Condividi

Soffrono le banche cinesi, Borse e titoli di Stato tornano in tensione

Banche cinesi nell’occhio del ciclone: le Borse asiatiche vanno giù – Piazza Affari inizia in lieve rialzo – I futures preannunciano un rimbalzo di Wall Street dopo giornate di ribasso – In Italia torna a salire lo spread per il mal di Spagna che alimenta il rischio sovrano – Rendimento del Btp decennale supera il 5% – In alto mare riassetto azionario di Mps

Soffrono le banche cinesi, Borse e titoli di Stato tornano in tensione

CINA, ORA SOFFRONO LE BANCHE. BORSE IN ROSSO. E IN EUROPA RISALE LA FEBBRE DELLO SPREAD

Il fantasma della recessione è tornato ad agitare i listini da Pechino, dopo la diffusione giovedì mattina dell’indice Pmi che misura la salute dell’industria cinese, sceso a marzo per il quinto mese consecutivo. Stamane la conferma che la seconda economia del pianeta, mentre si consuma lo scontro ai vertici del partito, è al punto di svolta arriva dai conti di una grande banca statale: la Agricultural Bank of China, -3,1% ad Hong Kong dopo aver denunciato profitti in forte calo ed un aumento robusto delle sofferenze. Anche Unicom China, colosso della telefonia mobile, segna intanto un’inattesa battuta d’arresto.

Di riflesso, i listini asiatici chiudono la settimana con la seduta più pesante del 2012: -1,1% Tokyo, -1% l’Hang Seng. Anche gli indici di Wall Street sono finiti ieri in terreno negativo: Nasdaq e Dow Jones -0,8%, S&P 500 -0,88%.   Nonostante il Leading Indicator, una sorta di superindice dell’economia Usa, sia risultato migliore delle attese. I futures, comunque, segnalano la prospettiva di un rimbalzo sia per le Borse Usa che per Londra. 

A Milano l’indice FtseMib è sceso dell’1,7%, Londra ha perso lo 0,79%, Parigi -1,5%, Francoforte -1,2%. A New York il Dow Jones è in calo dello 0,8%, S&P -0,88%, Nasdaq -0,8%. L’impatto della sindrome recessione infatti minaccia da vicino soprattutto l’Eruropa, segnata ieri da due fenomeni negativi. Innanzitutto la conferma che la frenata degli acquisti dall’Asia minaccia da vicino la locomotiva tedesca: il Pmi manifatturiero euro è risultato in netto calo a marzo a causa del netto rallentamento tedesco (da 50,2 a 48,1) del mese precedente, ben al di sotto delle previsioni.

Inoltre, tema ancor più grave per l’Italia, tornano a soffrire i bondi di Italia e Spagna. Il rendimento del Btp a 10 anni è salito al 5,06%. Lo spread Italia-Germania si è allargato di 16 punti base a 316. Ancor più sotto tiro, la Spagna: i Bonos a dieci anni hanno varcato, per la prima volta dopo due mesi, la soglia del 5,5%.  

Il Tesoro può consolarsi con il successo del Btp Italia. Ieri, ultimo giorno di sottoscrizione, sono arrivati ordini per 1,588 miliardi di euro con 29.118 richieste che, sommati a quelli raccolti nei tre giorni precedenti, portano il totale a 7,288 miliardi di euro con 133.479 richieste complessive, per circa l’80% in arrivo dai privati. I timori di una frenata dell’economia globale hanno spinto al ribasso le quotazioni del greggio: il Wti americano è scambiato a 104,9 dollari al barile, in calo  del 2,2%, il Brent a  122,5 dollari (-1,3%).

In ribasso anche le altre materie prime: platino -2%, palladio -4%. Sui mercati azionari europei le vendite più forti sono state sui titoli delle società minerarie: l’indice Stoxx di questo settore ha perso il 3,4%. Negli Usa le vendite hanno colpito soprattutto i titoli legati al petrolio, alle materie prime e quelli più legati al ciclo economico. Baker Hughes, Halliburton e Schlumberger, tre giganti nel settore dei servizi all’industria petrolifera, sono in ribasso fra il 3% e il 4%. A Piazza Affari Eni ha chiuso in calo dell’1,7%, Saipem -2,6%.

Massicce le perdite per il settore bancario, un po’ in tutta Europa. A Milano ribassi nell’ordine dei due punti percentuali per Unicredit, Intesa e Ubi. Cali più ampi per Banco Popolare -4,6% e Banca Popolare di Milano -3,9%. L’indice Stoxx delle banche europee è sceso dell’1,9%.

Dopo Clessidra anche il fondo Equinox si ritira dalla gara per Banca Monte Paschi. Troppi i paletti posti dalla Fondazione, In gara resta il fondo Optimum (rappressentante di investitori istituzionali italiani) e la famiglia Aleotti, titolare della Menarini, che potrebbe rilevare fino al 4%. Pesanti anche le compagnie assicurative: Generali ha perso l’1,59%, dopo il -4,6% del giorno precedente. In caduta Mediolanum -4,4% nel giorno della presentazione dei dati del 2011.

A Milano nel comparto delle società dell’industria Finmeccanica ha perso il 3,9%. Calo del 2,8% per Prysmian e del 3% per Fiat Industrial. Tra le mid cap, pesante caduta di Maire Tecnimont -17%, Prelios ha perso il 9,5%.

Commenta