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Allarme Bankitalia: circola moneta parallela falsa

L’istituto centrale ha rilanciato un avviso alla cittadinanza: la creazione di moneta scritturale – come assegni, carte, bonifici – da parte del singolo cittadino non ha alcun valore, “l’unica forma di moneta legale è quella emessa dalla Bce”. Solo banche e istituti autorizzati possono diffondere servizi di pagamento

Allarme Bankitalia: circola moneta parallela falsa

Monete false attraverso “scritture” private, Bankitalia (ri)lancia l’allarme. Dopo una prima avvertenza ai cittadini diffusa già due anni fa, il 6 giugno 2017, la banca centrale italiana ha ammonito ancora una volta di “non utilizzare monete scritturali autonomamente create da privati non autorizzati, e non fare affidamento su organismi che pretendono di operare in tali forme di “moneta”, la cui attività può configurare ipotesi di abusivismo sanzionabili”. Il fenomeno è tornato di attualità nelle ultime settimane, tant’è vero che la stessa Banca d’Italia scrive sul proprio sito di continuare “a ricevere comunicazioni di privati che pretendono di utilizzare ‘euro scritturali’ autonomamente creati, o che riguardano piattaforme e sedicenti ‘organismi monetari’ con funzioni bancarie che creerebbero ‘moneta scritturale’ garantita dalla Banca d’Italia”.

Il monito dell’istituto guidato da Ignazio Visco arriva all’indomani della notizia dell’ingresso di Facebook nel mondo delle valute virtuali attraverso il sistema Libra (che peraltro non è tecnicamente una criptovaluta, non funziona come i bitcoin), ma riguarda situazioni come ad esempio lo scrivere un “pagherò” di proprio pugno, oppure utilizzando moduli che si trovano su diversi siti web per creare “euro scritturali”: tutto questo, ha ribadito Bankitalia, non ha alcun valore legale. Vale sempre la pena ribadirlo ma solo la Bce produce euro legali, come spiegano le norme in materia che sono molto chiare: “L’unica forma di moneta legale – ossia dotata del potere di estinguere le obbligazioni in denaro – è la moneta emessa dalla Bce, in quanto la sua creazione si basa su rigorose procedure che garantiscono la fiducia generale nella moneta e la stabilità del suo valore nel tempo”.

La creazione di moneta scritturale da parte del singolo cittadino finirebbe insomma con il replicare la cosiddetta moneta bancaria o scritturale, termine con il quale si indica, dice Bankitalia, “l’insieme degli strumenti gestiti e organizzati dalle banche e dagli altri soggetti abilitati a prestare servizi di pagamento: assegni, bonifici, addebiti diretti, carte”. Chi lo fa invade un campo, quello dei servizi di pagamento, che la legge riserva solo ai soggetti abilitati: banche, istituti di moneta elettronica, istituti di pagamento. L’avviso di Bankitalia è corredato di link istituzionali sulla moneta e l’attività della Banca centrale europea e della stessa Banca d’Italia.

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