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L’arte dedicata al riciclo: mostra a Treviso

Duchamp, Pistoletto, Burri e tanti altri che si sono imbattuti nell’ ecologia ante literam: 87 opere esposte a Treviso fino a febbraio 2019.

L’arte dedicata al riciclo: mostra a Treviso

Quanto siamo capaci di recuperare gli oggetti della quotidianità? Chi ha la forza di misurarsi con il recupero delle cose cheriempiono la vita di tutti i giorni ?  Pochi. Chi ha tempo, chi ha lungimiranza , chi ha a cuore l’ambiente ,la natura.  E gli artisti ? Non tutti. Non sempre. Oltre alla capacità di ciascuno di noi di scrutarevirtù ecologiche nelle opere d’arte. Se andiamo a Treviso fino al 10 febbraio 2019 al Museo Santa Caterina scopriamo cosa hanno rappresentato sul riutilizzo dei materiali , artisti come Marcel Duchamp, Michelangelo Pistoletto, Mimmo Rotella , Alberto Burri e tanti altri. Una mostra d’arte particolare già dal titolo: RE.USE. scarti, oggetti, ecologia nell’arte contemporanea.  Vedremo un’arte di rottura con 87 opere esposte attraverso un itinerario storico. Rifletteremo. Scopriremo che chi descriveva il tema dei rifiutinegli anni sessanta , in realtà criticava la nascente società consumistica italiana. Ma sin da secolo scorso  ci sono stati artistiche si si sono ispirati all’ambiente e all’ecologia ante litteram. Il riciclo o recupero degli oggetti sono rappresentati con una dimensione estetica. Nella transizione verso una società piùordinata, i codici artistici non posso che arricchire la comunicazione ambientale.

Reuse treviso

La mostra in realtà, narra una storia , che nelle parole del curatore Valerio Dehò rimanda niente di meno che a Carlo Marx. Il filosofo del socialismo diceva che la modernità sarebbe stata caratterizzata da una quantità incredibile di merci e cose. Quelle prodotte dai proletari in lotta contro il capitalismo. E dopo Marx Dehó ricorda che gli oggetti ormai pervadono gli spazi pubblicie privati, quella che Hartmut Boehme ha chiamato la popolazione delle cose. L’oggetto-merce ha accorciato la sua durata. Nulla è per sempre, perché il ricambio deve essere continuo. Gli uomini e sono possessori ma sono anche  posseduti dai mille simboli del progresso. Oggetti che ormai prevalgono sulla natura, sull’ambiente tramandato . Nella promozione della mostra si legge che gli artisti hanno progressivamente scoperto una dimensione purista ed ecologica. Negli anni Sessanta gli artisti vanno fuori dalle gallerie per confrontarsi con la natura. I quadri esposti a Treviso diventano parte del paesaggio. Il paesaggio italiano è molto ferito, guarda caso da quei materiali abbandonati senza nessuna remora.

La mostra nasce da un progettodellAssociazione TRA Treviso Ricerca Arte, insieme al Comune di Treviso , ai Musei Civici di Treviso , con il patrocinio del  Ministero dei Beni Culturali e della Regione Veneto.

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