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Le utility e il decreto sviluppo: l’obiettivo è rafforzare liberalizzazioni e privatizzazioni

Nella bozza del dl al vaglio del governo, una parte consistente sarebbe dedicata alla riforma dei servizi pubblici locali. E’ quanto emerge dalle indiscrezioni circolate nella tarda serata di ieri. L’Anci, per bocca del suo presidente Delrio, ha invece seccamente bocciato l’ipotesi di mettere sul mercato quote delle ex municipalizzate.

Le utility e il decreto sviluppo: l’obiettivo è rafforzare liberalizzazioni e privatizzazioni

Nella bozza del decreto sviluppo al vaglio del governo, un parte consistente è dedicata alla riforma dei servizi pubblici locali. E’ quanto emerge dalle indiscrezioni circolate nella tarda serata di ieri. L’obiettivo primario è quello di rafforzare la liberalizzazione e la privatizzazione dei servizi pubblici locali, tramite l’adozione di una “liberalizzazione totale delle attività economiche svolte in forma imprenditoriale e professionale”. Tali misure servono a concretizzare gli obiettivi fissati dalla lettera inviata dal governo italiano alla Bce la scorsa settimana.

Tuttavia la strategia dell’esecutivo non ha trovato riscontri positivi presso l’Associazione nazionale dei comuni italiani (Anci). Stamattina il presidente Graziano Delrio, in relazione all’ipotesi di mettere sul mercato quote delle ex municipalizzate, è stato perentorio. “Aspettiamo di capire cosa c’è nel maxiemendamento, ma se il governo confermerà questa linea faremo ricorso alla Consulta”. Secondo Delrio, infatti, il risultato sarebbe quello di “buttare a mare un enorme patrimonio pubblico. D’altra parte avevamo rilevato profili d’incostituzionalità già nell’articolo 4 della manovra estiva che interveniva sullo stesso tema”. Il presidente dell’Anci ha poi riconosciuto che “c’è un debito nei comuni, ma vogliamo lavorare noi per ridurlo e non vogliamo ricevere alcun obbligo”.

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