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Ue, Juncker: piano da 300 miliardi entro Natale

Si tratta del programma di investimenti annunciati dal neo-presidente della Commissione. La promessa di rigore e flessibilità

Ue, Juncker: piano da 300 miliardi entro Natale

Ue, il piano di investimenti da 300 miliardi arriverà prima di Natale. Lo ha annunciato il presidente eletto alla Commissione europea, Jean-Claude Juncker, presentandosi al parlamento di Strasburgo per chiedere la fiducia. Oggi pomeriggio il voto che si preannuncia scontato.

Poco prima aveva chiarito: “Si è parlato molto di patto di stabilità senza rifletterci molto: voglio essere chiaro, le regole non si cambiano e vanno interpretate secondo quanto indicato dal Consiglio europeo a giugno, vanno interpretate con quel margine di flessibilità consentito dal trattato e dai testi giuridici, quindi non ci saranno svolte drastiche”. 

Juncker ha proposto la via mediana tra austerità e flessibilità nell’interpretazione delle regole: chi pensa che debito e deficit portino alla crescita nel lungo termine sbaglia, come sbaglia chi pensa che con “il mero consolidamento dei bilanci senza flessibilità e senza riforme strutturali possa essere offerta una soluzione”. Occorrono invece sia la disciplina di bilancio sia la crescita sia gli investimenti.

“La più grande vittoria dell’Italia in Europa è di avere proposto e per alcuni versi imposto un piano di investimenti da 300 miliardi. E’ il primo segno di attenzione non solo all’austerità e al rigore, ma anche a crescita e investimenti”, ha commentato a Roma Matteo Renzi, che ha parlato in Parlamento alla vigilia del consiglio europeo di domani e venerdì.

Con le sue affermazioni Juncker senza dubbio ha voluto tendere la mano al Pse che aveva chiesto di agire per destinare una parte dei fondi del Meccanismo europeo di stabilità (l’Esm è il fondo salva Stati) alla Bei per rafforzarne il capitale e farne davvero il motore finanziario del piano di investimenti europeo.  Inoltre il Pse ritiene necessario che la Commissione europea si adoperi perché la spesa per investimenti in progetti europei non sia calcolata nei bilanci nazionali ai fini delle regole del patto di stabilità. Queste due proposte fanno parte dell’arsenale di misure discusse a livello tecnico in queste settimane anche dallo staff di Juncker, sulle quali però non è stata presa ancora alcuna decisione.

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