Gli Stati Uniti hanno attaccato l’Iran. Stanotte, poco prima delle 2, ora italiana, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha annunciato di aver attaccato tre siti nucleari iraniani nell’ambito dell’operazione denominata “martello di mezzanotte”. “Abbiamo completato con successo il nostro attacco a tre siti nucleari in Iran, inclusi Fordow, Natanz ed Esfahan”, ha scritto il numero uno della Casa Bianca su Truth.”Tutti gli aerei sono ora fuori dallo spazio aereo iraniano”, ha aggiunto. Quindi le “congratulazioni ai nostri grandi guerrieri americani”, il vanto di aver fatto quello “che nessun altro esercito al mondo avrebbe potuto fare” e il monito che “è l’ora della pace”.
Il rischio, però, è che accada l’esatto contrario, con la tensione in Medio Oriente che sale alle stelle. Dalla tv iraniana sono già partite le prime minacce: “ogni cittadino americano, o militare, nella regione è ora un legittimo obiettivo”. “Adesso è iniziata la guerra“, si legge invece in un post pubblicato sull’account X e associato ai Guardiani della Rivoluzione iraniana. Minacce a cui si sono aggiunte quelle degli Houthi, alleati di Teheran, che hanno promesso di “ampliare la portata del conflitto” finché non cesseranno gli attacchi all’Iran.
Gli Usa attaccano l’Iran
Sabato notte gli Stati Uniti hanno colpito tre siti nucleari iraniani, Fordow, Natanz e Isfahan, impiegando bombe da 14 tonnellate, lanciate dai bombardieri B-2 che ieri erano stati spostati nelle basi nell’oceano Indiano. Nel dettaglio, gli Usa hanno sganciato sei bombe anti-bunker su Fordow, mentre 30 missili Tomahawk sono stati lanciati contro gli altri due siti nucleari. I bombardieri erano decollati dal Missouri ma fonti del Pentagono avevano escluso che fosse stata presa una decisione, puntando sull’effetto sorpresa.
“Abbiamo devastato il programma nucleare iraniano”, ha detto il capo del Pentagono, Pete Hegseth, in una conferenza stampa precisando che l’attacco Usa “non ha preso di mira civili o truppe iraniani”. “E’ stato un successo schiacciante”, ha aggiunto.
La decisione però ha causato anche una forte reazione dell’opposizione statunitense. Al Congresso i Democratici parlano di azione rischiosa e incostituzionale, avvenuta, senza l’autorizzazione del Capitol, con Alexandria Ocasio-Cortez che chiede l’impeachment del presidente. Dai repubblicani arriva invece un vasto consenso, mentre anche la base Maga sembra allinearsi. Tra le prime reazioni internazionali, quella del segretario generale dell’Onu, António Guterres: una “pericolosa escalation in una regione già sull’orlo del baratro”.
Trump: “Momento storico per gli Usa, Israele e il mondo”
Aveva detto che avrebbe aspettato due settimane per negoziare con l’Iran. E invece Trump ha sfruttato l’effetto sorpresa, sferrando un attacco su Teheran dopo nove giorni di bombardamenti israeliani.
“Questo è un momento storico per gli Stati Uniti d’America, Israele e il mondo”, ha esultato il tycoon in un altro post. Poche ore dopo ha tenuto un un breve discorso alla nazione dalla Casa Bianca, accanto al suo vice J.D. Vance, al segretario di Stato Marco Rubio e al capo del Pentagono Pete Hegseth, che terrà una conferenza stampa oggi alle 8 locali (le 14 in Italia), insieme ai vertici militari.
Nel suo discorso, Trump ha assicurato che “i siti nucleari chiave iraniani sono stati completamente e totalmente distrutti” con “massicci attacchi di precisione” in quello che ha definito “uno spettacolare successo militare“. Poi ha lanciato un nuovo ultimatum all’Iran, affermando che il futuro del Paese è “pace o tragedia” e che ci sono molti altri obiettivi che possono essere colpiti dall’esercito americano. “Se la pace non arriva rapidamente, attaccheremo quegli altri obiettivi con precisione, velocità e abilità”, ha minacciato.
Su Truth ha avvisato la Repubblica islamica che “qualsiasi ritorsione dell’Iran contro gli Stati Uniti sarà contrastata con una forza molto superiore a quella di questa sera”.
JD Vance: “No a invio truppe, vogliamo parlare con l’Iran”
Il vicepresidente degli Stati Uniti, JD Vance, ha escluso qualsiasi intenzione di inviare truppe di terra in Iran, ribadendo la posizione della Casa Bianca. “Non abbiamo alcun interesse a mettere ‘boots on the ground'”, ha dichiarato Vance ai microfoni di Nbc News, precisando che l’obiettivo dell’amministrazione non è l’occupazione militare. Vance ha spiegato che l’intervento è stato motivato dalle conclusioni dell’intelligence statunitense: “Le valutazioni della nostra intelligence ci hanno spinto ad agire contro l’Iran”. Tuttavia, il vicepresidente americano ha mantenuto uno posizione di apertura al dialogo: “Vogliamo parlare con l’Iran di una soluzione a lungo termine”. Guardando al futuro, ha affermato: “Ora lavoreremo per smantellare in modo permanente il programma nucleare iraniano nei prossimi anni”, escludendo al tempo stesso un’escalation duratura: “Non temo che questo si trasformi in un conflitto prolungato”.
Netanyahu: “Dagli Usa decisione coraggiosa”
Il presidente ha detto anche di aver fatto un “lavoro di squadra” con il premier israeliano Benjamin Netanyahu, che in un videomessaggio si è congratulato per una “decisione coraggiosa che cambierà la storia”. I due leader si sono sentiti prima e dopo i raid americani. “l raid aereo degli Stati Uniti sugli impianti nucleari iraniani è stato “pienamente coordinato” con Israele, ha aggiunto Netanyahu. Secondo Cbs, sabato gli Stati Uniti avrebbero contattato diplomaticamente l’Iran per assicurare che gli attacchi erano tutti previsti dai piani americani e non mirano ad un cambio di regime.
Aiea: “Nessun aumento delle radiazioni”
L’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) ha detto che non sono stati al momento rilevati segnali di aumento di radiazioni nei siti colpiti nelle scorse ore dagli Stati Uniti.
Nello stesso messaggio, postato sul social X, l’Aiea ha detto che “non appena saranno disponibili maggiori informazioni, procederemo a una nuova valutazione della situazione”.
Iran: Parlamento approva la chiusura dello Stretto di Hormuz
Il Parlamento iraniano ha approvato la chiusura dello Stretto di Hormuz. Lo riporta l’emittente panaraba saudita “Al Arabiya” citando media arabi. La decisione finale ora spetta alle autorità di sicurezza, spiega .
“Dopo l’attacco americano all’impianto nucleare di Fordow, ora tocca a noi”, ha avvertito questa mattina Hossein Shariatmadari, caporedattore del quotidiano integralista Kayhan, voce conservatrice che in passato si è identificata come “rappresentante” della Guida Suprema Ayatollah Ali Khamenei. Un messaggio Telegram di Kayhan ha citato Shariatmadari che ha detto: “Senza esitazioni o ritardi, come primo passo dobbiamo lanciare attacchi missilistici contro la flotta navale americana basata in Bahrein e contemporaneamente chiudere lo Stretto di Hormuz alle navi americane, britanniche, tedesche e francesi”. Il messaggio si conclude con una citazione del Corano, che recita: “Uccideteli ovunque li troviate”.
Il ministro degli Esteri iraniano Araghchi ha parlato invece di “un comportamento criminale” che avrà “conseguenze eterne”, ha ribadito la natura pacifica del programma nucleare iraniano e ha detto che gli Stati Uniti hanno compiuto “una grave violazione della Carta dell’Onu”: “Ci riserviamo ogni azione per tutelare i nostri interessi e la nostra sovranità”.
Negli scorsi giorni, Teheran aveva avvertito che, se gli Usa avessero attaccato, ogni obiettivo americano nella zona sarebbe stato considerato “legittimo”.
Nel frattempo, esplosioni si stanno verificando a Tel Aviv in seguito al lancio di alcuni missili dall’Iran.
L’Idf ha lanciato l’allarme sui cellulari di tutto il territorio israeliano invitando la popolazione a trovare riparo. L’Iran da parte sua ha affermato di aver attaccato l’aeroporto israeliano Ben Gurion, il centro per la ricerca biologica del Paese, le basi logistiche e diversi centri di controllo e comando, durante il suo 20° attacco aereo su Israele dopo l’attacco israeliano contro il Paese del 13 giugno scorso: lo riporta l’agenzia di stampa Tasnim.
Le reazioni
“Oggi più che mai l’umanità grida e invoca la pace: è un grido che chiede responsabilità e ragione e non dev’essere soffocato dal fragore delle armi e da parole retoriche che incitano al conflitto”. Lo ha detto Papa Leone XIV all’Angelus. “Fermare la tragedia della guerra prima che essa diventi una voragine irreparabile”, ha affermato. Secondo Leone XIV “la guerra non risolve i problemi anzi li amplifica e produce ferite profonde nella storia del popolo che richiedono generazioni per rimarginarsi”. “Che la diplomazia faccia tacere le armi”, ha aggiunto.
A seguito dell’aggravarsi della crisi in Medio Oriente, ho convocato d’urgenza e presieduto questa mattina una conferenza telefonica tra componenti del governo e vertici dell’intelligence. La crisi è al centro dell’attenzione dell’esecutivo in tutti i suoi risvolti, dalla situazione dei connazionali nella regione, con cui la Farnesina è in costante contatto, agli effetti economici e di sicurezza. L’Italia continuerà a impegnarsi per portare al tavolo negoziale le parti”. Così sui social la premier Giorgia Meloni.
“Siamo molto preoccupati” ha detto il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, secondo cui “la risposta militare rischia di innescare un’escalation pericolosissima”. “È il momento di far prevalere la diplomazia” ha proseguito. “Siamo al lavoro valutando anche le possibili conseguenze economiche per l’energia. Il governo ha predisposto tutto anche in caso di peggioramento della situazione, ma noi non lo vogliamo. Puntiamo sulla diplomazia”. Così il ministro degli Esteri Antonio Tajani al Tg4. “La priorità è la sicurezza dei nostri concittadini. Ci sono convogli che stanno accompagnando da Teheran verso l’Azerbaigian i nostri connazionali e continueremo con questa strategia. Altri nostri connazionali hanno lasciato Gerusalemme e Tel Aviv”.
Questo bombardamento “cambia completamente lo scenario, si apre una crisi molto più grande” e anche “da parte dell’Iran” c’è da attendersi “una risposta molto più forte che rischia di allargarsi a tutti gli obiettivi americani”. E’ quanto ha affermato il ministro della Difesa, Guido Crosetto, nel corso dell’edizione straordinaria del Tg1 dopo l’azione americana in Iran.
“L’Iran non deve assolutamente entrare in possesso della bomba. Con le tensioni in Medio Oriente che hanno raggiunto un nuovo picco, la stabilità deve essere la priorità. Il rispetto del diritto internazionale è fondamentale. È giunto il momento che l’Iran si impegni in una soluzione diplomatica credibile. Il tavolo dei negoziati è l’unico luogo in cui porre fine a questa crisi”. Lo scrive sui social la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen.
“La situazione in Medio Oriente rimane instabile e la stabilità della regione è una priorità. Chiediamo all’Iran di tornare al tavolo dei negoziati e di trovare una soluzione diplomatica per porre fine alla crisi”. A Sky News risulta che il Regno Unito non sia stato coinvolto negli attacchi. Lo ha scritto sui social network il premier britannico, Keir Starmer, in risposta agli attacchi americani contro i siti nucleari iraniani della notte
Il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, si è detto “gravemente preoccupato dall’uso della forza da parte degli Stati Uniti contro l’Iran oggi”. “Questa è una pericolosa escalation”, ha scritto sui social, “in una regione già sul baratro e una minaccia diretta alla pace e sicurezza internazionali”.
Gli attacchi contro l’Iran “hanno inferto un duro colpo alla credibilità del Trattato di non proliferazione nucleare e del sistema di verifica e monitoraggio dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica, che su di esso si basa”. Lo afferma il ministero degli Esteri russo, chiedendo “una reazione tempestiva, professionale e onesta dalla dirigenza dell’Agenzia, senza evasioni e tentativi di nascondersi dietro una ‘equidistanza’ politica”. Anche il Consiglio di Sicurezza dell’Onu “deve reagire”, aggiunge Mosca, e perché siano “respinte collettivamente le azioni conflittuali di Stati Uniti e Israele”.
“La Cina condanna fermamente l’attacco americano all’Iran e agli impianti nucleari sotto la supervisione dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica. Questa mossa degli Stati Uniti viola gravemente gli scopi e i principi della Carta delle Nazioni Unite e del diritto internazionale e aggrava le tensioni in Medio Oriente”. Lo sostiene in una nota il ministero degli Esteri di Pechino. “La Cina invita le parti in conflitto, in particolare Israele, a cessare il fuoco il prima possibile, a garantire la sicurezza dei civili e ad avviare il dialogo e i negoziati”.
Baghdad condanna gli attacchi statunitensi: l’Iraq “esprime profonda preoccupazione e ferma condanna per gli attacchi contro gli impianti nucleari” in Iran, ha dichiarato il portavoce del governo Basim Alawadi. “Questa escalation militare costituisce una grave minaccia alla pace e alla sicurezza in Medio Oriente e pone seri rischi per la stabilità regionale”, ha aggiunto.
(Ultimo aggiornamento: ore 15.36 del 22 giugno)