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Pil Italia verso un rimbalzo del 10% nel terzo trimestre

È la stima contenuta nell’ultima Congiuntura.ref, secondo cui “in Italia l’industria sta risalendo dai minimi” – Ma la strada per tornare ai livelli precrisi è ancora lunga e le prospettive sull’evoluzione della pandemia rimangono incerte

Pil Italia verso un rimbalzo del 10% nel terzo trimestre

Nel terzo trimestre il Pil dell’Italia rimbalzerà del 10%. È questa la previsione contenuta nell’ultima analisi congiunturale dell’istituto Ref Ricerche. “I dati disponibili evidenziano una fase di crescita nei mesi di luglio e agosto – si legge nella Congiuntura.ref – Naturalmente, la velocità del recupero si attenua rispetto al rimbalzo di maggio-giugno, per cui, pur riducendosi ancora, il gap rispetto ai livelli produttivi d’inizio anno resta ampio”.

Secondo l’istituto di ricerca, “in Italia l’industria sta risalendo dai minimi e in agosto la stagione turistica è stata caratterizzata da una crisi grave, ma decisamente meno profonda rispetto a quanto si temesse”.

Tuttavia, gli analisti precisano che “la strada da percorrere per tornare sui livelli precrisi è ancora lunga e segnata dai rischi di una seconda ondata del Covid-19”.

Il vero problema è che “il quadro relativo all’evoluzione dell’epidemia non è ancora chiaro – continuano gli economisti Ref Ricerche – il numero dei contagi è tornato ad aumentare nei maggiori paesi europei, anche se sono meno preoccupanti i dati sugli ospedalizzati. Dalle tendenze delle prossime settimane dipenderà il grado di restrizione alle attività economiche che potrebbe caratterizzare i mesi autunnali. Per ora l’ipotesi più probabile è che si possa affrontare l’autunno senza nuovi lockdown, ma tutte le opzioni restano ancora aperte”.

In questo scenario, si legge ancora nella Congiuntura.ref, “un relativo grado di ottimismo sulle prospettive traspare dalle borse”, perché tra gli operatori “prevale l’ipotesi che le banche centrali proseguiranno con le politiche di acquisto di titoli e manterranno a lungo tassi d’interesse molto bassi. Questo da una parte sta tenendo i tassi a lunga su livelli bassissimi in tutte le maggiori economie; dall’altro, sta avendo effetti positivi sulla maggior parte delle attività finanziarie, tutte attraversate da una fase di recupero dei prezzi”.

Infine, “le tensioni sugli spread dei paesi dell’eurozona sono rientrate, e su questo punto ha contribuito anche la decisione sul Recovery fund, che offre un sostegno diretto soprattutto all’Italia, che prima dell’estate era l’unico paese penalizzato da uno spread relativamente elevato”.

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