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Borse, Piazza Affari in profondo rosso: non c’è fiducia sugli Eurobond

Milano perde quasi tre punti a metà mattina, maglia nera in Europa – Tranne la Germania tutti sperano nel lancio degli eurobond per sostenere la crescita in Europa – Il monito del fondo sovrano cinese – Intesa e Unicredit fuori dal London Stock Exchange – JP Morgan recupera, Facebook crolla e Morgan Stanley finisce sotto accusa

Borse, Piazza Affari in profondo rosso: non c’è fiducia sugli Eurobond

Seduta di forti vendite per Piazza Affari, all’indomani del rimbalzo, con l’indice principale Ftse Mib in caduta a metà mattina di 3 punti, peggior performance in Europa. E’ già svanito l’effetto positivo per l’attesa del vertice informale dei leader europei, che dovranno affrontare le misure per la crescita, mentre ritorna la paura di un’uscita della Grecia dall’euro. Sul mercato obbligazionario, si riporta a 420 punti lo spread tra Btp e Bund decennali, dopo aver chiuso ieri a quota 411 punti.

LE BORSE FANNO IL TIFO PER GLI EUROBOND

BUNDESBANK EMETTE IL BUND A TASSO ZERO

Al settimo giorno l’Orso riposò. Dopo sei sedute consecutive di ribassi, l’indice Ftse Mib della Borsa di Milano ha finalmente chiuso la seduta con un guadagno del 3,4% a 13.456 punti. In Europa il rimbalzo ha avuto dimensioni meno ragguardevoli, l’indice Stoxx 600 è salito dell’1,8%, comunque sia, la migliore performance giornaliera delle ultime 4 settimane.

Il rally però ha perso velocità nella seconda parte della seduta di Wall Street e in Asia. Le Borse Usa “drogate” in avvio dal dato positivo sulla vendita di case esistenti chiudono in equilibrio: Dow Jones -0,01 %, S&P500 +0,05%. Il Nasdaq -0,29%.

Le preoccupazioni per la crisi greca hanno invece riportato in rosso i listini asiatici: Tokyo -1,74%, Hong Kong -1,63%. L’euro è scivolato sotto quota 1,27 sul dollaro. Sul Giappone pesa il downgrade da parte dell’agenzia di rating Fitch.

Alle tensioni ha contribuito l’intervento di Jin Liqun, presidente del board del fondo sovrano di Pechino, il Cic. L’eventuale uscita della Grecia dall’area euro, ha detto in una conferenza al Centre for Policy Studies di Londra, non sarà un episodio isolato. “L’Europa – ha detto – paga l’assenza di una leadership. Ancor oggi non si vede una strategia per contrastare la crisi”. Il Cic aveva annunciato il 9 maggio scorso di aver sospeso qualsiasi acquisto di titoli del debito sovrano in euro. Intanto il Tesoro di Washington ha concesso alla Cina il privilegio di acquistare i Bond Usa direttamente a Washington senza passare per la mediazione di Wall Street.

Stasera, al vertice informale Ue di Bruxelles, un fronte consistente di Paesi capitanato dalla Francia rinnoverà alla Germania la richiesta di strumenti in grado di stimolare la crescita, una richiesta rafforzata dai pessimi dati previsionali in arrivo dall’Ocse che si è unita al coro pro-eurobond.

Il ritorno di un minimo di propensione al rischio ha premiato ieri il Btp: il rendimento del bond italiano a 10 anni è sceso di 21 punti base al 5,55%.

Il future del Bund tedesco scende di 4 punti base a 1,46%. La Bundesbank ha annunciato che oggi emetterà 5 miliardi di euro in obbligazioni a due anni (Schatz) con cedola dello zero per cento. I risultati saranno pubblicati poco dopo le 11.

Ieri Intesa ed Unicredit hanno venduto le residue partecipazioni nel capitale del London Stock Exchange (rispettivamente il 5,4% e il 6,1%), eredità del merger tra la City e Piazza Affari. Una mossa scontata, in un momento in cui le banche devono soprattutto rafforzare la propria consistenza patrimoniale. Ma un addio malinconico a quella che poteva/doveva essere una presenza strategica per la finanza made in Italy.

A Wall Street grande reazione di JP Morgan +4,5 %, che ha confermato il dividendo nonostante la banca abbia sospeso il programma di buy back (riacquisto di azioni proprie) in seguito alle perdite per 2 miliardi di dollari in operazioni spericolate che, stando a quanto riferito da The Wall Street Journal, potrebbero essere di dimensioni ben più corpose, fino a sfiorare i 5 miliardi di dollari.

Continua invece la frana di Facebook -9%. Dopo il mea culpa del Nasdaq, ora nel mirino c’è Morgan Stanley, già la banca piu’ invidiata di Wall Street perche’ era stata scelta da Mark Zuckerberg come lead underwriter di un’ipo a cui hanno partecipato 33 istituti bancari. La principale accusa che viene rivolta a Morgan Stanley e’ quella di aver voluto esasperare i termini dell’operazione aumentando, a poche ore dal debutto, non solo il range di prezzo, da 28-35 dollari a 34-38, ma anche l’ammontare stesso delle azioni offerte, accresciuto di ben il 25% a 421,2 milioni di pezzi.

Il rialzo delle Borse della zona euro è stato sostenuto dalle banche (indice EuroStoxx +3,4%), dalle assicurazioni (indice EuroStoxx +3,4%), dalle società dell’automotive (indice EuroStoxx +3,4%), dalle società delle costruzioni (indice EuroStoxx +3,5%) e da quelle delle materie prime (indice EuroStoxx +3,3%).

A Milano, lo scenario settoriale europeo si è svolto così:

1) Banche. Unicredit ha guadagnato il 5,7%, Intesa Sanpaolo il 4,6%, Popolare Emilia il 4,5%.In ribasso il Banco Popolare -1,6% dopo il balzo di ieri. Il Monte Paschi guadagna il 5,5%. In serata la Banca Popolare di Vicenza ha annunciato l’intenzione di presentare un’offerta per il 60% di Biverbanca controllato dall’istituto toscano entrando così in concorrenza con la Cassa di Asti. In rally Carige +12,7%. Ieri sera l’istituto di credito ha annunciato un piano di riorganizzazione che porterà il coreTier1 sopra l’8% entro la fine di gennaio del 2013.

2) Assicurazioni e società finanziarie. Generali +3,6%, Azimut +4,6% e Mediolanum + 4,6%. Il polo Unipol-Fonsai, naturalmente, fa storia a sè. Unipol ha guadagnato il 3,7% dopo l’annuncio dell’esenzione dell’Opa obbligatoria su Premafin (in rialzo del 30%) e Fondiaria Sai, in rialzo dell’8%. La Consob ha detto di non essere in grado al momento di esprimersi sull’esenzione al lancio dell’Opa sulla Milano Assicurazioni, il titolo è salito dell’8%.

3) Società dell’industria e dell’auto. Fiat +6,4% sull’onda delle notizie in arrivo dal Brasile: il governo ha presentato un piano di stimolo economico che prevede agevolazioni fiscali ed altri aiuti all’industria dell’auto. Exor ha guadagnato il 5,8% e Fiat Industrial il 5,4%. Pirelli +3%.

4) Straordinaria ripresa di Stm +8,4% sull’onda del rialzo dell’indice Philadelphia semiconductor e dell’upgrade di più analisti.

5) In grande spolvero anche cementieri e società delle costruzioni. Impregilo ha chiuso in rialzo del 6%, Buzzi del 7%.

Parmalat ha acquistato per 904 milioni cash la Lactalis American Group, ovvero la controllata Usa della capogruppo francese, che comprende marchi come “Galbani” ,“Sorrento”, “Precious” e “Mozzarella fresca”. In questo modo il gruppo Lactalis riduce l’indebitamento con il sistema bancario (6 miliardi, di cui 3,4 miliardi legati all’acquisto di Parmalat) e dà una risposta indiretta alle preoccupazioni del governo sui piani di sviluppo per l’azienda di Collecchio. Il prezzo è stato ritenuto congruo dal comitato di controllo interno e da quello della corporate governance nonché dalla fairness opinion di Mediobanca (già tra i finanziatori dell’Opa).

Si profila l’accelerazione della discesa di Eni al 5% di Snam e la contemporanea ascesa della Cdp al 25,1%. Venerdì il decreto legge sulla separazione proprietaria di Snam da Eni approderà al Consiglio dei ministri . Il documento elimina il termine dei 18 mesi (previsto dal Dl liberalizzazioni) per chiudere l’intera operazione e lo sostituisce con l’espressione “nei tempi piu’ brevi compatibilmente con le condizioni di mercato”.

Giuseppe Rotelli ha completato l’acquisizione della quota del gruppo Toto in Rcs giusto alla vigilia del cda di venerdì che affronterà la scelta dell’ad del gruppo oltre a chiudere il dossier Flammarion per cui, dopo l’abbandono della casa editrice francese Albin Michel (insieme al partner Chequers Capital) non resta che un solo acquirente, il gruppo Gallimard. Per quanto riguarda la guida operativa del gruppo il favorito sembra essere Pietro Scott Jovane, 40 anni, ad. di Microsoft Italia.

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