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Stop ai negoziati: le Borse aspettano il Greferendum

I mercati hanno preso atto che non c’è possibilità di accordo fra Bruxelles e Atene prima del referendum in Grecia del 5 luglio – Il dollaro vola, frena il petrolio – Fca accelera in Italia e Usa – Mediaset fra Sky e Telecom – Fincantieri riprende il largo – Il Tesoro in Mps.

Stop ai negoziati: le Borse aspettano il Greferendum

La parola alle urne. I mercati hanno preso atto ieri sera che è ormai molto improbabile un accordo che permetta di evitare in extremis il referendum greco di domenica. E così l’entusiasmo provocato dalla diffusione della lettera del governo greco ai creditori, nella quale si avanzava la disponibilità ad accettare, pur con qualche variazione, la proposta di accordo Ue, si è andato raffreddando nel corso della giornata.

Dalla Germania è arrivato il rifiuto a riaprire qualsiasi trattativa con Atene prima del referendum. Nel pomeriggio, Alexis Tsipras è andato alla televisione per esortare gli elettori greci a votare no. Una doccia fredda che peserà oggi sui listini. Anche se non mancheranno, facile previsione, nuovi colpi di scena, veri o solo verosimili, ma capaci di influenzare i prezzi. 

Il clima d’incertezza non ha impedito alla Borsa di Tokyo di mettere a segno un rialzo dell’1,1%. A favorire il Toro è stato il rialzo del dollaro, trattato a 123,44 sullo yen. Tornano a scendere invece i mercati cinesi: Shenzhen -2%, Shanghai -0,7%, nonostante nuove misure in aiuto del listino. La Borsa di New York, che prima delle parole di Tsipras saliva di oltre l’1%, ha ridotto in chiusura i guadagni: l’indice Dow Jones è avanzato dello 0,80%, l’S&P 500 circa dello 0,6% e il Nasdaq dello 0,53%.

Il dato più rilevante della giornata è stata la forza del dollaro che ha guadagnato posizioni soprattutto sull’euro, scivolato stamane a 1,1048. Il trend, oltre che alle vicende greche, è legato ai dati macro positivi in arrivo dall’economia Usa: sale il potere d’acquisto delle famiglie (+0,8%), che ha fatto registrare il maggior rialzo dal 2007. La stima sui posti di lavoro nel settore privato ha registrato un aumento di 237 mila unità a fronte delle 218 mila previste; crescono così le probabilità di un aumento dei tassi a settembre.

Al contrario, frena il prezzo del petrolio dopo l’aumento delle scorte Usa: il Wti ha perso 2,51 dollari a 56,96 al barile, il Brent tratta stamane a 62,21 dollari il barile. Eni avanza comunque dello0,88%. Brusco stop per Saipem (-1,9%): il gruppo petrolifero norvegese Statoil ha annunciato la sospensione del contratto con la società italiana per una piattaforma a causa della sovraccapacità del suo portafoglio impianti. 

MILANO (+2,2%) CREDE NEL LIETO FINE. SPREAD SOTTO I 150 PUNTI

Per tutta la giornata le Borse europee hanno creduto al lieto fine del dramma greco. L’ultimo messaggio tv di Tsipras ha raffreddato l’entusiasmo. Ma i listini hanno tenuto: si scommette sulla vittoria del sì.  La Borsa di Milano (+2,2%) ha chiuso in rialzo la giornata convulsa, risalendo verso quota 23 mila (Ftse Mib a 22.943,6 punti). Francoforte ha accelerato arrivando a +2,15%, Parigi ha chiuso con un +1,94% e l’Ibex ha guadagnato il 1,92%, chiudendo a 22.943,64 punti.

In lieve recupero lo spread ed il BTP. Il rendimento del decennale italiano è sceso a 2,27%, in calo di 5 punti base, spread a 145 punti base (-11 punti base). Non sono mancati i temi societari, pur oscurati dalle tensioni macropolitiche. 

FCA SUPER, GM PERDE COLPI. E VOLA CNH 

In movimento la scuderia Agnelli. Per Fiat Chrysler (+0,84%) le buone notizie sono arrivate in serata. Sergio Marchionne, costretto al riposo dal mal di schiena (anche i supermanager soffrono), ha avuto ieri buoni motivi di consolazione. A giugno il mercato italiano è salito del 14,35% a 146.682 unità, ma il gruppo Fca ha fatto meglio, con un rialzo del 20% delle immatricolazioni a 41.600 unità e una quota pari al 28,4% (da 27,1%).

Ancor più importanti i dati in arrivo dagli Usa, dove il gruppo ha celebrato il 63° mese consecutivo ci crescita con un balzo dell’8% delle vendite, grazie al boom di Jeep (+25%) e del marchio Chrysler ( +28%). Soffre invece Gm, il colosso che ha snobbato le offerte di Marchionne: – 3%, a conferma che un merger può tornare utile anche ai soci dell’azienda leader. 

Exor avanza dal 3,4%. Grande balzo infine di Cnh Industrial (+4,9%) spinta dai dati sulla semina dei cereali in Usa, che potrebbero anticipare l’aumento di un rialzo del prezzo delle commodity.

FINCANTIERI RIPRENDE IL LARGO

Giornata positiva anche per li altri industriali. Hanno chiuso al rialzo Finmeccanica (+2,93%) e Prysmian (+1,39%). Rimbalzo di Fincantieri (+4,1%). Il ministro della Giustizia Andrea Orlando ha detto che il governo sta facendo il possibile per far riaprire rapidamente lo stabilimento di Monfalcone, sequestrato dalla magistratura nell’ambito di un’inchiesta su una presunta discarica abusiva.

E’ stato reso pubblico il nome del cliente che ha ordinato la nuova nave da crociera ultra-lusso con consegna prevista per aprile 2017. Si tratta di Silversea Cruises , azienda consolidata nel settore. La nuova unità si chiamerà “ Silver Muse”, con 40.700 tonnellate di stazza lorda e la capacità di ospitare a bordo 596 passeggeri. 

MEDIASET SUPERSTAR DICE NO A MURDOCH 

Grande protagonista della giornata di ieri è stata Mediaset (+4,3%, a 4,49 euro). Piersilvio Berlusconi ha annunciato che a giugno il gruppo del Biscione ha registrato una crescita della raccolta pubblicitaria del 6%, uno slancio che ha portato il secondo trimestre a chiudere sostanzialmente sui livelli dell’analogo periodo 2014. 

In merito alla offerta presentata da Mediaset alla “sorella” Mondadori per la radio R101, Berlusconi l’ha definita un’offerta competitiva all’interno di un progetto che mira a realizzare un sistema “crossmediale” che potrebbe allargarsi in futuro ad altre emittenti radiofoniche. Mediaset e Mondadori sono entrambe controllate da Fininvest.

Sono anche possibili sviluppi nei rapporti con il gruppo media francese Vivendi, nuovo socio di riferimento di Telecom Italia (+2,5%): presto, ha detto l’ad, potrebbe arrivare un accordo commerciale sulla pay Tv.

La notizia più ghiotta, però, riguarda la rivelazione di un’offerta per Mediaset Premium da parte di Sky: il gruppo Murdoch ha offerto 1,1 miliardi per la pay tv del Biscione, ma la proposta è stata considerata inadeguata. “Non sono previsti annunci a breve”, ha detto lo stesso Piersilvio. 

UBI MIGLIORE BLUE CHIP, IL TESORO IN MPS

Rimbalzano le banche, anche grazie al ritorno della componente speculativa sul risiko delle Popolari. In particolare Ubi Banca si è rivelata la migliore blue chip con un rialzo del 4,5%. Si torna a parlare dell’interesse del Banco de Santander per rafforzare la sua presenza in Italia dove è presente nel credito al consumo.

Minor credito riscuote l’ipotesi Monte Paschi dove, da ieri, il Tesoro controlla il 4%. Il Mef ha sottoscritto un accordo che lo impegna a non cedere i titoli della banca senese per i prossimi sei mesi. 

Unicredit +3,4%, Intesa +2,8%. Generali +2,7%. Nel gestito giornata positiva per Anima Holding (+0,89%), Azimut +0,80%. Banca Generali (+0,19%) ha rilasciato i dati sulla raccolta di fondi per il risparmio gestito che ammonta a 354 milioni.

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