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Acea, Hera e Iren: quanto costa il sì per l’acqua pubblica

Il tema riguarda soprattutto l’Acea: il business idrico pesa per il 47% dell’enterprise value – Lo scenario peggiore per la muncipalizzata romana comporterebbe un impatto del 22% – Sarebbe invece massimo del 17% su Hera, del 10% su Iren e appena dell’1% su A2a.

Acea, Hera e Iren: quanto costa il sì per l’acqua pubblica

Che cosa potrebbe succedere nel caso di vittoria dei sì ai due quesiti sull’acqua? Il tema tocca in particolare Acea, la municipalizzata romana, in cui il business dell’acqua pesa per il 47% dell’enterprise value, contro il 21% di Hera e il 15% di Iren mentre è marginale per A2A (solo il 2%).

Secondo Banca Leonardo, la vittoria dei “sì” potrebbe avere un effetto a luci e ombre: positivo per quanto riguarda il primo quesito referendario, negativo per quanto riguarda il secondo. L’abrogazione della legge che obbliga l’azionista pubblico a scendere sotto il 30% potrebbe evitare l’”effetto carta” sul mercato, causato dalla vendita di grossi pacchetti da parte del socio di maggioranza, come potrebbe accadere ad Acea, controllata al 51% dal Comune di Roma, e ad Hera ed Iren (con sede rispettivamente a Bologna e Reggio Emilia), al 60% nelle mani delle amministrazioni locali.

Al contrario, la vittoria dei sì potrebbe avere negativi effetti di rilievo sul fronte della remunerazione del capitale. Lo scenario peggiore, per gli analisti di Equita molto improbabile, potrebbe concretizzarsi con un vuoto della normativa dopo la cancellazione della norma che assicura l’adeguato ritorno sul capitale dalla tariffa. In tal caso l’ impatto sull’Ebit di Acea sarebbe pari al 22%, su Hera del 17% e del 10% per Iren (l’1% su A2A). Va però detto che il referdum stabilisce il principio per cui la tariffa deve garantire la copertura dei costi e degli investimenti. Tuttavia, nel caso di un azionista pubblico che non ha altra alternativa che ricorrere al debito, una remunerazione pari a zero significherebbe non riuscire nemmeno a pagare gli interessi su quello stesso debito, con inevitabili conseguenze sugli investimenti. Così, Banca Leonardo prevede una riduzione degli investimenti del 2011-2013 del 40%. A livello di margini Ebitda l’impatto sarebbe negativo di 100 punti base, corrispondente a un taglio dell’8% sul target price di Acea, del 4% su quello di Hera e del 3% su quello di Iren.

In ogni caso, ci sarebbe un forte impatto sugli extra ritorni che, ad esempio, oggi consentono ad Acea un Roce del 12-13 per cento contro il 7 % regolato. Perciò, conclude la nota di Equita sim, “potremmo applicare uno sconto del 10% sulla valutazione della parte acqua con impatti del 9% per Acea (in rialzo dello 0,20% a 7,52 euro), del 5% per Hera (-0,57% a 1,559) e del 4% per Iren”(1,264, -0,55%)..

Pubblicato in: News

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