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Deficit, Letta: “Non andremo oltre il tetto del 3%”

Il Premier: “Sono convinto che siamo tutti all’altezza della sfida” – L’allarme era stato lanciato in mattinata da Olli Rehn: “E’ essenziale la stabilità politica, gli ultimi dati economici dell’Italia non sono buoni” – Ieri lo stesso avvertimento era arrivato dalla Banca centrale europea.

Deficit, Letta: “Non andremo oltre il tetto del 3%”

“Sono convinto che siamo tutti all’altezza della sfida. Ci sono tutte le condizioni” perché l’Italia non sfori il tetto del 3% del rapporto tra deficit e Pil. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Enrico Letta, rispondendo ai segnali di preoccupazione arrivati oggi da Bruxelles sullo stato di salute dei conti pubblici italiani. 

L’allarme era stato lanciato in mattinata da Olli Rehn: “L’Italia ha avuto alcune turbolenze politiche – aveva detto il commissario agli Affari economici dell’Unione europea -, ma ora si concentri sulle riforme economiche”: per il ritorno alla ripresa “è essenziale la stabilità politica”, anche perché “gli ultimi dati economici dell’Italia non sono buoni”. 

Sulla stessa linea il presidente dell’Eurogruppo, Jeroen Dijsselbloem: “Per l’Italia la cosa più importante è la stabilità politica”. 

Letta ha sottolineato poi come i prossimi mesi siano “molto importanti per la credibilità e la serietà del nostro Paese: manterremo gli impegni rispetto ai nostri debiti, ma bisogna essere seri, non bisogna sembrare sempre sull’orlo di un vulcano in ebollizione”.

Già ieri la Banca centrale europea aveva indirizzato parole chiare nei confronti dell’Italia, avvertendo che al momento i conti pubblici non garantiscono il rispetto della soglia del deficit al 3%: “Il peggioramento, dovuto soprattutto all’erogazione di sostegno al settore finanziario e al rimborso di arretrati – si legge nell’ultimo bollettino della Bce –, mette in risalto i rischi crescenti per il conseguimento dell’obiettivo di disavanzo delle amministrazioni pubbliche nel 2013”.

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