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Grillo salva Raggi che difende Muraro ma in M5S è rissa

Il fondatore del Movimento 5 Stelle fa per ora quadrato attorno al sindaco di Roma che ridimensiona il suo staff alemanniano ma non molla gli assessori Muraro e De Dominicis – Ribolle la rabbia del popolo grillino ed è tutti contro tutti: tramonta la candidatura di Di Maio e sale Di Battista.

Grillo salva Raggi che difende Muraro ma in M5S è rissa

Sul caos Roma scende in campo Beppe Grillo. Il fondatore del Movimento 5 Stelle, mercoledì sera a Nettuno in piazza, salva Virginia Raggi, alle corde dopo il braccio di ferro sull’assessora Muraro e sul suo staff in Campidoglio, ma all’interno del movimento volano gli stracci: il popolo grillino è in rivolta dopo  i silenzi di Luigi Di Maio, membro del direttorio e potenziale candidato leader, sull’indagine in cui è rimasta coinvolta l’assessora all’Ambiente del Comune di Roma e di cui lui stesso era stato messo a conoscienza sin dal 4 agosto nonostante lo avesse sempre negato. E la tensione resta alta all’interno e fuori del mondo stellato.

Dal palco di Nettuno, Di Maio ha ammesso di aver letto i messaggi con i quali Paola Taverna e Fabio Massimo Castaldo, del direttorio grillino, lo avevano informato della vicenda Muraro sin dal 4 agosto. Si scusa: “Ho commesso un errore. Pensavo che le accuse alla Muraro – è la sua difesa – venissero da un manager del Pd”, cioè l’ex Ad di Ama, Alessandro Fortrini, che però non nomina. Nei fatti il candidato leader grillino viene commissariato, stando alle dichiarazioni di Carla Ruocco, anche lei membro del direttorio, che in privato avrebbe detto: “Archiviato un Di Maio, se ne fa un altro”. La stella del designato leader dunque perde luce mentre sale quella di Alessandro Di Battista, anche lui a Nettuno, che viene applaudito quando afferma: “Ammettiamo i nostri errori, saliamo sul palco insieme e tutto si risolverà. Non dobbiamo permettere che ci massacrino, non aspettano altro”. Grillo a sua volta difende Virginia Raggi e la paragona “al primo sindaco negro – sono le sue testuali parole – che fu eletto nel 1968 nel Mississipi”. Nella serata dell’orgoglio grillino, Beppe Grillo sostiene che lo scandalo scoppiato a Roma è solo una questione di interessi perché Raggi “ha fatto risparmiare 90 milioni in due mesi e chi ha perso questi 90 milioni ha fatto due conti”.

Ma se la versione ufficiale è che la colpa è del “sistema” che si accanisce contro la giunta grillina, la realtà è che Grillo si è precipitato a Roma per placare la bufera. Alla sindaca ha lanciato un segnale: “”Raggi andrà avanti e noi vigileremo”. Riprende dunque direttamente il controllo e il mini-direttorio che finora aveva avuto il compito di “controllare” la giunta viene di fatto azzerato. Con la sindaca solo una telefonata, e non un incontro, per concordare il compromesso che consenta di conservare l’unità del movimento. Il punto di caduta prevede che il vice capo di Gabinetto Raffaele Marra, stretto collaboratore di Raggi, venga allontanato e spostato al dipartimento Sviluppo economico. L’altro protagonista del “raggio magico”, Salvatore Romeo, avrà invece lo stipendio dimezzato (da 105 a 53 mila euro). Non cambierà invece l’assessore al bilancio De Dominicis, indicato dallo studio legale Sammarco. Si salva, per ora, l’assessora Muraro ma non si sa per quanto.

L’ultima battuta della serata pentastellata di Nettuno riguarda le olimpiadi Roma 2024. Di Battista lancia un No fermo alla candidatura della capitale: se all’interno del movimento prevarrà lui, non ci saranno margini per il Comitato promotore, ma la partita è ancora da giocare fino al 7 ottobre data entro la quale Roma dovrà presentare la sua candidatura al Comitato olimpico internazionale o rinunciare, come ha spiegato il presidente del Coni Giovanni Malagò, per qualche decennio.

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