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Fca: piena occupazione, più investimenti, nuovi modelli per l’Italia

La 500 elettrica sarà prodotta a Mirafiori, ma novità importanti sono previsti per tutti gli stabilimenti del Paese – L’ad di Fca Manley e il responsabile Emea Gorlier annunciano 5 miliardi di investimenti in 3 anni e l’obiettivo di raggiungere la piena occupazione

Fca: piena occupazione, più investimenti, nuovi modelli per l’Italia

Ecco le novità italiane targate Fca. Cinque miliardi di investimenti in tre anni, nuovi modelli prodotti nei vari stabilimenti del Paese, con la 500 elettrica “assegnata” a Mirafiori, e l’obiettivo di raggiungere la piena occupazione alla fine del periodo compreso nel piano industriale.

Questi i principi base che Mike Manley, ad di Fca, e Pietro Gorlier, responsabile delle attività europee, hanno annunciato ai sindacati nell’incontro tenutosi oggi a Torino per  presentare le missioni produttive degli stabilimenti italiani nell’ambito del piano industriale 2018-2022.

FCA: GLI IMPIANTI CHE PRODURRANNO I NUOVI MODELLI

A illustrare i dettagli dei piani che Fca ha sull’Italia ci ha pensato il numero uno Emea, Gorlier: saranno in tutto 13 i nuovi modelli che Fiat Chrysler lancerà nei prossimi tre anni (2019-2021), ma in parallelo continuerà anche il restyling dei modelli esistenti.

Ad attirare l’attenzione generale è stata per forza di cose la nuova 500 elettrica (BEV) che sarà prodotta a Mirafiori. “Mirafiori rappresenterà la prima installazione della piattaforma full BEV che sarà applicata sulla nuova Fiat 500 e che potrà essere utilizzata per altri modelli a livello globale”, ha affermato l’ad, Mike Manley.

Altra novità importante riguarda Melfi dove sarà prodotta la versione europea della Jeep Compass, sulla stessa piattaforma e con la stessa tecnologia PHEV utilizzati per la Jeep Renegade. Nello stabilimento di Pomigliano d’Arco, oltre alla Fiat Panda MHV sarà prodotto il suv compatto dell’Alfa Romeo, mentre per Termoli ci sarà una nuova linea produttiva per realizzare i nuovi motori benzina Fire Fly 1.000, 1.300, turbo, aspirati e ibridi. Cassino entro i prossimi 3 anni si occuperà del nuovo suv medio con marchio Maserati., mentre per Atessa si prevede un aumento della capacità produttiva e lo sviluppo del Ducato elettrico e a Modena sarà estesoil ciclo di vita di Gran Cabrio e GT. E ancora:

Verrone: aggiornamento trasmissioni per nuovi motori;

Cento: evoluzione del grande motore diesel V6 per il mercato americano (per Ram etc.) e si riprenderà la produzione di motori industriali e navali.

Un capitolo a parte per Pratola Serra. Contrariamente a quanto annunciato in precedenza infatti, Manley ha fatto sapere che la produzione del diesel non si fermerà nel 2021. Lo stabilimento quindi, dal 2021, costruirà gli euro6 diesel di ultima generazione (D final).

Volendo fare un riassunto, saranno in tutto 13 i modelli prodotti in Italia: 4 completamente nuovi (500 elettrica, C-Suv Alfa, Suv Maserati media, e Jeep Compass) e 9 restyling. Sono 12 interventi tra ibridazione e elettrificazione (a basso e alto voltaggio). 2 nuovi motori e 2 aggiornamenti Euro6 D final (diesel).

FCA: 5 MILIARDI DI INVESTIMENTI

Il piano con cui i top manager di Fca si sono presentati oggi davanti ai sindacati prevede oltre 5 miliardi di investimenti per il periodo 2019-2021

“Gli investimenti programmati in Italia nell’arco del Piano industriale, che sono incentrati sull’utilizzo di piattaforme comuni, flessibili ed elettrificate, serviranno a rinforzare l’orientamento del nostro footprint industriale in Italia verso i nostri marchi globali e i mercati internazionali”, ha commentato Gorlier. “Partiremo nei prossimi mesi con un piano di formazione del personale incentrato proprio sulle tecnologie ibride ed elettriche. Sono convinto che insieme a tutti i nostri lavoratori saremo in grado di raggiungere i traguardi che ci siamo prefissati”.

Da sottolineare che il piano presentato a Balocco da Marchionne prevedeva 8,7 miliardi di investimenti da destinare all’intera area Emea tra il 2018 e il 2022. Il piano di Manley invece destina 5 miliardi nel triennio 2018-2021 solo per l’Italia.

FCA: IL NODO OCCUPAZIONE

I nuovi modelli e i nuovi investimenti sembrano aver rassicurato i sindacati sulla salvaguardia dei lavoratori italiani: “Fca e Cnh Industrial hanno oggi dichiarato una generale positiva disponibilità a discutere sulla piattaforma presentata dai sindacati per il rinnovo del contratto aziendale”, ha affermato Rocco Palombella, segretario generale della Uilm-Uil, aggiungendo che è stato comunque puntualizzato “il loro interesse a introdurre nuovi temi quali la conclusione della fase sperimentale di inquadramento dei nuovi assunti in Fca e il contenimento dei picchi di assenza per malattia”.

Soddisfatto anche il segretario generale della Fim Cisl, Marco Bentivogli (che all’uscita dall’incontro ha subito un’aggressione da parte di un gruppo dei Cobas), che si toglie anche qualche sassolino dalla scarpa. “Quello che è singolare è che c’è una parte del paese che dal 2010 non vede l’ora di poter dire di aver avuto ragione e ogni mese che passa viene smentito da una storia di successo industriale e contrattuale.  Gli accordi sindacali hanno garantito questi investimenti e smontato i due falsi miti che per mantenere la manifattura nelle economie mature bisogna peggiorare le condizioni di lavoro e i salari. Ci auguriamo che cambi la narrazione di questa storia e qualcuno comprenda il bisogno di un corale sostegno allo sviluppo industriale del paese, specie in un momento di grande incertezza”.

I prossimi incontri tra la società e i sindacati sono stati fissati per il 13, il 17 e il 18 dicembre a Torino, mentre il tavolo tra Fca-Cnh e la la Fiom-Cgil, è stato aggiornato al 6 dicembre prossimo.

Francesca Re David, segretaria generale della Fiom, al termine dell’incontro di oggi pomeriggio nella sede dell’Unione industriali di Torino, per la Fiom il tema da cui partire è il salario. “Chiediamo un adeguamento dei minimi salariali che sono fermi da otto anni, una revisione della struttura premiante, più comprensibile per i lavoratori, e di rivedere la parte relativa al welfare aziendale’, ha dichiarato Re David. “Tutte le difficoltà permangono ma ci sono segnali di trattativa”, ha aggiunto.

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