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Intesa Sanpaolo – Distretti della Lombardia: cala l’export, tranne che per 10 realtà. Ecco quali

MONITOR DEI DISTRETTI DI INTESA SANPAOLO – Il 2013 si apre per l’export distrettuale lombardo con una contrazione tendenziale dell’1,7%: in controtendenza solo dieci realtà, tra cui ai primi posti i distretti delle macchine tessili e per materie plastiche di Bergamo (+15,6%), della meccanica strumentale del bresciano (+10,7%), del riso di Pavia (+7,1%).

Intesa Sanpaolo – Distretti della Lombardia: cala l’export, tranne che per 10 realtà. Ecco quali

Archiviato un 2012 di sostanziale stabilità per le esportazioni dei distretti tradizionali lombardi, penalizzate dalla debolezza dei due trimestri centrali, il 2013 si è aperto con performance sottotono: la contrazione tendenziale è stata dell’1,7% nel primo trimestre, a valori correnti, per un controvalore esportato pari a 4.677 milioni di euro.

Questo il quadro emerso dall’ultimo aggiornamento del Monitor dei Distretti della Lombardia, elaborato dal Servizio Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo sulla base dei dati del primo trimestre 2013. All’origine della flessione si individua il calo delle vendite dirette nei mercati maturi, in particolare in Germania e in Francia (che insieme assorbono il 30% circa dell’export totale dei distretti regionali), solo parzialmente controbilanciata dalla crescita delle esportazioni nei nuovi mercati: tra i quali spiccano, per valore delle esportazioni, Cina, Turchia e Romania. Alcuni mercati maturi, come Stati Uniti e Regno Unito, sono però rimasti trainanti.

Tra le realtà distrettuali che, in controtendenza, hanno messo a segno le performance più brillanti nei primi tre mesi dell’anno si annoverano alcuni distretti della filiera metalmeccanica: +15,6% per le esportazioni di macchine tessili e per materie plastiche di Bergamo (dove si segnalano l’importanza del mercato turco e la crescita sostenuta del mercato cinese), +10,7% per la meccanica strumentale del bresciano (dove la Cina rappresenta ormai il primo mercato di sbocco), +5,8% per le macchine per la concia della pelle di Vigevano, +1,4% per la metalmeccanica di Lecco (determinante il contributo del Regno Unito) e +1,1% per i rubinetti e pentolame di Lumezzane (grazie al traino del mercato russo).

Nella filiera agroalimentare sono tre i distretti che hanno registrato risultati positivi in termini di export: il riso di Pavia (+7,1%), il lattiero-caseario lombardo (+6,8%) e i vini di Franciacorta (+4,4%). Tra i restanti distretti ben performanti si annoverano, infine, il seta-tessile di Como (+3,2%), dove anche mercati maturi come Francia e Spagna si sono dimostrati trainanti, e il legno e arredamento della Brianza (+2,9%), dove è stato forte il sostegno dei mercati statunitense e russo.

Il 2013 si è aperto con esportazioni in calo anche per i poli tecnologici della regione: la contrazione è stata del 3,8%, a valori correnti, per un complessivo di export pari a 1.952,2 milioni. Continuano a pesare le difficoltà che stanno interessando il farmaceutico milanese e la filiera dell’information technology. Il monte ore di Cassa Integrazione Guadagni è cresciuto nei primi cinque mesi del 2013, sia in corrispondenza dei distretti tradizionali (+9,3%) che dei poli tecnologici (+40,8%), raggiungendo rispettivamente i 37,4 milioni e i 3,9 milioni di ore autorizzate.

Aumenti sostenuti in corrispondenza della Cassa Straordinaria, che sottintende situazioni di crisi strutturale, e della Cassa Ordinaria, più legata all’andamento del ciclo economico.

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