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Città intelligenti: Milano la più smart, podio per Firenze e Bologna

Pubblicato il rapporto ICity Rate 2018 di FPA con la classifica delle smart city italiane tra 107 comuni capoluogo. Bene il centro-Nord dove spiccano le performance di Trento, Bergamo, Torino, Venezia, Parma, Pisa e Reggio Emilia. Roma migliora, ma solo 15ª. Fanalino di coda le città meridionali

Città intelligenti: Milano la più smart, podio per Firenze e Bologna

È Milano la città più smart d’Italia, Firenze e Bologna seguono al secondo e Terzo posto, Roma non entra nella Top Ten e si ferma al 15° posto. Il capoluogo lombardo porta a casa il primato per il quinto anno consecutivo soprattutto in tema di solidità economica, ricerca e innovazione, lavoro, attrattività turistico-culturale.

Firenze porta ottimi i risultati sui fronti attrattività turistico-culturale e trasformazione digitale – per cui è prima – e si colloca fra le prime città per mobilità sostenibile, stabilità economica, istruzione, lavoro, partecipazione civile ed energia.

Bologna, invece, conferma la sua leadership negli ambiti del lavoro, energia e governance e partecipazione civile e guadagna un ottimo posizionamento per trasformazione digitale, istruzione, ricerca e innovazione e inclusione sociale.

Questo il podio secondo il rapporto annuale ICity Rate 2018 promosso dal Forum della Pubblica Amministrazione per aggiornare l’evoluzione delle città italiane nel percorso verso la realizzazione di città più intelligenti, più vicine ai bisogni dei cittadini, più inclusive, vivibili e capaci di adattarsi ai cambiamenti in atto.

Le dimensioni urbane su cui il report si basa sono 15 e tengono insieme 107 indicatori che, aggregati nell’indice finale ICity index, consentono di stilare la classifica finale dei comuni capoluogo italiani, dal momento che è diventato imprescidibile progettare e governare città intelligenti senza tener conto degli obiettivi di sostenibilità introdotti dall’Agenda 2030 dell’ONU.

“Le tre città al vertice di ICity Rate 2018 seguono un modello di sviluppo e di governance urbana molto diversi, ma capaci di portare buoni risultati in molti delle dimensioni analizzate dalla ricerca”, afferma Gianni Dominici, direttore generale di FPA .

È il centro-nord il fiore all’occhiello della penisola secondo il report: Trento, Bergamo, Torino, Venezia, Parma, Pisa e Reggio Emilia completano la classifica delle prime dieci smart city italiane. Un gruppo in cui emerge un forte blocco di città medie con ottime performance, come Trento, che guadagna una posizione grazie ai buoni risultati nella gestione dei rifiuti; Bergamo, che passa dal sesto al quinto posto e si distingue in particolare per solidità economica e gestione del verde urbano; Parma, prima per inclusione sociale e consumo di suolo e territorio, e Pisa, eccellenza nell’istruzione.

La capitale del Belpaese prosegue lenta il suo percorso di avvicinamento alle prime dieci città sostenibili d’Italia, recuperando due posizioni rispetto al 2017, salendo al 15° posto, grazie soprattutto alle buone performance negli ambiti di trasformazione digitale, turismo e cultura, innovazione e istruzione. Oltre a questi risultati positivi, la capitale ha scalato posizioni anche negli ambiti mobilità sostenibile, occupazione e governance e partecipazione civile. Tuttavia, appare ancora indietro in aspetti che dovrebbero caratterizzare città di grandi dimensioni: 43° in energia e 43° in solidità economica.

Deludenti i risultati relativi al sud Italia: occorre scorrere la classifica fino al 43° posto per trovare la prima città del meridione e lì si trova Cagliari, che guadagna quattro posizioni rispetto al 2017. Buona la performance della città di Lecce, che, 62esima, guadagna nove posizioni sull’anno precedente.

Nell’ambito della fascia alta della classifica, sono alcune città di media o piccola dimensione – tutte sotto i 100mila abitanti – a registrare i progressi più significativi: Pordenone, Cremona, Udine, Treviso, Biella, Lodi e Belluno. Alcune di queste realtà si caratterizzano per l’ottima performance ottenuta in ricerca e innovazione grazie anche all’insediamento, nel capoluogo o nella provincia, di luoghi di concentrazione e promozione dell’innovazione produttiva.

A questa caratteristica spesso si affianca quella di elevati livelli di sicurezza (Pordenone, Udine e Biella sono tra le prime dieci nell’indice settoriale), di buoni livelli di inclusione sociale (in particolare a Udine e Pordenone) e di buona gestione dei rifiuti (Treviso, Belluno e Pordenone sono tra le prime dieci nell’indice di ambito).

Cremona si colloca nel gruppo grazie anche ai risultati ottenuti nella trasformazione digitale, nella mobilità sostenibile e nell’energia e Lodi ottiene un buon piazzamento anche nell’indicatore relativo al verde urbano.

Fanalino di coda dal peggiore al migliore composto da Agrigento, preceduta da Vibo Valentia, Caltanissetta, Trapani, Crotone, Taranto, Enna, Brindisi, Caserta e Benevento.

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