Condividi

Unicredit: domani Ghizzoni si dimette

Nell’attesa della scelta del successore, Ghizzonni resterà nella pienezza dei poteri – Diverse le candidature: Marco Morelli, Flavio Valeri, Jean-Pierre Mustier e Alberto Nagel, ad di Mediobanca – In uscita anche il presidente Giuseppe Vita.

Unicredit: domani Ghizzoni si dimette

Cambio della guardia in vista ad Unicredit. Oggi l’ad Federico Ghizzoni sarà a Madrid per le cerimonie per l’apertura della sede spagnola dell’investment banking dell’istituto. Domani lo stesso Ghizzoni dovrebbe rassegnare le dimissioni in mano al Cda, ma, nell’attesa della scelta del successore, resterà nella pienezza dei poteri.

Il cambio di rotta della Banca, del resto, andrà assai al di là della nomina del nuovo numero uno, per cui si profilano diverse candidature: Marco Morelli, vice presidente Bofa-Merrill Lynch per Europa e Medio oriente, Flavio Valeri (Deutsche Bank Italia), il francese Jean-Pierre Mustier, ex Unicredit, oltre a quello di Alberto Nagel, ad di Mediobanca. In uscita anche il presidente Giuseppe Vita, che potrebbe lasciare il posto a Lucrezia Reichlin, già capo economista della Bce.

Al di là dei nomi vanno riviste le strategie: i soci internazionali premono per un aumento di capitale tra 5-7 miliardi, soluzione che non piace alle Fondazioni, costrette in questo caso ad una pesante diluizioni. Di qui l’alternativa rappresentata dalla cessione di asset a partire dalle attività nella gestione dei pagamenti. La lista delle vendite potrebbe proseguire con Fineco Bank, la controllata polacca Pekao e la turca Yapì Credit. Sull’onda di queste voci l’istituto ha messo a segno venerdì un rialzo del 7,5%.

“I rapporti con il board sono trasparenti. Continueremo a lavorare insieme finché ci sarà abbastanza fiducia”, ha detto Ghizzoni, a Madrid per l’apertura di una filiale, rispondendo alle domande dei giornalisti sulla svolta al vertice della banca attesa per domani.

“Non c’è ancora la conferma” di un Cda per domani – ha aggiunto – “per ora c’è solo un save the date. Non ci sono tensioni nel gruppo, sennò non sarei qui”.

Quanto alle ipotesi di cessioni di controllate che sarebbero oggetto di valutazione da parte dell’istituto, l’ad ha indicato: “Non abbiamo mai discusso di cessioni di Pekao o Fineco. Abbiamo un piano di sviluppo. Sappiamo che dobbiamo lavorare sul capitale, i requisiti sono sempre più stringenti quindi è normale che le banche siano focalizzate su questo”.

Commenta