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Fca: accordo con i sindacati Usa e il titolo sale

Trovata l’intesa sul contratto collettivo di lavoro che rappresenta un passo avanti importante anche per la fusione con Psa – In ballo investimenti e nuova occupazione – Il titolo festeggia in Borsa – L’ad Manley nuovo presidente Acea

Fca: accordo con i sindacati Usa e il titolo sale

Fiat Chrysler ha siglato un accordo sul nuovo contratto collettivo di lavoro con il potente sindacato americano Uaw (United Auto Workers) che rappresenta oltre 47mila lavoratori impiegati nei 22 stabilimenti che la società guidata da Mike Manley gestisce negli Usa e nei 17 centri di distribuzione Mopar.

Secondo quanto previsto, il contratto avrà una durata di 4 anni nel corso dei quali Fca si è impegnata a far crescere le sue attività negli Stati Uniti investendo 9 miliardi di dollari e creando 7.900 posti di lavoro tra nuovi e stabilizzati.

Scendendo nei dettagli degli investimenti, 4,5 miliardi serviranno per produrre auto elettriche, due nuovi veicoli Jeep e la nuova generazione del Grand Cherokee e per creare 6.500 posti di lavoro in Michigan (5 mila a Detroit). Gli altri soldi saranno usati per migliorare e “aggiornare prodotti processi negli stabilimenti in Michigan, Ohio, Indiana e Illinois creando altri 1.400 posti di lavoro” spiega Fca.

Il contratto include inoltre aumenti salariali, prestazioni sanitarie e una migliore ripartizione degli utili.

“Siamo felici di aver raggiunto un nuovo accordo che ci consente di continuare a creare posti di lavoro ben retribuiti e rappresentati dal Uaw, a costruire famiglie forti, a investire nelle nostre comunità e a offrire veicoli eccezionali ai nostri clienti”, ha ha commentato Mark Stewart, direttore operativo di Fca North America.

Secondo gli analisti il nuovo contratto rappresenta una buona notizia anche in funzione dell’accordo con Psa. “L’approvazione – commentano gli esperti di Equita – è un elemento indispensabile per agevolare la definizione del memorandum of understanding per la fusione con Psa entro fine anno”. Non solo, l’accordo colmerebbe anche il divario esistente con gli altri gruppi automobistici Usa e risponderebbe indirettamente alla causa legale intentata il mese scorso da General Motors. Secondo Gm, Fca avrebbe corrotto tre dirigenti dello Uaw per ottenere dei vantaggi nelle trattative sui contratti. In particolare, l’accusa fa riferimento agli accordi sindacali del 2011 e del 2015, ma anche al patto siglato nel 2009 con Sergio Marchionne, l’intesa che rese possibile il salvataggio in extremis di Chrysler. Fca ha risposto definendo la causa di Gm una “manovra sconcertante e priva di fondamento”.

L’accordo con il sindacato americano però non è l’unica novità su Fca. L’amministratore delegato del gruppo, Mike Manley. è stato eletto presidente dell’Acea, l’associazione dei costruttori europei. Sostituisce Carlos Tavares, numero uno di Psa, che ha ricoperto la carica per due mandati consecutivi nel 2018 e 2019.

“Vogliamo assumere come industria un ruolo guida per trasformare la mobilità in modo che metta al primo posto il consumatore ma ci consenta anche di rimanere competitivi e resilienti a livello globale” ha detto Manley.

A Piazza Affari il titolo Fca guadagna l’1,5% a 13,07 euro con volumi pari a 1,2 milioni di pezzi passati di mano a fronte della media di 11,8 milioni in un’intera seduta dell’ultimo mese.

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