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Il greggio Wti sotto zero semina allarme sui mercati

La caduta del greggio ha ragioni tecniche, ma è anche la spia della vulnerabilità dell’economia e della finanza globale – Wall Street si consola con Netflix e Amazon – S’avvicina l’ora X per l’Europa e su Btp e spread sale la tensione

Il greggio Wti sotto zero semina allarme sui mercati

Un barile di petrolio, che contiene 158 litri dell’oro nero, costa stamane 1,10 dollari, più o meno come una tazzina di caffè al bar (prima ella quarantena). Ma ieri, per la prima volta nella storia, il prezzo del greggio texano, il Wti, è precipitato nel giro di poche ore in terreno negativo: -40 dollari al barile. Una follia, certo, ma che si spiega con l’avvicinarsi della scadenza dei contratti di consegna del greggio a fine maggio. Gli operatori che avevano sottoscritto un contratto di acquisto del greggio si sono trovati a possedere petrolio che non sapevano dove sistemare perché i depositi Usa sono pieni. Di qui l’effetto paradossale: il costo del “parcheggio” è schizzato alle stelle. Un fenomeno tecnico che non ha coinvolto il Brent, cioè il petrolio che si vende in Europa, lavorato nelle raffinerie europee e del Golfo e stamane trattato a 25 dollari al barile (-1% dopo il -9% di ieri). Ma è anche la conferma clamorosa della vulnerabilità dell’economia e della finanza globale, messa in ginocchio dall’epidemia. Dietro al crollo dei prezzi, infatti, c’è il crollo dei consumi e l’impotenza dei Paesi leader, a partire dagli Usa, incapaci a gestire la congiuntura. E i mercati prendono atto che, oggi più che mai, il rischio di naufragare è davvero alto.

ASIA IN ROSSO, KIM OPERATO AL CUORE

Il Nikkei di Tokyo perde stamane il 2%, l’Hang Seng di Hong Kong il 2,4%, lo Shanghai Composite l’1,3%. Il Kospi di Seul è in ribasso dell’1,8% e lo won della Corea del Sud si svaluta su dollaro a 1.233. Secondo indiscrezioni circolate nelle ultime ore, il presidente Kim Jong Un sarebbe in cattive condizioni di salute a seguito di un intervento chirurgico al cuore avvenuto nei giorni scorsi.

IL CALO DEL GREGGIO METTE IN CRISI FONDI E ETF

Il crollo delle quotazioni petrolifere mette in crisi molti soggetti, primi tra tutti i grandi fondi sovrani dei paesi produttori, detentori di importanti partecipazioni in centinaia di società quotate: in caso di rapido deterioramento delle condizioni di mercato, i gestori devono affrettarsi a vendere, in modo da rispettare gli equilibri dei portafogli detenuti. Ma voci sinistre riguardano anche i principali Etf di Wall Street, massicciamente investiti nelle obbligazioni del greggio Usa.

WALL STREET SI CONSOLA CON NETFLIX E AMAZON

Si spiega così il brusco calo dei mercati Usa, colpiti dalla tempesta in arrivo da Texas e Oklahoma. Il Dow Jones ha ceduto il 2,44%, l’S&P 500 perde l’1,79%. Nasdaq -1,03%, sostenuto dal buon andamento di due pesi massimi favoriti dalla pandemia: Amazon (+0,8%) e soprattutto Netflix (+3,4%). Più modesto il rialzo di Ibm (+0,5%) nel dopo borsa dopo l’annuncio dei risultati.

Il rendimento del Treasury Note a dieci anni è sceso a 0,60%.

Donald Trump, alle prese con l’epidemia, ha anticipato via Twitter che per far fronte al dilagare del contagio negli Stati Uniti, dove i casi accertati sono saliti a quasi 800.000, sarà sospesa l’immigrazione nel paese. Non si sa come. Ma il dollaro guadagna posizioni sulle valute dei Paesi produttori di greggio, a partire dal rublo e dal peso messicano.

POCO MOSSO L’EURO, VERSO IL GIORNO X PER LA UE

Poco mosso l’euro mentre si moltiplicano le grandi manovre in vista del Consiglio europeo: la Germania si mostra disponibile all’allargamento del bilancio Ue. Si muove anche il Sud Europa, nonostante l’impasse dell’Italia, paralizzata attorno al dilemma Mes sì, Mes no. Più concretamente, la Grecia chiede la rimozione del bail-in bancario mentre la Spagna propone il varo di bond perpetui.  

SALE LA TENSIONE SUI BTP, SPREAD A 240

In attesa del vertice tra i premier Ue di venerdì, l’attività delle Borse ha intanto segnato il passo. A condizionare la seduta di ieri è stata soprattutto la tensione sui Btp: sotto la pressione di vendite pesanti, il rendimento del decennale è salito all’1,94% (+ 16 punti base in più). Lo spread con il Bund si allarga a 240 punti base, su livelli che non si vedevano dal mese scorso. Un calo che si spiega con il varo di un nuovo Btp a 5 anni e la riapertura di un’emissione al 2050 annunciata nel pomeriggio. Intanto, la Bce continua a comprare: la scorsa settimana gli acquisti del piano da 750 miliardi lanciato in marzo sono stati pari a poco più di 20 miliardi di euro, una media giornaliera di 5,6 miliardi.

PARIGI +0,65%. IL LUSSO SI SCOPRE DIFENSIVO

Torna in terreno positivo a fine giornata Piazza Affari: +0,07% sopra i 17 mila punti.

Meglio Parigi (+0,65%). Guidano la corsa i titoli del lusso: Kering +1,09, Hermes +1,6%, Lvmh +0,7%. Il settore dei beni di lusso ha sorprendentemente registrato un andamento migliore del mercato europeo da inizio anno (-16% contro il -25% dell’Eurostoxx), a differenza di altre crisi precedenti, scrive Citi. A Milano brilla Moncler: +2,11%.

FRANCOFORTE +0,37%. MERKEL APRE SUL BILANCIO UE

Sale Francoforte (+0,37%), nel giorno della parziale riapertura delle scuole per gli esami e di molte fabbriche. Da Angela Merkel è arrivata la disponibilità a prendere in considerazione un incremento del bilancio dell’UE a 27. Londra +0,45%.

ZURIGO SCOPPIA DI SALUTE GRAZIE A NOVARTIS E ROCHE

Meglio di tutti il listino di Zurigo (+1,79%), grazie alla spinta dei titoli pharma: Novartis +2% dopo il via libera della Food and Drug Administration per una sperimentazione del farmaco antimalarico idrossiclorochina contro il Covid-19. Sale anche Roche (+0,6%), che sta testando un vecchio farmaco che potrebbe essere riproposto per combattere l’epidemia.

IN ROSSO MADRID: SANCHEZ PROPONE BOND PERPETUI PER LA UE

Chiude in rosso solo Madrid (-0,64%). Secondo quanto riferisce El Paìs, il governo spagnolo intende chiedere all’Unione Europea la creazione, entro un mese, di un fondo con una potenza di fuoco da 1.500 miliardi con l’emissione di obbligazioni senza scadenza (perpetue o irredimibili). Il nuovo debito sarebbe garantito dal bilancio Ue, per l’occasione incrementato dello 0,8%, in aggiunta al +1,2% su cui sta già discutendo il Consiglio Europeo. I titoli perpetui non rappresenterebbero debito per i singoli paesi, ma solo trasferimenti. I singoli paesi beneficerebbero di questi fondi non in base alla grandezza dell’economica, ma in base all’impatto del virus, misurato ad esempio in termini di calo del PIl, aumento della disoccupazione, percentuale della popolazione colpita dal virus.

ENI -1,8% PRIMA DELLA TEMPESTA. SAIPEM SALE SUL TRENO

Il crollo del petrolio, esploso poco prima della chiusura, ha solo sfiorato ieri il listino italiano. Eni, che venerdì annuncerà i dati 2019, ha comunque perduto l’1,8%: Jefferies ha ridotto la raccomandazione sul titolo da buy a hold (target 8,05 euro), Tenaris -0,59%), dopo che Kepler Cheuvreux ha ridotto la raccomandazione da buy a hold, (target da 7,5 a 7 euro). In terreno positivo Saipem (+1,42%). Ieri il consorzio di cui fa parte la società ha avviato la realizzazione del secondo lotto della tratta Alta Velocità Brescia Est–Verona, per un valore di circa 514 milioni di euro, di cui circa 304 milioni di competenza Saipem. Vendite su Saras, che cede lo 0,5% dopo lo stop alla cedola che ha vanificato i vantaggi per il calo del petrolio per le società di raffinazione.

DIASORIN TORNA A CORRERE, JUVENTUS (+11%) VERSO LA RIPRESA

È tornata a correre su Diasorin (+5,6%), dopo il via libera al marchio CE del test sierologico in grado di individuare gli anticorpi IgG del nuovo coronavirus.

Il titolo Juventus (+11,3%) ha guidato la corsa delle società di calcio in attesa della ripresa della preparazione all’inizio di maggio. AS Roma (+3,3%) ha reso noto il taglio delle retribuzioni per la stagione in corso con un risparmio di 30 milioni di euro. Lazio +3,8%.

Contrastate le banche, nonostante l’allargamento dello spread, Unicredit (+0,9%), Intesa Sanpaolo cede invece lo 0,2%. Pesante Nexi, in flessione del 2,8%.

FERRARI STACCA LA CEDOLA, RIPARTE ATLANTIA

Denaro sul settore industria, con Cnh in salita del 2,2%, Fca dell’1,1%. Pirelli cresce del 2,8%. In controtendenza Ferrari (-2,2%), che ieri ha staccato la cedola. Ben raccolta Fincantieri, con un rialzo del 3,7%.

Spunti di rilievo per Amplifon (+10,8%) e Atlantia (+3,77%).

UNO CHAMPAGNE PER CAMPARI, MASCHERINE CINESI PER GIGLIO

Campari -2% dopo l’avvio di una negoziazione in esclusiva per l’acquisto dello Champagne Lallier. Vola Giglio Group (+15,2%) sulla scia dell’annuncio di un accordo quadro con il gruppo farmaceutico Sinopharm, per l’import e l’export di prodotti sanitari da e per la Cina. La gamma di articoli riguarda mascherine, gel igienizzanti, guanti e altri dispositivi sanitari. Ma anche kit per i test Covid-19 e sierologici.

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