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Cgil, Congresso: accordo su Landini segretario e Colla vice

Accordo nella notte tra i due schieramenti interni della Cgil ma molti dubbi sulla linea che sosterrà Landini, finora molto ambiguo nei confronti delle scelte del Governo gialloverde – Unità sindacale più difficile

Cgil, Congresso: accordo su Landini segretario e Colla vice

Maurizio Landini sarà il nuovo segretario generale della Cgil al posto di Susanna Camusso, mentre Vincenzo Colla sarà il suo vice.

Dopo una giornata d’apertura assai movimentata, nella quale la segretaria generale uscente ha dato il peggio di sé accusando il candidato riformatore Vincenzo Colla di aver rotto l’unità della Cgil, nella notte il Congresso di Bari ha trovato l’accordo sul nuovo vertice che oggi sarà sottoposto al voto degli 800 delegati.

Salvo colpi di scena dell’ultimo minuto, l’ex leader dei metalmeccanici della Fiom, diventa dunque il nuovo segretario generale del maggior sindacato italiano. Ma bisognerà vedere se l’accordo con Colla ne correggerà o no la linea che ha tenuto in tutti questi anni: una linea massimalista, antagonista e spesso subalterna al populismo dei Cinque Stelle.

La componente che fa capo a Landini avrà 7 membri nella nuova segreteria confederale, mentre 3 andranno a quella di Colla.

Decisivo per il successo di Landini è stato il sostegno di Camusso che, da segretaria uscente, tutto ha fatto tranne che esercitare in modo imparziale il suo ruolo. Nei mesi scorsi ha fatto un intervento a gamba tesa in piena campagna congressuale proponendo ex abrupto la candidatura di Landini alla segreteria generale senza il consenso di tutta la Confederazione e ieri ha lanciato un immotivato J’accuse all’indirizzo di Colla, accusandolo impropriamente di aver rotto l’unità interna.

L’intesa maturata nella notte metterà forse fine alla guerra interna ma i dubbi sulla linea sindacale della Cgil sono molti forti e certamente non aiuteranno la reale difesa dei lavoratori di fronte alle scelte rovinose del Governo, verso il quale Landini è stato fino ad oggi molto ambiguo. Il rischio che la Cgil continui nella sua deriva corporativ-massimalista è tutt’altro che fugato dalla segreteria Landini. E soprattutto per la riformista Cisl sarà difficile, al di là delle dichiarazioni di facciata della segretaria Furlan, portare realmente avanti un progetto di unità tra le centrali sindacali.

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