Condividi

Brexit: dall’Ue “proroga flessibile” fino al 31 ottobre

Dopo un vertice straordinario durato otto ore, i 27 hanno concesso più tempo a May, che avrà altri sei mesi per trovare una maggioranza in Parlamento che approvi l’intesa con Bruxelles già bocciata a Westminster – Il paradosso è che l’UK dovrà partecipare alle elezioni europee

Brexit: dall’Ue “proroga flessibile” fino al 31 ottobre

Da oggi si può parlare di Halloween-Brexit. Il motivo? Nella notte, “i 27 e il Regno Unito hanno concordato una proroga flessibile fino al 31 ottobre. Questo significa ulteriori sei mesi per il Regno Unito per trovare la migliore soluzione possibile”. A dare l’annuncio è, via Twitter, il presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk.

EU27/UK have agreed a flexible extension until 31 October. This means additional six months for the UK to find the best possible solution.— Donald Tusk (@eucopresident) 10 aprile 2019

Dopo un vertice straordinario durato otto ore, i 27 hanno deciso dunque di concedere più tempo a Theresa May, che ottiene così altri sei mesi per trovare una maggioranza in Parlamento che approvi l’intesa Londra-Bruxelles già bocciata più volte a Westminster (la scadenza precedente era fissata al 12 aprile). Se non ci riuscirà, a quel punto sarà Hard Brexit, ossia la Gran Bretagna dovrà abbandonare l’Ue senza la rete protettiva di un accordo. Se invece il via libera dovesse arrivare prima della scadenza del 31 ottobre, la Brexit scatterà automaticamente dal primo giorno dal mese successivo al voto del Parlamento britannico.

“Abbiamo mantenuto l’unità dei 27 Paesi membri dell’Ue e questo è il punto più importante”, ha commentato la cancelliera tedesca, Angela Merkel.

Ma tutto questo significa anche che il Regno Unito sarà costretto a partecipare alle elezioni europee del 26 maggio, altrimenti la no deal Brexit scatterà già il primo giugno. “Dura lex, sed lex”, il commento lapidario del presidente della Commissione europea, Jean Claude Juncker.

“Un’estensione flessibile, un po’ più corta di quanto prevedevo – ha aggiunto Tusk – ma ancora abbastanza, per trovare la soluzione migliore. Non buttate via questo tempo”.

A favore della decisione della proroga al 31 ottobre – che coincide con la scadenza del mandato dell’esecutivo di Juncker – ha giocato la speranza che il nuovo dialogo lanciato da May con il leader laburista Jeremy Corbyn possa portare i suoi frutti a breve.

La Premier britannica vorrebbe uscire il prima possibile, puntando al 22 maggio, una tempistica che eviterebbe l’imbarazzante partecipazione alle europee, per le quali ovviamente in Gran Bretagna non esistono liste né candidati.

Commenta