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Bentivogli: “Fca va bene ma bisogna riaprire il confronto”

Nel trimestre del 2017 la produzione negli stabilimenti italiani Fca è cresciuta del 3,9% rispetto al 2016 ma a questo punto – sostiene il leader dei metalmeccanici della Cisl – è indispensabile riavviare il confronto tra azienda e sindacati: “La risposta più urgente è su Pomigliano”

La produzione negli stabilimenti italiani di Fca è cresciuta nel 3° trimestre del 3,9% rispetto al 2016. A trascinare la performance incoraggiante sono Cassino e Mirafiori con Suv Levante e Stelvio, compensando la flessione di Melfi. In tutto, secondo i dati diffusi e commentati dai sindacati, l’utilizzo degli ammortizzatori sociali è calato del 57% nel settore auto. “Ora però non è più rinviabile l’incontro per il progetto premium di Pomigliano”, ha detto il segretario nazionale Fim Cisl Ferdinando Uliano.

Ecco il commento più complessivo del segretario generale dei metalmeccanici della Cisl, Marco Bentivogli: “I dati relativi alla produzione (+3,9%) e la riduzione dell’indebitamento sono ancora molto positivi. Al contempo, siamo alla vigilia dell’anno di conclusione del piano industriale di rilancio e ci sono alcuni obiettivi che devono essere centrati. L’ulteriore riduzione del ricorso all’utilizzo ammortizzatori sociali (-57% rispetto al 2016, si ricordi che nel 2013 le ore di Cassa integrazione nel gruppo erano 32 milioni di ore, a giugno di quest’anno 2 milioni e 900.000) è positiva – ha proseguito Bentivogli – ma per centrare il quadro della piena occupazione del prossimo anno, servono nuove produzioni premium che saturino tutti gli stabilimenti, a partire da Pomigliano, Mirafiori e Melfi. Senza nuove produzioni il traguardo previsto per fine 2018 rischia di non essere raggiunto”.

“Il prossimo anno – ha ancora spiegato Bentivogli in una nota – sarà decisivo per centrare una partecipazione di maggiore ruolo in una seconda fase di strategie di alleanze internazionali, in un quadro di consolidamento globale degli storici player dell’auto e dell’emersione di nuovi gruppi asiatici. E sarà decisiva, non solo per avere maggiori chances di risalire la classifica di produzioni e vendite globali ma la maggiore capacità industriale e tecnologica di affrontare tutte le sfide relative ai grandi cambiamenti in corso nel mondo della mobilità personale e commerciale nei diversi segmenti di utilizzo”.

La più urgente resta la risposta su Pomigliano: “Tutto partì da lì, dall’accordo sindacale del 2010, si arrestò una stagione in cui il dimezzamento del mercato dell’auto avrebbe provocato, dopo Termini Imerese, la chiusura di molti altri stabilimenti. Abbiamo avuto tutti contro, ma abbiamo salvato il settore la cui crescita traina i migliori risultati di Pil del nostro Paese”.

“I dati della produzione del terzo trimestre 2017 degli stabilimenti finali di FCA – ha spiegato poi Uliano – continuano l’andamento positivo dei volumi produttivi rispetto all’anno precedente, nonostante la flessione riscontrata in particolare nello stabilimento lucano di Melfi. In particolare la crescita nel settore auto è rappresentata da un incremento di 21.504 unità (+3,9%), e sale a 22.744 unità (+3%) considerando i veicoli commerciali di Sevel. Crescita che va a compensare la flessione del 15,2% sulle produzioni di Melfi, che hanno determinato una richiesta di Cassa Integrazione ordinaria anche sulle linee di produzioni di Renegade e 500x”.

“Nonostante queste situazioni di flessioni riscontrate sullo stabilimento di Melfi – precisa Ferdinando Uliano segretario nazionale Fim-Cisl responsabile del settore automotive – la tendenza è quella di superare 1 milione di vetture prodotte anche per il 2017. Il lancio delle nuove vetture di Alfa Romeo e di Maserati hanno migliorato il dato occupazionale rispetto al primo semestre 2016 dei lavoratori FCA coinvolti dagli ammortizzatori (Cigo+CDS+Cigs), in particolare si è passati da circa 6.423.000 a 2.945.000 ore, ciò significa che si passa da 6400 a 2900 lavoratori coinvolti negli ammortizzatori”.

Le crescite maggiori sono determinate dalle ultime produzioni negli stabilimenti di Cassino, con le produzioni Alfa Romeo di Stelvio e Giulia, e dallo stabilimento Mirafiori con le produzioni del Suv Levante di Maserati. Le produzioni Alfa Romeo a Cassino di fatto si sono raddoppiate passando dalle 51.425 del 3° Trimestre 2016 alle attuali 100.985 unità rappresentante dal 75% dalle nuove Alfa Romeo. Lo stabilimento di Mirafiori ha visto triplicare le produzioni del Suv Levante a rispetto al periodo precedente.

“La nostra azione sindacale – precisa Uliano – ha impegnato FCA dal 2012 a portare investimenti significativi negli stabilimenti italiani che hanno consentito di rilanciare marchi importanti come Maserati, Alfa Romeo, Jeep e di ottenere risultati importanti sul piano occupazionale e sulla redditività grazie al peso maggiore dei marchi premium. L’obiettivo di FCA della piena occupazione “senza uso di ammortizzatori” entro fine 2018 di tutti gli oltre 56.000 lavoratori, pur essendo molto vicino, difficilmente verrà raggiunto vista l’attesa per il lancio della vettura premium di Pomigliano, della seconda vettura di Mirafiori e la situazione di Cassa Integrazione dello stabilimento di Melfi. Siamo lontani dai periodi bui del 2014 dove il 40% dei lavoratori usavano gli ammortizzatori, oggi siamo all’8% ma bisogna proseguire con gli investimenti”.

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