Condividi

Vino in Italia: fatturato +10% nel 2022, ecco le cantine leader del settore vinicolo 

Secondo il report di Mediobanca sul settore vinicolo italiano nel 2023 il fatturato crescerà del 3,3% trainato dalle bollicine

Vino in Italia: fatturato +10% nel 2022, ecco le cantine leader del settore vinicolo 

Il settore del vino in Italia “è in buona salute” con un fatturato che nel 2022 è salito del 10%. Ora però “Si teme per i consumi”. È quanto emerge dall’Indagine sul settore vinicolo in Italia pubblicata dall’Area Studi Mediobanca. Lo studio si focalizza sull 255 principali società di capitali italiane con fatturato 2021 superiore ai 20 milioni di euro e ricavi aggregati per 10,7 miliardi, pari all’89,3% del fatturato nazionale del settore.

Vino: nel 2023 crescita del 3,3%

Per i maggiori produttori italiani di vino, il 2022 si è chiuso con un fatturato in crescita del 10%, una percentuale che rappresenta una media tra il +10,5% registrato sul mercato interno e il +9,5% segnato all’estero. Andando avanti coi dati, lo scorso anno l’Ebit Margin è calato del 7,6% sul 2021, mentre il rapporto tra il risultato netto e il fatturato si è attestato all’8,7%. 

E il 2023? Secondo le stime contenute nel rapporto, quest’anno le vendite complessive aumenteranno del 3,3% (+3,1% l’export) trainate dalle bollicine (+5,2% i ricavi complessivi, +4,2% l’export), mentre per i vini fermi si aspettano un +2,8% (+2,9% l’export).

Vino: Puglia, Sicilia e Veneto guidano le vendite

Dai conti aziendali emergono le specificità regionali: nel 2021 il miglior Roi tocca alle aziende piemontesi (8,9%), mentre alle toscane vanno il più alto Ebit margin (15,7%) e la maggiore solidità finanziaria, con i debiti finanziari pari al 22,1% del capitale investito. 

Grandi esportatori i produttori piemontesi (68,9% del fatturato), mentre la Lombardia brilla (Ebit margin 2021 all’8,5%) con vendite 2021 in aumento del 18,6% trainate dalle bollicine (+29,9%) che rappresentano la meta’ del fatturato complessivo. 

Per quanto riguarda il 2022 le imprese venete hanno registrato una crescita del +13,4% spinte al rialzo dagli spumanti, e performance superiori alla media nazionale sono state segnate anche da Puglia (+21,1% sul 2021) e Sicilia (+14,9%).

 Ottimismo per il 2023 per il Friuli-Venezia Giulia (+9,9% sul 2022), Lombardia (+6,7%), Piemonte (+6,1%) e Sicilia (+5,6%). Infine, guardando all’aspetto turistico, nel 2022 sono cresciuti i ricavi dei servizi enoturistici (+67% sul 2021). Al primo posto le visite in cantina (78,8% delle imprese), seguite dall’accoglienza presso una propria struttura alberghiera (32,5%) e dalla ristorazione (27,5%).

Boom per i vini frizzanti

Lo scorso anno i vini frizzanti (+16,9%) hanno accelerato più dei vini fermi (+8,2%), mentre sotto il profilo geografico a prevalere sono i mercati di prossimità (Paesi Ue) con il 37,1% dell’export, ma si riduce la distanza con il Nord America (34,6%) e si vede una crescita importante (+26,9%) per l’America centro-meridionale. 

Nel 2022 il ritorno alle normali abitudini di consumo e la ripresa del flusso turistico hanno favorito le vendite nel canale Ho.Re.Ca. (+19,9%), che passa dal 16,6% del mercato nel 2021 al 18,1% del 2022, a svantaggio della Gdo (+3,3% a valore) in calo dal 37,7% al 36%. 

Vino, la classifica delle vendite: trionfa  Cantine Riunite-Giv

Guardando alle vendite, nel 2022 il primo posto in classifica è ancora occupato dal gruppo Cantine Riunite-Giv, con fatturato a 698,5 milioni (+10,1% sul 2021). Secondo il neonato polo vinicolo Argea (455,1 milioni, +9,6%), terzo posto per Iwb, in crescita del 5,2% sul 2021 a 430,3 milioni. Fatturato 2022 superiore ai 400 milioni anche per la cooperativa romagnola Caviro (417,4 milioni, +7,1% sul 2021).

L’indagine sottolinea poi che nel 2022 sette società hanno messo a segno ricavi compresi tra i 200 e 300 milioni: la cooperativa trentina Cavit (fatturato 2022 per 264,8 milioni, -2,3% sul 2021), la veneta Santa Margherita (260,7 milioni, +18,2%), la toscana Antinori (245,4 milioni, +14,9%), la piemontese Fratelli Martini (237,6 milioni, +8,2%), La Marca, specializzata nella produzione di spumanti, con fatturato di 235,2 milioni di euro (+30,9%), la trentina Mezzacorona (213,4 milioni, +8,6%) e la veneta Casa Vinicola Zonin (200,1 milioni, +0,8%).

Guardando alla redditività (rapporto tra risultato netto e fatturato), il 2022 vede in testa la toscana Frescobaldi (28,4%) seguita dalla veneta Santa Margherita (19,7%) e chiude il podio Terra Moretti con un utile su fatturato del 13,7%, in aumento di 4,4 punti percentuali sul 2021, secondo tasso di crescita più alto dopo quello della Berlucchi (10,7%, +6 punti percentuali). Alcune aziende hanno una quota di export molto elevata, in alcuni casi quasi totalitaria, per esempio Fantini Group tocca il 96,4% e Ruffino il 93,2%.

Rallenta l’e-commerce

Si ridimensiona il peso dell’e-commerce: lo scorso anno le vendite online delle principali imprese vinicole si sono ridotte del 3,7% (2,1% del fatturato nazionale). Nel 2021 la classifica dei principali pure player è guidata da vino.com che ha fatto registrare ricavi per 43,3 milioni di euro, in crescita del 44% sul 2020. Seguono Tannico (33,5 milioni, -9,7%) e Bernabei (31,8 milioni, +23,3%). Sopra i 10 milioni di euro anche il fatturato di Callmewine (17,1 milioni), in aumento del 38,4% sul 2020, e di XtraWine (12,6 milioni, +76,7%). Di poco inferiore il fatturato di Winelivery (9 milioni di euro) in aumento del 29% sul 2021. Il 2021 non è stato un anno positivo per le realtà di minori dimensioni (-6,3% i fatturati sul 2020).

Commenta