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Inflazione in Italia, Istat: a dicembre “rallenta” (+11,6%), ma meno rispetto a Germania e Francia

Anche in Italia l’inflazione perde velocità ma resta a doppia cifra: secondo le stime preliminari diffuse dall’Istat aumenta dell’11,6% su base annua e dello 0,3% su base mensile

Inflazione in Italia, Istat: a dicembre “rallenta” (+11,6%), ma meno rispetto a Germania e Francia

Rallenta, senza troppe sorprese, l’inflazione in Italia ma meno rispetto al resto d’Europa. Secondo l’istituto nazionale di statistica l’indice dei prezzi al consumo è salito a dicembre dello 0,3% su base mensile (dal +0,5% a novembre) e dell’11,6% su base annua (da +11,8% del mese precedente). Il rallentamento su base tendenziale dell’inflazione è dovuto prevalentemente ai prezzi dei beni energetici che, pur mantenendo una crescita molto sostenuta, passano da +67,6% di novembre a +64,7%. ll dato dell’Italia arriva dopo quelli di Germania, Spagna e Francia tutti in diminuzione. E con i prezzi che scendono nelle principali economie dell’Ue, la Banca Centrale Europea potrebbe scegliere di adottare politiche meno aggressive sui tassi d’interesse nelle prossime riunioni.

Secondo le stime preliminari dell’Istat, in media, “nel 2022 i prezzi al consumo registrano una crescita pari a +8,1% (+1,9% nel 2021), segnando l’aumento più ampio dal 1985” quando toccò il +9,2%.

Inflazione in Italia: rallenta anche il carrello della spesa

In miglioramento anche il carrello della spesa, cioè i prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona, ma di poco: da +12,7% a +12,6%. Così come i prodotti ad alta frequenza d’acquisto che fanno segnare un +8,5% dal +8,8% di novembre. In ogni caso, i beni di prima necessità rimangono a livelli record che non si registravano dal 1983.

Aumenta il potere d’acquisto delle famiglie, ma cala il risparmio

Da segnalare anche che il potere d’acquisto delle famiglie, frenato dalla crescita dei prezzi, è tuttavia cresciuto rispetto al trimestre precedente dello 0,3%, spiega l’istituto. Mentre il reddito delle famiglie consumatrici è aumentato in termini nominali dell’1,9% rispetto al trimestre precedente, mentre i consumi finali sono cresciuti del 4,1%. Si riduce la propensione al risparmio, “stimata al 7,1%, in calo di 1,9 punti rispetto al trimestre precedente” e “scesa a livelli inferiori rispetto al periodo pre-Covid”.

Migliora il rapporto deficit/Pil

Migliora anche il rapporto deficit/Pil: nel terzo trimestre 2022 il rapporto è stato pari al -4,7%, in miglioramento rispetto al -6,2% nello stesso trimestre del 2021. Lo comunica l’Istat aggiungendo che nei primi tre trimestri del 2022 il rapporto deficit/Pil è stato pari a -5,5%, in miglioramento rispetto al -8,7% del corrispondente periodo del 2021. Nel terzo trimestre il saldo primario delle Amministrazioni Pubbliche è risultato negativo, con un’incidenza sul Pil del -0,7% (-2,8% nel terzo trimestre del 2021).

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