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Pensione integrativa, Tridico: “Facciamone una pubblica, gestita da Inps”

Il numero uno dell’Istituto di previdenza, presentando la relazione annuale, ha proposto anche di ridurre l’orario di lavoro degli italiani per combattere la disoccupazione

Pensione integrativa, Tridico: “Facciamone una pubblica, gestita da Inps”

“Nel nostro Paese non è presente una soluzione di previdenza complementare pubblica come in altri Paesi. Questo vuoto potrebbe essere colmato attraverso la creazione di una forma complementare pubblica gestita dall’Inps, volontaria e alternativa alle forme complementari private, superando l’attuale residualità di partecipazione di FondInps”. A lanciare la proposta è il presidente dell’istituto, Pasquale Tridico, che mercoledì ha presentato a Montecitorio il rapporto annuale Inps.

“L’obiettivo – ha aggiunto – oltre a garantire una prudente gestione dei fondi, dovrebbe essere quello di sostenere una maggiore canalizzazione degli investimenti in Italia. Nel 2018 i fondi pensione gestivano risorse per 167,1 miliardi, pari al 9,5% del Pil, molti dei quali investiti all’estero. La sfida del fondo Inps dovrà dunque essere quella di aumentare il numero delle adesioni attraverso la costituzione di una valida alternativa ai fondi privati, ma anche quella di aumentare gli investimenti diretti nel nostro Paese”.

Di seguito, gli altri passaggi principali del discorso di Tridico.

“RIDURRE ORARI LAVORO PER CONTRASTARE DISOCCUPAZIONE”

“Nell’industria si registrano i maggiori eccessi di orario di lavoro, definiti dall’Ilo (Organizzazione internazionale del lavoro, ndr) come orari settimanali superiori a 40 ore, con punte che arrivano a 50, 51 e 52 ore rispettivamente nel settore delle costruzioni, nel settore estrattivo e nel settore tessile”.

Partendo da questi dati il neopresidente dell’Inps lancia l’idea di “una più ampia riflessione che abbracci la possibilità anche di una riduzione degli orari di lavoro, dal momento che il nostro paese si colloca in Europa nel gruppo di paesi ad alta intensità di ore lavorate per anno pro capite, con un numero pari a 1700 ore circa, superiore alla media dei paesi dell`Ue a 15 pari a circa 1500 ore lavorate pro capite per anno. Questa riflessione appare ancora più urgente se si considera il più alto tasso di disoccupazione in Italia rispetto alla media di quei paesi”.

“SALARIO MINIMO: OGGI È SOTTO I 9 EURO L’ORA PER 4,3 MILIONI DI LAVORATORI”

Tridico ha poi fatto notare che su un totale di 14,9 milioni di rapporti di lavoro subordinato, il 28,9%, pari a 4,3 milioni, si colloca sotto la soglia dei 9 euro lordi l’ora che il Movimento 5 Stelle propone come soglia per il salario minimo universale.

Per i soli dipendenti delle aziende private non agricole, l’incidenza dei rapporti di lavoro sotto la soglia dei 9 euro lordi l’ora è al 25,9%, per retribuzioni complessive pari a 7,5 miliardi di euro.

IN 3 MESI REDDITO DI CITTADINANZA A 840MILA NUCLEI

A fine giugno, dopo tre mesi di operatività, ricevono la pensione o il reddito di cittadinanza circa 840 mila nuclei familiari, per un numero complessivo di individui coinvolti che supera 2 milioni. Inoltre, sono 319.324 i single che percepiscono il reddito di cittadinanza.

L’importo medio è di 489,90 euro: si va da un minimo di 387 euro mensili a un massimo di circa 626 euro per i nuclei con cinque componenti.

205MILA IN PENSIONE CON QUOTA 100 IN 2019.SPESA A 3,6 MLD

Sempre a fine giugno, l’Inps aveva ricevuto in tutto 154.095 domande per il pensionamento anticipato con Quota 100.

“Sulla base del trend dei primi sei mesi di applicazione – spiega Tridico – alla fine dell’anno il numero atteso delle pensioni in pagamento sarà pari a circa 205.000, per una spesa complessiva annua pari a 3,6 miliardi”.

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