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Fmi alza il Pil italiano e il Ftse Mib sale, Wall Street teme il tapering

Il Fondo Monetario rivede al rialzo le stime sulla crescita del Pil italiano (+4,5%) e Piazza Affari inverte la rotta salendo dello 0,3% grazie soprattutto a Pirelli, Prysmian, Ferrari e Saipem – H-Farm ancora super per la cessione record di Dapop – Il rialzo dei rendimenti dei T-bond e l’ombra del tapering mandano invece in rosso il Nasdaq: scintille Amc

Fmi alza il Pil italiano e il Ftse Mib sale,  Wall Street teme il tapering

Anche il Fondo Monetario Internazionale alza le stime di crescita sull’Italia e Piazza Affari trova la forza di chiudere in lieve rialzo (+0,29%) una seduta mista e poco mossa in Europa e debole, in avvio, a Wall Street. 

Per il Belpaese si tratta di una nuova e incoraggiante conferma del fatto che la ripresa sarà più robusta del previsto (+4,3% nel 2021 e +4% nel 2022), anche se l’outlook economico dipenderà dall’andamento della pandemia, “dall’entità dei cambiamenti strutturali e dall’efficacia delle politiche economiche e sanitarie”.

Il quadro congiunturale trova appoggi inoltre nella crescita della produzione industriale, posta in luce dal centro studi di Confindustria, in aprile e maggio (+0,3% e +0,4%) dopo la frenata di marzo. Inoltre vola il Pmi finale della zona euro: 57,1 in maggio, da 53,8 in aprile. Si tratta del livello più alto da febbraio 2018. Balza anche l’indice del settore dei servizi, al massimo quasi tre anni a 55,2 da 50,5, leggermente al di sopra della stima flash di 55,1. Sono molto postivi poi i dati sul lavoro che arrivano dagli States: l’indice Adp sull’occupazione nel settore privato e le nuove richieste dei sussidi di disoccupazione risultano migliori delle previsioni, in attesa del rapporto sull’occupazione per il mese di maggio che sarà pubblicato domani.

In questo contesto Milano fa un altro passo avanti a 25.452 punti, favorita dai rialzi di Pirelli +2,37%, Prysmian +1,92; Ferrari +2,04%;  Saipem +1,39%. Sono in calo Stm -1,33%; Atlantia -1,5%; Enel -1,11%; Buzzi -0,75%. Sono contrastate le banche, Bper -0,44%, Banco Bpm +0,91%, ma fuori dal paniere principale fa scintille Illmity Bank (+5,78%), a seguito dell’indiscrezione del Messaggero secondo cui il gruppo Ion sarebbe interessato a rilevare una quota di rilievo della banca, restando al di sotto della soglia che fa scattare l’obbligo di Opa. Le agenzie di stampa riferiscono che un portavoce della società ha detto che il gruppo Ion non ha presentato alcuna offerta per la banca fondata da Corrado Passera, ma la dichiarazione non ha privato il titolo del suo appeal.

Sull’Aim resta inoltre sugli scudi H-Farm, +13,28%, ancora in scia all’annuncio dell’acquisizione di Depop da parte del colosso dell’e-commerce Etsy per 1,625 miliardi di dollari. Depop è una app nata in H-Farm nel 2011 e fondata da Simon Beckerman. Nel 2020 ha registrato vendite lorde di merci per circa 650 milioni di dollari, mentre i ricavi si sono attestati a 70 milioni di dollari, entrambi in aumento di oltre il 100% anno su anno. La vendita a Etsy, grazie alla clausola di earn out prevista negli accordi di exit, genererà per H-Farm un incasso di circa 6 milioni di euro, con un ritorno di 15,5 volte rispetto all’investimento iniziale (792 mila euro).

Lo spread chiude sui livelli della vigilia, a 102 punti base (+0,02%), con il tasso del Btp decennale in leggero calo a +0,84%.

Nel resto d’Europa la piazza peggiore è Londra -0,62%, penalizzata dalla vendite sui titoli minerari e le materie prime. Bene Francoforte, +0,2%, che resta sui suoi massimi, mentre sono deboli Parigi -0,21%, Amsterdam -0,26% e Madrid -0,43%.

Oltreoceano Wall Street procede contrastata, con il Dow Jones che galleggia sulla parità e il Nasdaq in calo di circa un punto percentuale. Per Radiocor la via dei ribassi di oggi sarebbe legata alle nuove tensioni geopolitiche sulla scia della notizia che la Russia eliminerà il dollaro dal suo Fondo per il benessere nazionale puntando su euro, oro e yuan, con l’obiettivo di ridurre l’esposizione agli asset americani.

Nell’azionario l’attenzione resta alta sui piccoli, in particolare la catena di cinema AMC, che ieri ha guadagnato il 95% e da inizio anno circa il 2000%, al momento perde il 17%, dopo aver annunciato l’intenzione di mettere in vendita oltre 11,5 milioni di azioni. La scorsa settimana, gli investitori con posizioni short sul titolo hanno stimato una perdita di 1,23 miliardi di dollari con un rally oltre il 116%, secondo i dati di S3 Partners, ieri, hanno perso 2,8 miliardi di dollari in una giornata.   

Fra i grandi: Exxon, partita in calo ha cambiato rotta dopo i primi scambi. La notizia del giorno è che il fondo attivista Engine No.1, che ha sfidato il board di Exxon sul cambiamento climatico, sarebbe riuscito a far eleggere tre dei suoi quattro candidati, secondo i risultati preliminari.

Sono poco mossi i prezzi dei T-Bond, dopo i dati sul lavoro e sussidi, ma il rendimento del decennale torna oltre quota 1,6%. È chiaro che i timori sull’inflazione e sui rischi riflessi nella politica monetaria restano sullo sfondo e un’analisi pubblicata da Reuters dice che le banche americane hanno troppi soldi a disposizione e stanno finendo i posti dove metterli.

Intanto il membro non votante della Fed Harker (presidente della Fed di Filadelfia) ha dichiarato che è il momento di cominciare a parlare delle tempistiche di un tapering.

L’economia americana d’altra parte è cresciuta a un ritmo moderato fra gli inizi di aprile e maggio, sostiene la Fed nel Beige Book, il rapporto sullo stato dell’economia che farà da base alla prossima decisione. A incidere positivamente sono le vaccinazioni e il rilassamento delle misure per il distanziamento sociale, ma e pressioni sui prezzi “sono aumentate ulteriormente”, “intensificate dai problemi alla catena di approvvigionamento.

Passano in rosso le materie prime. Il petrolio, dopo la recente corsa, prende fiato. Il Brent perde quasi un punto percentuale e tratta a 70,66 dollari al barile.

Scendono i prezzi dei metalli. L’oro spot cede il 2% e scambia a 1869,31 dollari l’oncia. 

Sul mercato valutario l’euro scivola dello 0,7% contro il biglietto verde con il cambio che retrocede a 1,21.

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