Condividi

Crisi: Tremonti al Tesoro, in Lussemburgo e in Parlamento

Dopo la riunione del Comitato di stabilità con i vertici di Bankitalia, Isvap e Consob, il ministro è pronto a partire per il Lussemburgo, dove domattina incontrerà il presidente dell’Eurogruppo Junker – Nel pomeriggio poi sarà di nuovo in Parlamento per ascoltare il discorso di Berlusconi – Intanto Napolitano parla con Draghi e si dice “preoccupato”.

Crisi: Tremonti al Tesoro, in Lussemburgo e in Parlamento

E’ durata circa due ore la riunione del Comitato per la stabilità finanziaria che si è tenuta oggi pomeriggio al Tesoro. Maestro delle cerimonie è stato, com’è ovvio, il superministro Giulio Tremonti. Seduti accanto a lui intorno al tavolo c’erano Fabrizio Saccomanni e Anna Maria Tarantola, direttore e vice direttore generale di Bankitalia, Giuseppe Vegas, presidente della Consob, Giancarlo Giannini, presidente dell’Isvap, e Vittorio Grilli, direttore generale del Tesoro. Scopo della riunione era di fare il punto sul tornado che sta investendo il mercato finanziario italiano.

Ma quello di oggi era solo il primo appuntamento istituzionale sull’agenda di Tremonti, che si ritrova con un avvio di settimana particolarmente affollato di impegni. Domattina dovrà partire da via XX Settembre per andare in Lussemburgo, dov’è atteso a rapporto dal presidente dell’Eurogruppo, Jean Claude Junker. La gita oltreconfine non gli consentirà di partecipare al consueto consiglio dei ministri del mercoledì, ma molto probabilmente il ministro riuscirà a tornare in tempo nella capitale per ascoltare il discorso del premier. Silvio Berlusconi alle 15 riferirà alla Camera e alle 17 e 30 al Senato sulla situazione economica e finanziaria del Paese.

Nel frattempo, questa mattina il Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, ha incontrato per la seconda volta in pochi giorni il governatore di Bankitalia Mario Draghi. I contenuti del colloquio non sono noti, ma il Presidente ha comunque assicurato che seguirà il dibattito dei prossimi giorni, perché “nell’attuale momento, la parola è alle forze politiche, di governo e di opposizione, chiamate a confrontarsi con le parti sociali sulle scelte da compiere per stimolare decisamente l’indispensabile crescita dell’economia e dell’occupazione, a integrazione delle decisioni sui conti pubblici volte a conseguire il pareggio di bilancio nel 2014. Seguirò – aggiunge il Capo dello Stato – attentamente gli esiti di tale confronto, partendo dalla preoccupazione che non ho mancato di esprimere per gli andamenti dei mercati finanziari e dell’economia, nei loro termini generali e nei loro specifici aspetti italiani”.

Commenta