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La recessione si aggrava (-2,5 il Pil 2012 dell’Italia) ma la Borsa corre e lo spread scende

I mercati, sempre erratici e dominati dall’algotrading, ignorano l’economia reale: la recessione si aggrava (Pil Italia a -2,5% nel 2012) ma Piazza Affari corre (+2,2%) più degli altri listini europei e lo spread scende sotto quota 450 – Sprint di A2A (+9,94%), di Unicredit (+ 6,68%) e della scuderia Berlusconi (Mediaset +4,5% e Mediolanum +3,79%)

La recessione si aggrava (-2,5 il Pil 2012 dell’Italia) ma la Borsa corre e lo spread scende

LA RECESSIONE NON FERMA LA BORSA +2%

CALMA PIATTA SUL MERCATO DEI BOND

I mercati continuano la corsa degli ultimi giorni sulle attese che la Banca centrale europea prenderà presto misure per abbassare i costi di finanziamento di Spagna e Italia.

Tutte le Borse europee segnano un buon rialzo trainate dalle piazze più periferiche. Londra annulla le perdite e guadagna lo 0,44%, Francoforte +0,67%, Parigi +1,45%. A Milano l’indice FtseMib accelera al rialzo e sale del 2,19% a quota 14.655 pb, Madrid +1,66%.

L’indice delle blue-chip italiano era passato sotto la parità dopo la diffusione del dato sul Pil del secondo trimestre per poi riprendere fiato nel pomeriggio dopo l’apertura di Wall Street. Nel periodo maggio-giugno del 2012 l’economia italiana ha registrato un calo dello 0,7% rispetto al trimestre precedente, gli economisti si aspettavano un ribasso dello 0,8%. Rispetto allo stesso periodo del 2011 il Pil si è ridotto del 2,5%, in peggioramento dal -1,4% del primo trimestre. Con il calo del secondo trimestre l’Italia arriva al quarto trimestre consecutivo di contrazione.

Intanto senza l’intervento della Bce, lo spread tra i titoli governativi tedeschi e quello dei titoli periferici si chiude. Lo spread dei titoli di Stato portoghesi a due anni recupera in un solo giorno 70 punti base al 4,9%. Recuperano anche i decennali di Italia e Spagna con gli spread in calo rispettivamente di 15 e 9 punti base. Il rendimento del Bono a 10 anni scende al 6,6% quello del Btp al 5,88%.

L’euro si muove sui livelli della chiusura di ieri sera rispetto al dollaro a 1,242.

Wall Street ha avviato la seduta di contrattazioni in deciso rialzo, con gli investitori che hanno riacquistato un certo ottimismo sul futuro della crisi europea. Pochi minuti dopo l’inizio, il Dow Jones guadagna lo 0,41%, il Nasdaq lo 0,52% e lo S&P 500 lo 0,53%.

In deciso rialzo i bancari americani con Citigroup +2,7% Bank of America +2,2%, Jp Morgan +3,7%.

Anche a Milano brillano le banche. Unicredit guadagna il 6,68%, Intesa +1,82%, Mediobanca +2,68%, Banca Popolare Emilia +5,17%, Banco Popolare +1,462%.

Vola a Parigi il Crédit Agricole +4,8%. La spada di Damocle della minaccia del ritiro della licenza bancaria Usa fa precipitare Standard Chartered -18,7%. Generali guadagna il 2,36%. Mediolanum sale del 3,79%. Azimut rallenta e chiude a +0,45%.

Eni guadagna lo 0,6% mentre il petrolio tipo Wti tratta a 92,80 dollari il barile, in rialzo dello 0,2%.

Ondata di acquisti sui titoli dell’energia e sulle utility dopo che il colosso tedesco E.On ha annunciato un utile semestrale triplicato rispetto al 2011. Molto gettonate le societa’ esposte sulla generazione elettrica (molto penalizzate negli ultimi mesi per il calo della domanda). Enel sale del 3,2%, A2A addirittura +9,94%, Terna +1,58%.

Telecom Italia è in rialzo del 3,82%. Fiat Industrial è in rialzo dell’1,9% e Pirelli del 2,06%. Prysmian annulla i guadagni e sale dello 0,8% nel giorno della presentazione dei dati del trimestre.

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