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A Parigi, Strauss-Khan non è finito: in vista un ritorno sulla scena politica

Dopo la revoca dei domiciliari, è possibile che l’ex direttore dell’Fmi venga scagionato e possa ritornare in Francia – Potrebbe addiritura candidarsi alle primarie socialiste per le presidenziali dell’anno prossimo ma è ancora più probabile il suo appoggio a Martine Aubry, già in lizza – Il train-de-vie da straricco di Dsk un problema per il francese medio.

A Parigi, Strauss-Khan non è finito: in vista un ritorno sulla scena politica

Sembra ormai molto probabile che Dominique Strauss-Khan venga scagionato. E cosi’ alla precedente telenovela Dsk, se ne sostituisce una nuova: il politico (ed economista) socialista ha ancora un futuro politico in Francia? Potrebbe addirittura presentarsi alle presidenziali del prossimo anno e sostituire Nicolas Sarkozy ai vertici dello Stato? La possibilità, sebbene remota, non è del tutto esclusa. In un sondaggio appena effettuato dal quotidiano Le Parisien, il 49% dei francesi si augura il ritorno di Strauss-Khan sulla scena politica (contro il 45% che non è favorevole).

E’ un risultato incoraggiante per il nostro, visto che siamo freschi freschi di scandalo, con tutte le rivelazioni sul difficile (è un eufemismo, ovviamente) rapporto dell’uomo con le donne. E’ poi il contesto delle future presidenziali a rendere l’opzione Strauss-Kahn realistica. Sarkozy è attualmente debolissimo nei sondaggi: i francesi sono delusi dalla sua gestione. Fra i contendenti alle primarie socialiste (François Hollande e Martine Aubry attualmente sono i favoriti) non esistono candidati davvero forti. E in più non va sottovalutata l’incognita Marine Le Pen. Se la madrina dell’estrema desrra superasse il primo turno, chiunque si troverà di fronte, anche un Dsk qualunque, potrebbe avere forti possibilità di vincere. Per il momento Hollande ha proposto di spostare la data limite per la presentazione delle candidature alle primarie socialiste, fissate al 13 luglio, per permettere di arrivare almeno al 18, quando a New York i giudici decideranno se scagionare definitivamente Strauss-Khan.

E’ risaputo che Hollande e Dsk non sono per niente sulla stessa lunghezza d’onda. Mentre la Aubry aveva dato, già prima dello scoppio dello scandalo e della decisione conseguente di scendere in campo, il proprio appoggio a Dsk. Insomma, l’«eleganza» del gesto di Hollande potrebbe essere del tutto interessata… con l’obiettivo d’impedire un’alleanza Aubry-Dsk, che probabilmente si rivelerebbe vincente. E che forse a questo punto potrebbe essere davvero la soluzione finale dell’attuale telenovela. Si’, Strauss-Kahn ritornerebbe alla ribalta, ma dietro le quinte, quelle di una Aubry candidata alle elezioni del 2012 e forse un giorno Presidente. Intanto va detto che i francesi, dando una sbirciata ai sondaggi che riguardano la questione, non sembrano cosi’ scandalizzati dal ménage sessuale di Dsk. Sebbene ci sia ancora di mezzo la possibilità di uno stupro, il francese medio ritiene che questo tipo di faccende sia del tutto personale. Dsk sta quasi diventando una vittima dell’imperialismo americano, almeno agli occhi di certi gruppi d’opinione (soprattutto a sinistra). Sarebbe, povero, vittima di un complotto.

Quello che invece potrebbe disturbare lo stesso francese medio è l’ostentato train-de-vie da straricco di Dsk, che la sera stessa della revoca dei domiciliari ha mangiato in un ristorante italiano tagliolini al tartufo da 100 dollari al piatto, circondato da un’allegra brigata. Come dimenticare il crollo nei sondaggi di Sarkozy quando all’indomani della sua elezione nel 2007 si era fatto fotografare su uno yacht del miliardariuo amico Vincent Bolloré? Da questo punto di vista Dsk un errore lo aveva già compiuto prima di quell’imbarazzante domenica al Sofitel di New York. A fine aprile era andato a Parigi a preparare gli ultimi dettagli della sua candidatura alle primarie socialiste. Ed era stato fotografato a bordo di una Porsche nera, nuova fiammante. Lui che doveva diventare il paladino del ceto medio francese, fortemente impoverito negli ultimi anni, bacino tradizionale della sinistra nel Paese. Per di più era venuto fuori che la Porsche era stata data in dotazione dal gruppo Lagardère, dell’omonimo Arnaud, uno degli uomini più ricchi di Francia e amico di Sarkozy della prima ora. Si’, caro Dominique, davvero robe da matti.

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