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Stellantis debutta a Wall Street: altra giornata da leone

Stellantis apre alla grande la seduta del suo debutto a Wall Street nel giorno in cui il Ceo Tavares presenta il nuovo piano del colosso dell’auto che spinge anche il listino di Piazza Affari

Stellantis debutta a Wall Street: altra giornata da leone

L’Europa arriva al traguardo finale della seduta in leggero calo, indifferente all’avvio intonato di Wall Street dove John Elkann e Carlos Tavares hanno suonato la campanella di apertura e Stellantis è partita con il turbo (+10,2%). Il Vecchio Continente appare frenato dai contagi e dalla preoccupazione per i ritardi nella consegna dei vaccini da parte di Pfizer, mentre la Germania si prepara a prolungare il lockdown fino al 14 di febbraio e a imporre l’uso di mascherine chirurgiche o FFP2, mettendo al bando sciarpe o protezioni analoghe. In chiusura Francoforte perde lo 0,2%; Parigi -0,33%; Madrid -0,66%. Londra è piatta, -0,09%, benché registri un record di 1610 morti in 24 ore.

Piazza Affari chiude in calo dello 0,26%, nel giorno del campale voto di fiducia al governo da parte del Senato e proprio mentre Matteo Renzi, colui che ha posto il problema politico facendo dimettere le ministre di Iv, tiene il suo intervento. Se lo spread può essere utilizzato come termometro della crisi bisogna dire che la febbre è bassa. Il differenziale di rendimento fra Btp 10 anni e Bund di pari durata scende a 111 punti base (-4,56%) e il tasso del titolo italiano arretra a +0,55%. Il favorevole andamento dell’obbligazionario non si riflette però nella performance in Borsa del settore bancario. I titoli degli istituti di credito sono per lo più in calo a partire da Mediobanca -1,76% e Bper -1,43%. In controtendenza Unicredit +0,15%, favorita anche dal rialzo del prezzo obiettivo dal parte di JP Morgan, (a 9 euro dagli 8 euro indicati in precedenza), mentre la raccomandazione resta “neutral”. La banca è ancora in cerca del nuovo ad, dopo le dimissioni di Jean Pierre Mustier. Secondo la Reuters, Unicredit vorrebbe arrivare a una decisione entro il 10 febbraio, quando sarà convocato il consiglio di amministrazione e fra i nomi circolano quelli di Andrea Orcel e Fabio Gallia.

Le vendite colpiscono Finecobank -2,53%; Telecom -1,94%; Ferrari -1,93%. In luce anche oggi Diasorin +3,01%; Stellantis +2,6%; Cnh +1,03%; Prysmian +0,92%. 

Oltreoceano, alla vigilia del giuramento di Joe Biden, gli indici americani procedono invece compatti in territorio positivo con rialzi intorno al mezzo punto percentuale, favoriti a dal buon andamento dei conti delle grandi banche, dopo la presentazione dei numeri trimestrali con profitti superiori alle attese di Bank of America e Goldman Sachs. Intanto Janet Yellen, scelta dal presidente eletto come segretaria al Tesoro, sta parlando alla Commissione finanze al Senato americano. Nel discorso, diffuso in anticipo alla stampa, l’ex presidente della Fed sostiene che i tassi ai minimi storici consentono di “agire alla grande” contro la crisi, anche se ciò comporterà un aumento del debito pubblico. In sostanza Yellen risponde così alle critiche di chi teme che il piano Biden, da 1900 miliardi, possa pesare sulle finanze pubbliche e provocare nuove tasse.

Fra i titoli più effervescenti, al suo debutto sulla Piazza di New York (chiusa lunedì per festività) c’è dunque Stellantis, la società nata dalla fusione tra Fca  e Psa che ieri ha esordito a Milano e Parigi con un balzo dell’8% circa

Nella sua prima conferenza stampa l’ad Carlos Tavares sostiene che quello di Stellantis è l’inizio di “un viaggio entusiasmante. Un’azienda ben posizionata per competere nei mercati globali, con 39 veicoli elettrificati disponibili entro la fine del 2021. Un gruppo di dimensioni significative e con posizioni commerciali consolidate in Europa, Nord America e America Latina”. La fusione produrrà sinergie per 5 miliardi di euro, l’80% derivante da risparmi nei prossimi quattro anni.

“Per l’Italia la buona notizia è che Stellantis farà da scudo, da protezione per alcuni stabilimenti, non rappresenta un rischio”. L’ad afferma inoltre che saranno tutelati e mantenuti tutti i marchi.

Sul mercato valutario l’euro-dollaro risale a 1,21. Positive le materie prime. Il future Brent marzo 2021 sale dell‘2,12% a 55,91 dollari al barile. Il future oro febbraio 2021 +0,6%, 1840,75 dollari l’oncia.

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