Condividi

I certificati diventano digitali: cosa cambia dal 15 novembre

Da metà novembre non sarà più necessario recarsi allo sportello per ottenere un certificato anagrafico. In cantiere anche importanti novità per la carta d’identità digitale. Lo ha annunciato il ministro Vittorio Colao in un’intervista al Corriere della Sera

I certificati diventano digitali: cosa cambia dal 15 novembre

Arrivano anche in Italia i certificati digitali: dalla nascita allo stato civile fino al matrimonio. Dal 15 novembre basterà accendere il proprio computer per scaricare fino a 14 certificati, senza più pagare il bollo, che in alcuni casi può arrivare anche a 16 euro. Ad annunciarlo Il ministro all’Innovazione Tecnologica Vittorio Colao, in un’intervista al Corriere della Sera. Si parla anche di altri progetti, come la sanità digitale e la fibra ottica.

Un progetto che coinvolgerà tutto il Paese e sarà valido per i seguenti certificati:

  • l’anagrafico di nascita e di matrimonio,
  • di cittadinanza,
  • di esistenza di vita,
  • di residenza,
  • di residenza Aire,
  • di Stato civile,
  • di Stato di famiglia,
  • di Residenza in convivenza,
  • di Stato di famiglia Aire,
  • di Stato di famiglia con rapporti di parentela,
  • di Stato libero,
  • anagrafico di Unione civile,
  • di contratto di convivenza.

“Abbiamo coperto il 98% dei cittadini e i pochi piccoli Comuni che mancano li stiamo aiutando a salire a bordo”, ha affermato Colao. 

“Liberiamo il tempo delle persone e di chi lavora. Con la ministra dell’Interno Lamorgese diamo un segnale al Paese che non è più tempo di scetticismi”, ha proseguito il ministro. E così si è giunto a un accordo tra gli 8 mila comuni e lo Stato. “Abbiamo applicato un metodo di lavoro congiunto: ci siamo messi attorno a un tavolo, connesso le iniziative tra loro, stabilito chi fa cosa, coordinando tutto grazie alla tecnologia”.

In cantiere anche importanti novità per la carta d’identità digitale. “In Italia ci sono già 24 milioni di carte d’identità elettroniche e 25 milioni di italiani usano l’identità digitale, lo Spid”.

Ma a preoccupare è il Sud. “Abbiamo una situazione disomogenea: una parte del Paese è più avanti persino rispetto ad alcune nazioni europee, un’altra arranca. Bisogna fare in modo che le regioni più lente accelerino per raggiungere le altre. Per questo insieme al ministro della Salute Speranza e alle Regioni abbiamo avviato due iniziative importantissime: l’architettura per i dati sanitari digitali e le piattaforme di telemedicina. E vogliamo che tutte le Regioni ne beneficino in 2-3 anni”, ha rassicurato Colao.

Invece, per quanto riguarda le telecomunicazioni, il ministro dell’innovazione ha dichiarato che a gennaio partiranno le gare per collegare 6,2 milioni di case con la fibra. Qualche settimana dopo quelle per sostenere e accelerare il 5G. Dal Nord al Sud, si potrà lavorare ovunque in smart working con una buona connessione, ma “anche digitalizzare l’agricoltura o piccoli stabilimenti e laboratori”.

Un passo importante per il nostro Paese e la rivoluzione digitale che ha senz’altro subito un’accelerazione con la crisi pandemica. L’obiettivo è arrivare a un’Italia moderna e innovativa, dando a tutti le stesse opportunità e strumenti.

Commenta