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Luxottica: il dollaro debole pesa sui conti

A causa dei cambi sfavorevoli e del calo dell’Europa, il gruppo chiude il primo semestre con 4,5 miliardi di ricavi (-7,7%) e utili in flessione a 530 milioni (-5,7%)

Luxottica: il dollaro debole pesa sui conti

Luxottica ha chiuso il primo semestre con un utile netto adjusted in aumento dell’11,6% a cambi costanti, a 545 milioni di euro, e in calo del 3,9% a cambi correnti. Su base reported, l’utile netto è in progresso del 9,8%, a 530 milioni a cambi costanti e in calo del 5,7% a cambi correnti.

Nel semestre l’utile operativo adjusted (che esclude i costi di semplificazione organizzativa e ristrutturazione di alcune aree e i costi non ricorrenti) ammonta a 781 milioni di euro, in aumento dello 0,5% a cambi costanti e in calo del 13,1% a cambi correnti.

Il fatturato consolidato del semestre ammonta a 4,55 miliardi di euro, in progresso dello 0,3% a cambi costanti e in diminuzione del 7,7% a cambi correnti. La divisione retail ha contribuito con 2,82 miliardi (+2,8% a cambi costanti e -6,5% a cambi correnti), mentre la divisione wholesale ha registrato un fatturato di 1,73 miliardi (-3,6% e -9,6% rispettivamente).

Pesa il dollaro (-7,5% nel secondo trimestre) e una revisione della distribuzione in Europa, che però, secondo il colosso degli occhiali, nel lungo periodo darà un contributo positivo.

In ogni caso, il gruppo conferma l’outlook per l’anno in corso: “Alla luce dei trend positivi che stiamo registrando anche nel mese di luglio confermiamo l’outlook per il 2018”, ha dichiarato il presidente esecutivo Leonardo Del Vecchio, citato in una nota.

Solo nel secondo trimestre, il fatturato consolidato di Luxottica è stato di 2,4 miliardi, in aumento dell’1,4% a cambi costanti e in calo del 4,9% a cambi correnti. La divisione retail ha segnato vendite per 1,5 miliardi (+4,3% e -2,8%) e la divisione wholesale ha contribuito con 901 milioni (-3,1% e -8,2%).

Nel semestre l’utile operativo adjusted (che esclude i costi di semplificazione organizzativa e ristrutturazione di alcune aree e i costi non ricorrenti) ammonta a 781 milioni di euro, in aumento dello 0,5% a cambi costanti e in calo del 13,1% a cambi correnti.

Intanto, Luxottica ed Essilor “stanno finalizzando le discussioni con l’autorità antitrust cinese – si legge in una nota – e sono fiduciose di ottenere l’autorizzazione” al progetto di combinazione dei due gruppi “entro la fine del mese”. I due gruppi stanno inoltre “portando a termine le discussioni con l’autorità turca e valutando la tempistica della chiusura dell’operazione”.

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