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Cameron: “Brexit non sarà una passeggiata”. Londra prende tempo sul negoziato

Il premier non attiverà l’articolo 50 nel Consiglio Ue del 28 giugno – Entro il 2 settembre il partito Conservatore dovrà scegliere il successore di Cameron – Sarà lui a traghettare il Regno Unito fuori dall’Ue.

Cameron: “Brexit non sarà una passeggiata”. Londra prende tempo sul negoziato

David Cameron torna a parlare alla Camera dei Comuni per la prima volta dopo il referendum sulla Brexit e dopo il discorso con il quale ha annunciato al Regno Unito le sue dimissioni.

Dopo le indiscrezioni circolate nel primo pomeriggio, il Primo Ministro britannico conferma ufficialmente il No ad una seconda consultazione popolare sulla fuoriuscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea, spegnendo definitivamente le speranze di chi si è pentito di aver scelto il “Leave” e dei sostenitori del “Remain”: «Il risultato del referendum va accettato – ha esordito Cameron – Abbiamo la responsabilità di tenere il paese unito».

Nonostante le buone intenzioni, Cameron ha preannunciato le difficoltà che il Regno Unito dovrà affrontare nel prossimo futuro: «L’uscita dall’Unione europea sarà tutto tranne che una passeggiata per l’economia», ha sottolineato il Premier, che ha cercato inoltre di rassicurare i milioni di cittadini Ue residenti nel Paese. I cambiamenti, infatti, non saranno per nulla immediati.

Ad oggi, Londra ha intenzione di aspettare e di rimandare “a tempo debito” l’iter di fuoriuscita dall’Ue: «Ho parlato con la cancelliera tedesca Angela Merkel e il presidente francese Francois Hollande», ha detto ancora Cameron, «e ho detto loro che per il momento non chiederemo l’articolo 50» per avviare i negoziati con l’Unione europea.

Il riferimento è all’articolo 50 del trattato di Lisbona che consente ad uno Stato Membro di attivare la procedura di uscita dall’Unione. Solo dopo che il Regno Unito avrà notificato al Consiglio europeo la sua intenzione di recedere dall’Ue, scatteranno i due anni di negoziati bilaterali per concordare un accordo di uscita.

A livello teorico, Cameron potrebbe procedere con la richiesta già al Consiglio europeo di domani, 28 giugno, ma le parole del Primo Ministro britannico non lasciano dubbi sull’intenzione di rimandare l’inizio dell’iter.

Molto probabile inoltre che a traghettare Londra fuori dall’Ue non sia l’attuale Premier, ma il suo successore che, in base a quanto stabilito oggi dal comitato esecutivo del Partito Conservatore dovrà essere operativo entro il prossimo 2 settembre. Brexit dunque potrebbe slittare al prossimo autunno.

Il leader dei Tory ha infine affermato che «Far rimanere la Gran Bretagna all’interno del mercato unico sarà una delle sfide più grandi nell’ambito dei negoziati con l’Unione europea».

L’intervento di Cameron arriva poche ore dopo le dichiarazioni di George Osborne, attuale cancelliere dello Scacchiere britannico, e dell’ex sindaco di Londra Boris Johnson che avevano preannunciato l’intenzione di “procedere con calma”.

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