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Vuelta: Aru sempre leader, ma Rodriguez fa paura

Dopo l’exploit di ieri Purito tallona il sardo ad appena un secondo: oggi terza e ultima tappa di montagna con sette Gpm e una tremenda ascesa finale. Si preannuncia un’altra battaglia tra i due big, entrambi intenzionati a far fuori Dumoulin, formidabile cronoman, gran favorito nella crono mercoledì

Vuelta: Aru sempre leader, ma Rodriguez fa paura

Una Vuelta che non ti aspetti ma sempre più appassionante e combattuta: perso subito Nibali, fuori anche Chris Froome per una caduta, sempre in corsa ma con le gambe molli Quintana, la Vuelta, se delusa dai tre super favoriti della vigilia, ha trovato in Fabio Aru e Joaquim Rodriguez, il giovane campione italiano e il vecchio irriducibile grimpeur spagnolo, i suoi grandi protagonisti che promettono scintille nell’ultima settimana. Aru è ancora maglia rossa conquistata nella tappa pirenaica di Andorra ma Purito, dopo la vittoriosa ascesa di ieri all’Alto de Sotres, lo tallona ad appena un secondo. 

Un esplosivo scatto nell’ultimo chilometro che ha permesso al leader della Katusha di distaccare di 25” – abbuono di 10” compreso per il vincitore – Aru, giunto quinto assieme a Quintana: una dimostrazione di forza alla vigilia dell’ultimo tappone di oggi sulle montagne asturiane che prevede ben 7 Gpm con la tremenda ascesa finale all’Alto de la Ermita de Alba. Per Aru sarà un’altra giornata durissima nella difesa della sua maglia rossa: dovrà guardarsi ovviamente da Rodriguez che a 36 anni, dopo una carriera ricca di vittorie ma anche di delusioni, è sempre alla ricerca di un successo in una delle tre grandi corse a tappe, in cui ha fin qui collezionato solo tanti podi: secondo al Giro del 2012 vinto da Ryder Hesjedal; terzo al Tour vinto da Frrome nel 2013; due volte terzo nella Vuelta del 2010 e 2012. 

Una sfida a due con un terzo incomodo, Tom Dumoulin, che entrambi, sia Aru che Rodriguez, hanno tutto l’interesse di distaccare ulteriormente in classifica in vista della crono di 39 km a Burgos di mercoledì, all’indomani della seconda giornata di riposo. L’olandese, ex maglia rossa, è uno dei più forti cronoman in circolazione: pur perdendo terreno nel finale delle ultime due tappe sulle aspre montagne della Cordigliera Cantabrica, Dumoulin si è ben difeso restando quarto in classifica a 1’25” da Aru: un gap che non può tranquillizzare nè Aru nè tantomeno Purito che ha perso una Vuelta e un Giro proprio in una corsa contro il tempo. 

Aru, Rodriguez e – se non crolla oggi – Dumoulin: questi i tre nomi da cui dovrebbe emergere il vincitore della Vuelta che si concluderà domenica a Madrid. Quintana, che nella tappa di sabato, aveva dato segni di riscossa, ieri è apparso ancora incapace di un attacco a fondo. Ci ha provato ma è bastato Luis Leon Sanchez per rintuzzarlo. Fosse in forma , il condor colombiano, con una tappa come quella di oggi, potrebbe anche annullare il distacco di 3 minuti che accusa nella generale. Ma non è il Quintana del Giro 2014 nè dell’ultimo Tour. Quanto a Valverde, il campiopne murciano lotta sempre ma sembra avere di giorno in giorno meno benzina. 

Per i due leader Movistar, stando a quel che si è visto fino a oggi, anche l’obiettivo del podio appare assai difficile. Davanti a loro e più in salute ci sono Rafa Maika, salito al terzo posto a 1’24” da Aru e quell’Esteban Chaves, il piccolo colombiano maglia rossa nella prima settimana di corsa, quinto a 1’35”.

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