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Borse in ripresa, nuovi veleni su Fonsai. Anche Piazza Affari stamani continua a guadagnare

Continua il trend positivo stamani in Asia e anche Milano gira subito in positivo – Usa, il downgrade di S&P di un anno fa ha fatto bene a bond e azioni – Ancora un rinvio per Fonsai/Unipol: solo oggi la decisione del consorzio di garanzia dei due aumenti di capitale, capitanato da Mediobanca e Unicredit, sul collocamento di una parte dell’inoptato

Borse in ripresa, nuovi veleni su Fonsai. Anche Piazza Affari stamani continua a guadagnare

BORSE IN RIPRESA, NUOVI VELENI SU FONSAI

USA, IL DOWNGRADE HA FATTO BENE A BOND ED AZIONI

Il sostegno del governo tedesco all’azione della Bce è stato applaudito anche dai mercati asiatici. Stamane la Borsa di Tokyo si avvia alla chiusura con un incremento dello 0,67%, nonostante la Bank of Japan non abbia varato nuove azioni di stimolo all’economia. In ripresa anche Hong Kong +0,30%.

Ieri Wall Street ha festeggiato l’anniversario del downgrade del rating tripla A degli Usa da parte di Standard & Poor’s del 6 agosto 2011. Una decisione accolta con rabbia dal Tesoro Usa che accusò l’agenzia di aver sbagliato i conti. Un anno dopo, però, le previsioni fosche sono state smentite dai mercati. In realtà, i rendimenti dei Treasury Bond sono scesi ai minimi storici, mentre il dollaro si è rivalutato del 10% rispetto ad un paniere delle sei valute più scambiate. L’indice Dow Jones è salito del 14%, mentre i T Bond, se si tiene conto delle plusvalenze, hanno reso il 6,7% Di qui la “festa”: la giornata si è chiusa con il Dow Jones +0,16%, S&P+0,23% e Nasdaq+ 0.74%. Per la prima volta, il controvalore degli scambi sull’Etf legato allo Standard & Poor’s 500 ha superato il controvalore delle azioni.

General Motors ha comunicato di aver venduto in Cina a luglio 199.503 veicoli, in rialzo del 15% rispetto allo stesso mese del 2011. Il costruttore auto opera in Cina in joint venture con Faw Group e Saiac, due aziende cinesi di automotive. In Europa da segnalare la grande fiesta, tra uno stop e l’altro, alla Borsa di Madrid (+4,41%) che ha accolto con entusiasmo l’accelerazione della Spagna verso gli accordi con la Ue in funzione antispread . Milano ha chiuso a +1,54%, a Francoforte il Dax ha terminato gli scambi con un progresso dello 0,77%, a Parigi il Cac è salito dello 0,81% e a Londra l’Ftse 100 ha guadagnato lo 0,48%.

Sul fronte obbligazionario lo spread Btp/bund ha chiuso a 457 punti, mentre quello tra i bonos e i titoli decennali tedeschi scende a 534 punti. Sul mercato delle obbligazioni statali prosegue il recupero delle scadenze di breve periodo. Il rendimento del Btp a 2 anni scende di 11,4 punti base a 2,96%, sui minimi da maggio, lo spread Btp Bund si riduce di 7 punti base a 303 punti base. L’euro è in lieve rialzo sul dollaro a 1,239.

La curva dei tassi italiani sta così gradualmente diventando più ripida, un movimento salutare che accompagna il ritorno alla normalità, il differenziale tra il rendimento dei Btp a 2 anni ed a 10 anni è sui massimi da febbraio intorno a 300 punti base. Oggi saranno diffusi i dati del Pil italiano del secondo trimestre, l’occasione per misurare la profondità della recessione in cui è caduta l’economia del Bel Paese.

In Europa in evidenza i settori dell’auto (+1,9%) e le assicurazioni (+1,2%), bene anche i cementieri (+1,1%) e le materie prime (+0,7%). Standard Chartered –7,9% avrebbe nascosto nell’arco di una decina di anni transazioni finanziarie con l’Iran per oltre 250 miliardi di dollari. E’ l’accusa, secondo riporta il Wall Street Journal, rivolta oggi al gruppo bancario britannico dal dipartimento dei servizi finanziari dello Stato di New York.

A Milano i rialzi sono in ordine sparso. Nel paniere principale svetta Mediaset con un rialzo del 11,6%. In evidenza anche Fiat +4,1% e Finmeccanica +4%.

A Piazza Affari il comparto bancario ha risentito in modo limitato della raffica di downgrade decisa venerdì scorso da Standard & Poor’s (Mps, Ubi Banca, Bpm) in scia al taglio delle prospettive dell’economia italiana. Intesa accelera al rialzo +5,4%, Banca Popolare di Milano +2,8%. In ribasso Unicredit -2,7%. Bene Azimut +2,9%.

Diasorin guadagna il 3,6%

Tra le società del lusso si mette in luce Ferragamo +3,1% mentre restano al palo Luxottica frena +0,1%, Tod’s +0,2%. Yoox perde il 2,3%, sul titolo pesa il declassamento a sell di Citigroup. Tre le utility brilla A2A +4,3%. Enel sale del 2,7%. In rialzo Telecom Italia +3,6%. Tra le mid cap balzo di Iren +8,8% ed Italcementi +5,3%.

Ancora un rinvio nella tabella di marcia di Fonsai/Unipol. Solo oggi ci sarà la decisione del consorzio di garanzia dei due aumenti di capitale, capitanato da Mediobanca e Unicredit, sull’operzione di collocamento di una parte del cospicuo inoptato (290 milioni per Fonsai più 140 milioni di risparmio che saranno sottoscritte da Unipol, 370 milioni per la compagnia bolognese). Il casamento potrebbe partire giovedì o slittare a dopo Ferragosto. Fonsai-0,02% quota a 0,94 euro, sotto il valore (1 euro) di sottoscrizione dell’aumento di capitale.

Intanto si profila l’ipotesi di un’Opa “riparatrice” che la Consob potrebbe imporre dopo il papello firmato da Salvatore Ligresti e da Alberto Nagel. Quest’ultimo, convinto che la miglior difesa sia l’attacco, ha concesso intanto un’esplosiva intervista a Repubblica qualificandosi come guardiano dell’integrità di piazzetta Cuccia. Presto nuove puntate.

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