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Italicum: vince Renzi, ma il Pd si spacca

L’assemblea dei senatori Pd approva con 71 voti favorevoli la linea Renzi sulla riforma della legge elettorale: sì ai capilista bloccati – La minoranza del partito (in tutto 29 senatori) ha deciso di non partecipare al voto.

Italicum: vince Renzi, ma il Pd si spacca

Con 71 voti a favore, nessun voto contrario e un astenuto, l’assemblea dei senatori del Partito Democratico ha approvato la linea del premier e segretario Matteo Renzi sulla riforma della legge elettorale: andare avanti con l’Italicum e appoggiare l’emendamento Esposito, che preclude quello di Gotor contro i capilista bloccati. La minoranza del partito – in tutto 29 senatori che hanno firmato il documento Gotor – ha deciso di non partecipare al voto, lasciando la sala della riunione.

“Questa legge elettorale è garanzia del vincitore, il Consultellum no – ha detto Renzi intervenendo all’assemblea -. Una legge che garantisce la parità di genere, la rappresentanza grazie ai collegi più piccoli e che dà un ruolo centrale al partito, in particolare al Pd, con il premio alla lista. Non ci facciamo ricattare da nessuno: l’Italicum è la legge del Pd, coerente con la nostra campagna elettorale”.

L’emendamento Esposito è stato ribattezzato “maxicanguro”, perché di fatto annulla in un sol colpo 40mila modifiche, blindando l’Italicum. Riassume i punti cardine della legge come se ne fosse una copia e, se votato, neutralizza tutti gli altri emendamenti.

“La questione dei capolista nominati non è decisiva – ha continuato Renzi – Elementi decisivi sono il premio alla lista e il ballottaggio. Se ci fosse stata questa legge elettorale Bersani sarebbe andato al ballottaggio e sarebbe diventato presidente del Consiglio”.

Gotor, invece, ha fatto sapere che “con i capilista bloccati” la minoranza Pd “non voterà l’Italicum. Vorrà dire che Renzi lo approverà con il voto di Verdini e Berlusconi”. Il ministro delle Riforme, Maria Elena Boschi, chiede però che “la minoranza si adegui” alla linea espressa dalla maggioranza: “Noi non espelliamo nessuno, ma sarebbe uno strappo pesante”.

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