora in attesa di rinnovo è del 29%.

Istat: a settembre retribuzioni contrattuali orarie +1,4% su anno scorso

Stando ai dati Istat, nel mese di settembre frena la crescita delle retribuzioni contrattuali orarie, che aumentano solo dello 0,1% rispetto ad agosto, mentre la crescita su base annua è dell’1,4%. Identico tasso di crescita anche per la media gennaio-settebre, nel confronto con lo stesso periodo dell’anno precedente.

La variazione tendenziale è frutto soprattutto dell’incremento dell’1,9% per i dipendenti del settore privato, mentre le retribuzioni della pubblica amministrazione non sono cambiate. Tra i vari settori, gli incrementi maggiori si sono registrati in energia elettrica e gas (+2,9%) seguite a ruota da tessili, abbigliamento e lavorazione pelli, gomma, plastica e lavorazioni minerarie non metallifere (2,8%), invariate le telecomunicazioni.

Tra i contratti collettivi presi in esame dall’Istat, a settembre non si sono registrate nè scadenze nè rinnovi. A fine mese la percentuale dei dipendenti ancora in attesa di rinnovo è del 29,0% nel totale dell’economia e del 7,6% nel settore privato. Il tempo di attesa per il rinnovo per i lavoratori con il contratto scaduto è, in media, di 33,1 mesi per l’insieme degli occupati e di 33,4 mesi per il settore privato.

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