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Mosca e Cina pesano sui mercati: 70 miliardi di dollari in fuga da Mosca. Milano stamani inizia bene

La crisi tra Usa e Russia provocherà una grossa fuga di capitali da Mosca e una profonda recessione russa che, insieme alla frenata cinese, allarma i mercati – Btp, acque agitate alla vigilia dell’asta – Ma Piazza Affari stamani inizia bene – Occhiali 3D: alleanza Luxottica-Google – Il lusso continua a soffrire – Ansaldo e Salini vincono in Perù

Mosca e Cina pesano sui mercati: 70 miliardi di dollari in fuga da Mosca. Milano stamani inizia bene

MOSCA E LA CINA PESANO SUI LISTINI
LUXOTTICA SI ALLEA CON GOOGLE

Scivolano tutti in terreno negativo i mercati asiatici, dopo un timido tentativo di rialzo a Tokyo e Shanghai +0,43% dove gli operatori danno per scontate l’arrivo di misure per contrastare la frenata dell’ economia cinese.

L’indice giapponese Nikkei è in calo dello 0,2%, fa peggio Hong Kong -0,40%.

Wall Street, dopo una seduta all’insegna delle vendite, ha messo a segno un discreto recupero nel finale.

Il Dow Jones ha chiuso a -0,16%, S&P500 -0,49% e Nasdaq -1,18%. Perdono colpi i titoli più volatili: Tesla -5,6%, Netflix -7%. Giù anche3%, Twitter- 4, Facebook -4,5% e i titoli biotech.

Fanno eccezione Apple +0,8%, sostenuto dal prossimo accordo tv con Comcast e Microsoft. Giornata no per i titoli europei. Londra ha perso lo 0,5%, Parigi -1,3%, Francoforte -1,6%. Sensibile anche il calo di Milano: l’indice FtseMib è sceso dell’1,6%.

OLTRE 70 MILIARDI DI DOLLARI IN FUGA DA MOSCA

Due incognite gravano sui listini: i segnali, più negativi del previsto, in arrivo dalla congiuntura Usa, nonostante sia finita la stagione del grande freddo; la frattura profonda con la Russia che ha portato all’esclusione, permanente di Mosca dai summit dei Grandi e all’annuncio di nuove sanzioni. Nel 2014, secondo le previsioni, almeno 70 milardi di dollari lasceranno la Russia, destinata ad una profonda recessione.

L’esito del primo turno delle municipali francesi ha contribuito al nervosismo, proiettando un’ombra di inquietudine sul prossimo voto per le europee che rischia di tradursi in un referendum sull’euro.  

Oro e petrolio, due termometri molto sensibili alle crisi geopolitche, non lanciano per ora segnali d’allarme: l’oro ha ripreso a scendere e perde l’1,7% a 1.311 dollari l’oncia; il greggio americano Wti sale di un modesto +0,4% a 99,8 dollari al barile, Brent a 107,2 dollari (+0,3%). L’esito del primo turno delle municipali francesi ha contribuito al nervosismo, proiettando un’ombra di inquietudine sul prossimo voto per le europee che rischia di tradursi in un referendum sull’euro.

BTP, ACQUE AGITATE ALLA VIGILIA DELLE ASTE

Si agita, alla vigilia delle aste di fine mese, il fronte del debito sovrano. Il rapporto btp/bund è in crescita e lo spread si attesta a 182,724 punti, in aumento di 5,444 punti, mentre il bonos spagnolo procede meglio a 175,1 punti (+2,4 punti).

Lo spread Italia/Germania sul tratto decennale si è spinto fino a 184 punti base, ai massimi dall’inizio della scorsa settimana, per poi attestarsi a 182,724 punti, in aumento di 5,444 punti, mentre il bonos spagnolo procede meglio a 175,1 punti (+2,4 punti).

In questa cornice il Tesoro sembra giocare la carta della prudenza, anche in vista della prossima emissione di Btp Italia. Domani comunque verranno offerti Ctz per un importo tra 2 e 2,5 miliardi. In giornata verranno comunicati tipologia e quantità delle aste di Btp a 5 e 10 anni. Venerdì saranno invece offerti 7,5 miliardi di Bot a sei mesi (contro 8,75 miliardi in scadenza).

OCCHIALI 3 D, UN AFFARE DA 10 MILIARDI DI DOLLARI

Il lusso frena, ma Luxottica +0,39% promette una giornata effervescente. Stamane l’ad Andrea Guerra anticipa, in un’intervista a Repubblica, l’accordo tra l’azienda italiana e Google per produrre i Google glass, gli occhiali 3 D sviluppati a Mountain View già a apartire dal 2015”. Guerra prevede che il progetto comporterà “una crescita organica annua del 10-15% . L’ambizione è di arrivare presto ai 10 miliardi di dollari di ricavi”.

MONCLER, ESORDIO AMARO TRA I BIG
TIRO AL BERSAGLIO SU YOOX

A far più di tutti le spese della frenata delle economie asiatiche e degli Usa è stato il settore del lusso, ancora una volta il più bersagliato dalle vendite. Non si arresta la frana di Yoox, caduta in ribasso del 5,4%. Il leader italiano delle vendite a distanza ha lasciato sul terreno il 22% da inizio anno. La frana è collegata alla tempesta su Asos, il benchmark del settore, seco a Londra del 6,2% dopo aver chiuso la scorsa settimana con una perdita complessiva del 15%. Ai valori attuali Asos vale ancora circa 4 volte le vendite previste nel 2014 e 84 volte gli utili stimati dal consenso. Yoox, dal canto suo, vale circa 3 volte le vendite e 82 volte gli utili stimati dal consenso. La promozione nel paniere Ftse Mib non ha portato sollievo a Moncler , in calo del 3,6% nel suo primo giorno da blue chip.  

Quotata nel dicembre 2013 a 10,20 euro, Moncler ha segnato un massimo di 16,60 euro il 2 gennaio scorso. Da inizio 2014 il titolo perde il 17%. In ribasso anche Tod’s -1,4%, e Brunello Cucinelli -3%.

SALE SOLO MPS, MIGLIORE BLUE CHIP

Battuta d’arresto per buona parte del settore credito, dopo l’avanzata delle passate settimane. L’incertezza geopolitica si è riflesso sui prezzi dei Big europei. A Parigi BnpParibas e Société Générale sono scese rispettivamente dell’1,9% e del 2,9%, in frenata anche Deutsche Bank -2,4% e Credit Suisse -1,4 %. Ha fatto eccezione Monte Paschi +1,5%, la miglior blue chip di Piazza Affari sull’onda dell’annuncio degli acquisti di Blackrock e di alcuni hedge fund come Marshall Wace, Tosca, Och Ziff e Guggenheim.

Montepaschi è la seconda miglior blue chip da inizio 2014 con un guadagno del 41%. Al primo posto c’è B. Pop. Milano ieri in calo dello 0,74% na che da inizio anno avanza del 50%. Ieri il consigliere delegato, Giuseppe Castagna, ha incontrato i rappresentanti delle sigle sindacali interne per illustrare il nuovo piano industriale. In forte calo Banco Popolare -4% e Ubi -3,4%. Unicredit -1,7% Standard & Poor’s ha confermato i rating a lungo e a breve termine, rispettivamente a ‘BBB’ e ‘A-2’, con outlook negativo. Ieri è partito il road show in Asia ed Europa per il collocamento di un bond ibrido da due miliardi di dollari. Fra le assicurazioni Generali ha perso l’1,3%. UnipolSai ha registrato un calo dell’1,7% dopo il balzo di venerdì (+8%).

ANSALDO STS, UNA COMMESSA CHE VALE UN PERU’

La nota più positiva è arrivata dal Perù. Un gruppo di imprese di cui fanno parte Salini Impregilo, Ansaldo Sts e Ansaldo Breda è rimasto da solo nella gara per l’ampliamento della rete di Metropolitane della città di Lima in Perù. Valore della commessa 5,2 miliardi. Sale Ansaldo Sts +1,8% trainata anche dalle indiscrezioni sulle offerte avanzate da gruppi internazionali (General Electric, Hitachi, Bombardier, Thales) per acquisire la società leader mondiale del segnalamento ferroviario da Finmeccanica -1%.

Recupera posizioni Pirelli +1,19%. Dopo l’annuncio dell’operazione Rosneft il titolo ha perso il 15% circa in un paio di settimane. StM ha perso l’1,5%, Fiat -1,4%, Prysmian-2,5%. Poche le note positive nel resto del listino.

Deboli Eni -1,6%, Enel-2,1% e Telecom Italia -1,7%.

Sale Snam Rete Gas +0,3%. Goldman Sachs ha deciso di alzare la raccomandazione a Neutral da Sell. Il target price è stato portato a 4,20 euro dalprecedente 4,05 euro.

Fa eccezione GTech +1%, promossa dal broker Hammer a Buy con target price a 30 euro. Barron’s, il prestigioso settimanale americano, dedica un articolo sulla società italiana dei giochi, in cui si afferma che GTech potrebbe salire in Borsa del 20-30% nei prossimi 12 mesi e considera il titolo una scommessa con un “jackpot” interessante. Barron’s mette in luce la buona reputazione della società nel mondo, che la mette in una buona posizione per espandere le attività in Turchia e Asia, in particolare in Cina. Giudica quindi prudenti le stime indicate dal management del gruppo per il 2014. Da segnalare infine il balzo di Fiera Milano + 4,5% .

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