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L’Intelligenza artificiale batte il Covid: +15% in Italia nel 2020

Secondo un’indagine del Politecnico di Milano, il mercato nel nostro Paese vale 300 milioni di euro l’anno – Un terzo degli investimenti riguarda algoritmi per analizzare i dati

L’Intelligenza artificiale batte il Covid: +15% in Italia nel 2020

Nel 2020 il mercato italiano dell’intelligenza artificiale è cresciuto del 15%, a 300 milioni di euro. È quanto emerge da una ricerca dell’Osservatorio Artificial Intelligence della School of Management del Politecnico di Milano. Secondo gli analisti, la spesa è trainata dalla componente dei software, che vale il 62% del mercato, contro il 38% dei servizi.

Dall’analisi emerge inoltre che più di metà (53%) delle imprese italiane medio-grandi ha attivato almeno un progetto di AI nel corso del 2020. Gli investimenti si concentrano sull’Intelligent Data Processing (33%), algoritmi per analizzare ed estrarre informazioni dai dati, mentre le iniziative che sono cresciute di più in termini di risorse sono chatbot e virtual assistant (rispettivamente al +10% e +28%).

La maggioranza dei consumatori italiani (94%) ha poi sentito parlare almeno una volta di AI e ne ha una concezione corretta, legata all’automazione di specifici compiti (65%), alla guida di veicoli senza l’intervento umano (60%), all’interazione fra uomo e macchina (58%) e al ragionamento logico (40%). Oltre metà (il 51%) ha già utilizzato prodotti e servizi che includono funzionalità di intelligenza artificiale, principalmente assistenti vocali del telefono (65%), smart speaker per la casa (62%) e sistemi che forniscono suggerimenti sui siti di e-commerce (58%).

“La crisi sanitaria non ha fermato l’innovazione e la crescita del mercato dell’Artificial Intelligence – ha detto Alessandro Piva, direttore dell’osservatorio Artificial Intelligence – ma ne ha sicuramente orientato l’attenzione su alcune tipologie di progetti, accelerando le iniziative di Forecasting (stima della domanda), Anomaly Detection (individuazione di frodi online), Object Detection (come il riconoscimento dei DPI nelle immagini) e ancora di più di Chatbot e i Virtual Assistant”.

I risultati del 2020, ha aggiunto Nicola Gatti, direttore dell’osservatorio Artificial Intelligence, permettono “di guardare al 2021 con ottimismo, così come positivi sono gli sforzi a livello europeo per definire delle linee guida che regolamentino lo sviluppo di algoritmi di intelligenza artificiale. La Commissione Europea ha pubblicato un white paper che ha posto le basi per la tutela dei diritti dei consumatori, mentre il Parlamento Europeo ha adottato tre risoluzioni che riguardano gli aspetti etici, il tema della responsabilità civile e i diritti di proprietà intellettuale relativi a robotica e AI. Non atti vincolanti, ma è una prima presa di coscienza”.

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