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Ryanair, ancora polemiche sui bagagli. Altolà dell’Antitrust

Su tutti i voli Ryanair in programma dal primo novembre si dovrà pagare il bagaglio a mano anche sotto i 10 chili. L’Antitrust avvia un nuovo procedimento e chiede la sospensione della pratica commerciale considerata scorretta. La compagnia ha nove giorni per rispondere alle contestazioni. Nel mirino anche Wizz Air

Ryanair, ancora polemiche sui bagagli. Altolà dell’Antitrust

Non accenna a placarsi lo scontro sul bagaglio a mano. La vicenda è nota e riguarda milioni di viaggiatori, italiani e non, che utilizzano le compagnie low cost anche e soprattutto per risparmiare sui bagagli: Ryanair ha deciso che per tutte le prenotazioni effettuate dal primo novembre in poi su uno dei suoi voli, i passeggeri dovranno pagare anche i bagagli a mano da massimo 10 chili che fino al 31 ottobre erano compresi nel prezzo.

Una scelta che però non è piaciuta né consumatori né all’autorità Antitrust che, dopo aver accolto un esposto del Codacons, vuole la sospensione di quella che considera una pratica commerciale scorretta. Ora la compagnia low cost irlandese ha nove giorni di tempo per rispondere alle contestazioni e per far valere la propria posizione. E nel mirino dell’Authority è finita anche Wizz Air, la compagnia low cost ungherese, che ha seguito Ryanair in questa politica commerciale.

Alla compagnia aerea irlandese viene contestato che la nuova policy varata a fine agosto non prevede nel costo del biglietto il trasporto del bagaglio a mano – per cui bisogna aggiungere un supplemento dagli 8 ai 10 € – ma solo la possibilità di portare a bordo una borsa piccola di dimensioni 40cm x 20cm x 25 cm.

Secondo l’Antitrust la vigente normativa “fornirebbe una falsa rappresentazione del reale costo del biglietto aereo attraverso lo scorporo ex ante dalla tariffa di un onere non  eventuale ma prevedibile, il trasporto del trolley finora consentito, inducendo in errore il consumatore medio circa il prezzo effettivo del servizio di trasporto offerto”. Motivo per cui “la condotta apparirebbe dunque idonea ad alterare la trasparenza tariffaria richiesta per non indurre in errore i consumatori e per confrontare le offerte dei diversi vettori”.

“Migliaia di viaggiatori ci hanno tempestato di chiamate e messaggi per protestare sul pagamento in più, non dovuto secondo la nostra Organizzazione e le altre associazioni di consumatori in Europa, con cui stiamo portando Ryanair in tribunale”, commenta Ivo Tarantino, responsabile relazioni esterne di Altroconsumo.

 

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