Condividi

Borsa: banche sotto tiro, Milano maglia nera

Tassi in ascesa: male le utilities, ma avanza Generali – In calo anche Telecom Italia dopo che l’Ad Genish ha frenato sullo spin off della rete – Petrolio e dollaro in risalita – Aspettando la Fed, il mercato si interroga sulle conseguenze della sconfitta di Trump in Alabama

Borsa: banche sotto tiro, Milano maglia nera

Rallentano i mercati europei in attesa dell’ultima conferenza stampa di Janet Yellen alla testa della Fed. Alla Borsa di Milano l’indice Ftse Mb arretra dello 0,9% attorno a quota 22.500. Assai meno profondo il rosso a Parigi e Francoforte, attorno a -0,2%. In terreno positivo Madrid (+0,1%). Piatta Londra.

Poco mosso il cross euro-dollaro, a 1,173. Il mercato si interroga sulle conseguenze della sconfitta elettorale di Donald Trump in Alabama, Stato che aveva votato in modo convinto per l’attuale presidente degli Stati Uniti. Nelle elezioni suppletive per il Senato, il candidato dei repubblicani è stato sconfitto dal candidato dei democratici.

Prende intanto consistenza, ancor prima dell’annuncio della Fed, il trend in salita dei tassi di mercato, in contemporanea con la pubblicazione dei primi dati macroeconomici del quarto trimestre.

Il Bund decennale è a +0,33% da 0,30%. Il Btp 10 anni sale a 1,8%, lo spread è a 146 ai massimo da fine novembre. La risalita dei rendimenti penalizza le utility: Enel -0,9%, A2A -1,5%, Snam -1,5%.

La produzione industriale è cresciuta in ottobre dello 0,2% mese su mese, in ripresa dal -0,5% di settembre. Il consensus si aspettava zero. In Italia, l’incremento è stato dello 0,5%, di poco sotto le stime: da inizio anno la produzione industriale italiana registra una crescita del 2,9%.

Il petrolio Brent accelera in rialzo dello 0,7% a 63,8 dollari il barile. Eni -0,2%. La società ha comunicato ieri sera di aver scoperto un giacimento nel Golfo del Messico, a seguito del ritrovamento, sono state ritoccate le previsioni di recupero del campo estrattivo. La resa finale dovrebbe essere buona in quanto ci sono in prossimità impianti di lavorazione. Saipem -1%, Tenaris -2%.

In Piazza Affari soffre il lusso. Brunello Cucinelli perde il 6,3% a 26,14 euro, con volumi già quasi doppi della media a fine mattinata dopo il giudizio negativo di Exane Paribas. Il broker ha anche abbassato il target price a 23 euro, Gù anche Ferragamo (-0,2%) e Moncler (-1,5%). In controtendenza Luxottica (+0,9%), considerata da Exane una “opportunità tattica” su cui potere scommettere in vista del merger con Essilor.

Ma la vera zavorra del listino italiano sono le banche (-1,8% il comparto). La peggiore blue chip è Unicredit con un calo del 3,5%. Gli analisti si soffermano sulle ipotesi, ritenute troppo conservative, relative agli impatti delle novità regolamentari (un impatto di 90 punti base relativo alle linee guida dell’Eba. Spiccano i cali di Bper (-4%), Banco Bpm e Ubi a -3% circa, già deboli ieri.

Al contrario, tra i finanziari avanza Generali (+1,5%): Bank of America Merrill Lynch ha alzato la raccomandazione in quanto si aspetta una maggiore attenzione al dividendo.

Soffre anche Telecom Italia (-2,5%) in attesa del meeting con il governo del Ceo Amos Genish con ieri ha ribadito che il gruppo non vede la necessità di fare lo spin-off della rete e che operazioni simili in altri Paesi hanno avuto esiti negativi.

Tra i titoli più piccoli Falck Renewables (+3,2%) prosegue la corsa avviata ieri dopo l’aggiornamento al rialzo dei target del piano industriale.

Prima Industrie balza di oltre il 7% dopo che Mediobanca Securities ha alzato il giudizio a “outperform” alla luce di una non giustificata correzione del titolo dalla presentazione dei risultati dei 9 mesi e della generale attenzione del broker verso i titoli italiani ciclici.

Ovs perde il 2%. Stamattina Credit Suisse ha ridotto il target price a 6,40 euro da 7,0 euro. Ieri il titolo ha chiuso a 5,82 euro. Giudizio Neutral invariato.

Commenta