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Guerra dei dazi Usa-Ue e Fmi mettono ansia alle Borse

La nuova offensiva commerciale di Trump contro l’Europa preoccupa i mercati non meno dell’allerta del Fondo Monetario sulla crescita – Proroga per Brexit – Corsa ai bond

Guerra dei dazi Usa-Ue e Fmi  mettono ansia alle Borse

“L’Unione Europea ha approfittato di vantaggi indebiti nei commerci con noi Americani per troppi anni. Ma finirà presto!”. Con questo tweet il presidente Trump ha ufficialmente aperto la guerra dei dazi con Bruxelles, inaugurata con le tariffe (11 miliardi) imposte all’import dall’Europa come ritorsione per gli aiuti ad Airbus.

The World Trade Organization finds that the European Union subsidies to Airbus has adversely impacted the United States, which will now put Tariffs on $11 Billion of EU products! The EU has taken advantage of the U.S. on trade for many years. It will soon stop!— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) 9 aprile 2019

I mercati hanno accolto con apprensione la novità, che arriva ancor prima dell’accordo più volte annunciato con la Cina, per non tacere del contenzioso con Canada e Messico. Il tutto in un contesto delicato, caratterizzato dal warning del Fondo Monetario. Non stupisce, perciò, la cautela delle Borse in avvio di una giornata calda, segnata tra l’altro da due delicati appuntamenti che vedono protagoniste le banche centrali: oggi si terrà la riunione della Bce, in serata verranno rilasciati i verbali dell’ultima riunione della Fed.

Perdono colpi stamane le Borse asiatiche: Shanghai arretra dello 0,55%, Hong Kong -0,6%.

La Borsa dell’ex colonia britannica ha però effettuato un sorpasso storico: la capitalizzazione di Hong Kong (5.780 miliardi di dollari) ha superato quella di Tokyo (5.760 miliardi), collocandosi al terzo posto tra le piazze mondiali.

Il listino giapponese è stato frenato dall’ascesa dello yen, la valuta-rifugio per eccellenza in Asia, trattata a 111,48 sul dollaro. Recupera posizioni anche l’euro, a 1,1258 sulla valuta Usa.

I bond traggono vantaggio dai timori sull’azionario: una conferma arriva dalla raccolta record dell’emissioni di Aramco, che ha raccolto offerte per 112 miliardi di dollari e ne ha assegnati 12.

In rosso gli indici di Wall Street: Dow Jones -0,72%, S&P %00 -0,61%, Nasdaq -0,56%.

In evidenza Facebook (+1,5%), sull’onda della promozione di Morgan Stanley per i risultati di Instagram. Nel mirino Microsoft, accusata di aver collaborato con l’esercito cinese sul fronte dell’Intelligenza Artificiale.

Frena il petrolio sotto i 71 dollari. In calo ieri anche i petroliferi: Saipem -3,9% e Tenaris -2,67%

FMI: “L’ECONOMIA GLOBALE RALLENTA, L’ITALIA DI PIÙ”

“È un momento molto delicato per l’economia globale”. Parole di Gita Gopinath, il nuovo capo economista del Fondo Monetario Internazionale, che ieri ha aggiornato al ribasso le stime del “World economic outlook” di primavera: la crescita globale è scesa dal 3,5% prevista ad ottobre al 3,3% e non andrà oltre il 3,6% nel 2020. “Non ci aspettiamo una recessione” ha aggiunto l’economista. Magra consolazione, anche perché i segnali di ripresa, che pure ci sono, non fanno che sottolineare i problemi strutturali delle economie avanzate. Ci sarà un rimbalzo nella seconda parte dell’anno, ma solo per merito degli Emergenti (+ 4,4% quest’anno, + 4,8% nel 2020) e non dei Paesi avanzati, che, secondo il Fondo, nel 2020 non andranno oltre l’1,6 (+1,9% gli Usa). Non solo. La tendenza è destinata ad accentuarsi, un po’ per l’invecchiamento della popolazione un po’ perché, ammonisce l’Fmi, l’automazione ed il digitale “favoriranno i consumatori ma l’impatto sulla produttività sarà modesto”. Nodi strutturali che vanno ad aggiungersi ai conflitti sui dazi scatenati da Trump anche verso l’Europa.

IL DEF TAGLIA ALLO 0,2% LA CRESCITA DEL BEL PAESE

Senza dimenticare l’Italia che, in attesa della flat tax, scopre la crescita piatta: il governo ha fissato ieri una “crescita per il 2019 pari allo 0,2%” nel Documento di economia e finanza, in cui non è prevista “nessuna nuova tassa e nessuna manovra correttiva”. Una difficile quadratura del cerchio, insomma. Il debito pubblico è visto peggiorare al 132,7% del Pil (dal 132,2% del 2018) a causa della “bassa crescita nominale” e “rendimenti reali relativamente elevati”. Anche il deficit/Pil peggiora, tornando al 2,4% che era stato bloccato dalla Commissione europea ai tempi della Manovra. 

L’UNIONE ACCORDA UNA PROROGA A LONDRA

In vista di una giornata campale (da non dimenticare le aste di titoli pubblici non solo in Italia) i mercati del Vecchio Continente hanno vissuto ieri una seduta all’insegna della cautela, con un finale che lascia ben sperare.

In risposta alla richiesta della premier britannica Theresa May, “il Consiglio europeo concorda una proroga per permettere la ratifica dell’Accordo” di divorzio, si legge nella bozza di conclusioni del vertice straordinario sulla Brexit. “Se l’accordo verrà ratificato prima della data”, la separazione “avverrà il primo giorno del mese successivo”, prosegue il testo. Nel documento però non c’è la data di estensione massima, poiché è una decisione che dovranno prendere oggi i leader dei 27 Paesi della comunità.

Piazza Affari ha chiuso la seduta in regresso dello 0,46%, 21.671 punti base, dopo aver sfiorato, prima del rapporto del Fondo, un nuovo massimo annuale a 21.900 punti.

Francoforte perde lo 0,92%; Parigi -0,65%; Madrid -0,3%; Londra -0,36%. In controtendenza Zurigo (+0,2%).

IL RENDIMENTO DEL BTP 10 AI MINIMI DA 10 MESI

La carta italiana ha chiuso col segno più in attesa delle aste di metà mese: un risultato all’apparenza sorprendente se si guarda alla situazione dei conti pubblici. Ma continua la caccia ai rendimenti nella speranza di nuovo segnali accomodanti in arrivo dalla conferenza stampa di Mario Draghi.

In chiusura lo spread si è ristretto a 244 punti base, da 249 della vigilia.  

Il tasso del decennale si attesta in area 2,43% (ai minimi da dieci mesi) da 2,49% della chiusura precedente.

Stamane il Tesoro offre 6 miliardi di Bot a 12 mesi (in scadenza 6 miliardi): sul mercato grigio il titolo ha scambiato intorno a 0,08% rispetto a 0,06% dell’asta di metà marzo.

Domani sarà la volta dell’asta a medio e lungo termine di metà mese, in cui saranno a disposizione degli investitori tra 6,25 e 7,75 miliardi di euro in Btp, con il debutto del nuovo 7 anni, che staccherà una cedola di 2,1% (contro 2,5% dell’attuale benchmark) e le riaperture del 3 e del 15 anni.

TENGONO LE BANCHE, NUOVO MASSIMO PER POSTE

Le banche hanno conservato un piccolo guadagno al termine di una seduta contrastata. Brillante Banco Bpm (+1%). Intesa +0,2%, Unicredit +0,27%.

Nuovo rialzo di Poste Italiane (+0,36%), promossa lunedì da Deutsche Bank con un target a 10 euro. Il titolo ha toccato un nuovo massimo storico nel durante a 9,07 euro.

Realizzi sul risparmio gestito: Anima -1,7%, FinecoBank -0,7%, Azimut +0,1%

I DAZI FRENANO LEONARDO, DOCCIA SCOZZESE PER PRYSMIAN

In ribasso Fiat Chrysler (-1,1%), che ha patteggiato 110 milioni di dollari per risolvere una disputa su informazioni fuorvianti agli investitori sul diesel e sul mancato rispetto delle norme americane.

Cnh Industrial cede l’1,47%. Ieri il Ceo ha detto che Iveco, periodicamente al centro di speculazioni su una possibile cessione, “resta core per il gruppo, ma la strategia è in fase di revisione”.

Tra gli industriali, pesante Leonardo (-2%) sui timori di dazi Usa sugli elicotteri.

Pesantissima Prysmian (-5%), la peggior blue chip. La società ha annunciato che alcuni test al collegamento WesternLink tra Scozia e Galles hanno fatto scattare il sistema di protezione, mettendo l’infrastruttura fuori servizio. Non è la prima volta che ciò accade. 

TIM, IL NUOVO BOND SNOBBA IL RATING

Telecom Italia +0,24%. Lo spread tra ordinarie e risparmio ha toccato un nuovo minimo storico sotto quota 4 cent. La società ha collocato un bond in euro a sei anni da 1 miliardo al 2,875, appena due giorni dopo il downgrade di Fitch che ha privato l’ex monopolista dell’ultimo giudizio ‘investment grade’ da parte delle principali agenzie.

TECHNOGYM -4,4% DOPO IL COLLOCAMENTO

Fuori dal listino principale, Technogym (-4,43%) si è adeguata al prezzo dell’accelerated bookbuilding, 10,30 euro, attraverso il quale l’azionista di maggioranza, Wellness Holding, ha venduto una quota del 6,96%.

Male Salini Impregilo (-4,2%) vittima di prese di beneficio. Proseguono gli acquisti su Molmed (+6,9%).

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