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Welfare aziendale e smart working: quali imprese li usano

Dopo i risultati emersi con la prima edizione, AIDP – Associazione Italiana per la Direzione del Personale – ha rinnovato la collaborazione con Welfare Company (Qui!Group) per la Seconda Edizione della Ricerca sul Welfare Aziendale in Italia.

Welfare aziendale e smart working: quali imprese li usano

Dopo i risultati emersi con la prima edizione, AIDP – Associazione Italiana per la Direzione del Personale – ha rinnovato la collaborazione con Welfare Company (Qui!Group) per la Seconda Edizione della Ricerca Il Welfare Aziendale in Italia. 

La ricerca, coordinata dal prof. Luca Pesenti, sociologo economico e docente di Sistemi di welfare comparati nella Facoltà di Scienze Politiche e Sociali (Università Cattolica del Sacro Cuore), rileva i trend, le aspettative e le applicazioni del welfare aziendale nelle imprese italiane. La nuova edizione consente anche di interpretare i cambiamenti avvenuti rispetto al 2016, tratteggiando le prospettive di sviluppo, qualche primo bilancio e individuando linee guida utili.

“L’interesse e il valore di questa ricerca promossa dai Direttori del Personale” – commenta Isabella Covili Faggioli, Presidente Nazionale AIDP – “risiede nella possibilità di misurare il ritorno di una norma che dovrebbe dare nuovo impulso e nuovi stimoli al welfare aziendale. Se è vero infatti che il welfare non nasce con la legge di stabilità e le direzioni del personale ne fanno da decenni un elemento permeante della propria strategia gestionale, la legge oggi offre spunti nuovi e invita a una maggior proattività e creatività”. Non solo occasione di saving, quindi, ma un importante strumento di ingaggio, di ascolto e di risposta concreta ai bisogni delle persone e delle loro famiglie, da cui l’importanza cruciale delle indagini preliminari. Sono proprio le aziende più innovative e propositive a farne maggior ricorso. Due fenomeni che la ricerca mette in correlazione – innovazione e welfare -, insieme a una forte propensione e crescita dello smart working. 

Altro aspetto importante per i direttori del personale, che la ricerca conferma, è che il welfare aziendale può rappresentare una sfida per le nostre relazioni industriali, un’occasione per aprire una nuova stagione di collaborazione fra le parti sociali, per far andare insieme il benessere dei lavoratori e la produttività aziendale. Il welfare mix è infatti la risposta ai bisogni dei collaboratori e, insieme, l’espressione del sistema valoriale e culturale dell’azienda. In questo senso Gustavo Bracco, Coordinatore Comitato Scientifico AIDP e Chief Human Resources Officer PIRELLI & Co, invita a “un’ottica più ampia, che tocca il tema dell’etica d’impresa e del ruolo manageriale, della responsabilità verso le persone, nel loro insieme di vita, e verso il territorio. Welfare come investimento sul futuro dell’impresa che parte dall’attenzione ai propri collaboratori che è, per i manager HR, una sfida organizzativa e uno stimolo a un continuo cambiamento culturale.  Solo così – e non guardando al welfare come a una porzione di retribuzione detassata! – si avrà come contropartita un miglioramento del benessere delle persone, delle prestazioni e della produttività”.

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