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Banche europee: il debito a rischio sale ancora

Uno studio di PricewaterhouseCoopers rilanciato oggi dal Wall Street Journal rivela che nei primi sei mesi del 2012 gli istituti di credito europei hanno portato avanti finanziamenti no-core per “la cifra record di 27 miliardi di euro” e “potrebbero arrivare a 50 miliardi per l’intero anno, contro i 36 miliardi di euro del 2011”.

Banche europee: il debito a rischio sale ancora

Il debito a rischio delle banche europee continua ad aumentare. Lo rivela uno studio di PricewaterhouseCoopers rilanciato oggi dal Wall Street Journal. Secondo la società di servizi finanziari, nei primi sei mesi del 2012 gli istituti di credito del Vecchio continente hanno portato avanti finanziamenti no-core per “la cifra record di 27 miliardi di euro” e “potrebbero arrivare a 50 miliardi per l’intero anno, contro i 36 miliardi di euro del 2011”.

Le banche europee “stanno facendo progressi nel diminuire i loro problemi con i finanziamenti a rischio, ma una nube d’incertezza sull’eurozona sta rallentando la riduzione della leva finanziaria nel settore”. 

Inoltre, lo studio stima che la quota di crediti che non frutta interesse sia cresciuta più del 10% lo scorso anno, raddoppiando rispetto alla fine del 2008. “Con gli investitori privati poco disposti a fornire quel capitale e con i governi impossibilitati a procedere ad iniezioni di liquidità senza aumentare troppo il debito, l’unica alternativa per le banche è di vendere asset e ridurre l’ammontare del proprio business”.

Il quotidiano americano sottolinea che “per la Grecia, su cui permane il dubbio sulla sua permanenza nell’eurozona, il 20% dei prestiti è a rischio”, e sottolinea che un terzo dei finanziamenti è concentrato nelle banche di Spagna, Italia e Irlanda, “Paesi che potrebbero avere difficoltà a restare nell’euro se cominciasse uno sfaldamento”. 

 

Leggi l’articolo del Wall Street Journal

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