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Berlusconi s’è dimesso e oggi l’incarico a Monti: consultazioni-lampo di Napolitano

Ieri il Cavaliere è salito alle 20.30 al Quirinale per rassegnare le dimissioni nelle mani di Giorgio Napolitano che avvierà subito le consultazioni e già oggi darà l’incarico a Monti con l’obiettivo di annunciare il nuovo Governo prima dell’apertura dei mercati di lunedì – Sì del Pdl a Monti a condizione che si limiti ad attuare gli impegni europei

Silvio Berlusconi s’è dimesso ieri sera. Al termine di una giornata intensissima s’è presentato alle 20.30 al Quirinale per rassegnare le dimissioni del suo governo nelle mani del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano che avvierà subito le consultazioni con l’obiettivo di dare l’incarico a Mario Monti e di annunciare il nuovo governo prima della riapertura dei mercati di lunedì mattina. Nel corso della giornata di ieri c’è stato un lungo incontro tra Berlusconi e Monti nel corso del quale il premier uscente avrebbe insistito per le conferme nella squadra di governo di Gianni Letta come vicepremier e di Nitto Palma alla Giustizia. La sinistra è però contraria alle conferme e lo stesso Letta ha fatto un passo indietro.

Malgrado le divisioni interne si profila il via libera del Pdl a Monti, ma a due condizioni: limitarsi ad attuare gli impegni europei e non candidarsi alle prossime elezioni. Netto invece il no della Lega. Sì al Professore da parte del centro-sinistra mentre cresce il possibilismo di Di Pietro.

Si comincia intanto a parlare della nuova squadra di governo, che al suo interno avrà molti bocconiani. Come titolare dell’Economia sono in corsa il direttore generale della Banca d’Italia, Fabrizio Saccomanni (ex bocconiano), il rettore della Bocconi Guido Tabellini e l’ex banchiere centrale della Bce, Lorenzo Bini Smaghi. Agli Esteri dovrebbe andare l’ex premier Giuliano Amato con il compito di migliorare i rapporti con le cancellerie europee e soprattutto con l’amministrazione americana dopo le intemerate di Berlusconi con Putin e sulla Libia. L’ex giudice costituzionale Mirabelli è in pole position per la Giustizia. La Bonino, già collega di Moni nella Commissione Europea guidata da Prodi, dovrebbe andare alle poltiche comunitarie. I professori bocconiani Secchi e Senn sono in corsa per lo Sviluppo e le Infrastrutture. Dell’Aringa dovrebbe andare al Welfare.

Se supererà l’esame del Parlamento, il nuovo Governo dovrebbe essere nella pienezza dei suoi poteri entro metà settimana. Nuovi incoraggiamenti al nascente governo Monti sono arrivati dal presidente americano Obama e dal direttore generale del Fmi, Lagarde.

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