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Eurolega Basket: le sfide dei quarti di finale

Dal 12 al 26 aprile sono in programma i quarti di finale della massima competizione europea, con quattro sfide di altissimo profilo – Fuori da tempo tutte le italiane: il nostro Gigi Datome scenderà in campo con il Fenerbahce contro il Real Madrid.

Eurolega Basket:  le sfide dei quarti di finale

Dopo nla conclusione delle Top 16 di Eurolega con le ultime partite di ieri, abbiamo già il tabellone completo dei quarti di finale, in programma dal 12 al 26 aprile, con queste quattro grandissime sfide: Fenerbahce Istanbul-Real Madrid, Lokomotiv Kuban Krasnodar-Barcellona, Laboral Kutxa Vitoria-Panathinaikos Atene e CSKA Mosca-Stella Rossa Belgrado.

Tutti incroci interessantissimi, che si svolgeranno con serie al meglio delle 5 partite con le teste di serie (prime e seconde qualificate nei due gironi appena conclusi) che giocheranno in casa le prime due gare e l’eventuale bella, un vantaggio che potrebbe essere determinante in sfide così equilibrate.

L’incrocio più affascinante è sicuramente quello tra il Fenerbahce del nostro Gigi Datome (uno dei protagonisti della formazioni che si è comportata meglio di tutte nelle Top 16) e i campioni in carica del Real Madrid, presenti a questi quarti di finale grazie alla vittoria in quello che è stato un autentico spareggio contro i russi del Khimki, dopo che già nel girone iniziale avevano ottenuto la qualificazione alla seconda fase proprio all’ultimo ed evitato una clamorosa eliminazione.

Spagnoli che dunque hanno dimostrato di non sbagliare quando si trovano con le spalle al muro, ma che ora si troveranno di fronte probabilmente la più seria candidata al successo finale insieme al CSKA Mosca, una battaglia in cui i turchi possono contare sul fattore campo e che può essere considerata quasi una finale anticipata (l’anno scorso si scontrarono in semifinale).

Tra Lokomotiv Kuban-Barcellona e Vitoria-Panathinaikos è davvero dura sbilanciarsi in pronostici, con l’ago che potrebbe pendere leggermente dalla parte delle due che hanno il fattore campo dalla loro, ma a questi livelli potrebbe anche non significare niente. Partendo dal primo incrocio, da una parte abbiamo i russi arrivati secondi alle spalle del Fenerbahce e per la prima volta nella loro storia tra le prime otto d’Europa (ma che nel 2013 hanno conquistato l’Eurocup), dall’altra il Barça, che nel girone iniziale era arrivato secondo proprio dietro il Kuban, mentre questa volta ha ottenuto il pass solo all’ultima giornata, grazie alla (faticosissima) vittoria sul campo dello Zalgiris Kaunas, eliminato da tempo e che ha chiuso con il peggior record di queste Top 16.

In Vitoria-Panathinaikos abbiamo quella che (non per la sua storia, ma per i pronostici di inizio stagione) si può dire sia stata la rivelazione di questa seconda fase, i baschi arrivati alle spalle solamente del CSKA, contro un habituè di queste fasi di Eurolega, i greci 6 volte trionfatori della competizione, ma che forse fanno leggermente meno paura che in passato.

L’unico quarto sulla carte nettamente sbilanciato in favore di una delle due squadre è quello tra la corazzata CSKA Mosca e la sorpresa Stella Rossa, con i primi vincitori due volte della manifestazione e i serbi piacevolmente ritrovati a questi livelli anche nell’Europa che conta dopo qualche anno buio (e trascinati dalla rivelazione Quincy Miller, nelle ultime ore messo sotto contratto per le prossime due anni dal Maccabi Tel Aviv, in cerca di rilancio dopo questa fallimentare stagione europea). I Russi, partiti come grande favorita per l’ennesima volta nelle ultime edizioni, dovrebbero quindi centrare la loro quinta Final Four di fila (con una finalissima persa), ma nel girone delle Top 16 hanno dimostrato di non essere imbattibili (4 sconfitte prima dell’ultimo impegno di stasera in casa dell’Olympiakos) e nel basket mai dare nulla per scontato, anche se non vedere Teodosic e compagni tra le prime quattro potenze del continente sarebbe davvero una sorpresa.

Tre spagnole, due russe, una turca, una greca e una croata, molte sempre presenti a questi livelli, altre meno abituate, tutte con l’obiettivo di raggiungere le Final Four di Berlino in programma dal 12 al 15 maggio. Ritornando alle Top 16, nel girone E (quello di Fenrbahce, Kuban, Pana e Stella Rossa) il grande escluso è l’Efes Istanbul, a cui non è bastata la rimonta nel girone di ritorno e ancora una volta non è riuscito a superare quello step in più per sedersi al tavolo con le più forti, una delusione può essere considerata l’Unicaja Malaga, non tanto per la mancata qualificazione, ma per il brutto cammino che, in attesa dell’ultima partita con il Fenerbahce, potrebbe chiudere con soli tre successi, mentre ai turchi del Darussafaka e ai croati del Cedevita (i castigatori di Milano nella prima fase) non si poteva chiedere molto di più e la loro Eurolega può comunque definirsi positiva.

Nel girone F (quello di CSKA, Vitoria, Barcellona e Real) si era invece arrivati a quest’ultimo turno con ben 6 squadre in lotta per gli ultimi due posti validi (con i soli CSKA e Vitoria già qualificati e lo Zalgiris ormai fuori dai giochi da tempo). Da questa situazione appassionante ne sono uscite le due favorite, i blaugrana che partivano dalla posizione migliore e i blancos che, come detto, hanno avuto (più agevolmente del previsto) la meglio sul Khimki, che eppure era partito fortissimo e all’esordio aveva battuto il CSKA.

Rimangono fuori anche i tedeschi del Bamberg, autori comunque di ottimo cammino (con Niccolò Melli spesso tra i migliori), e i vicecampioni dell’Olympiakos (con Daniel Hackett), che dopo aver dominato un girone iniziale francamente facile (quello di Milano), in queste Top 16 hanno fatto vedere di aver qualcosa in meno rispetto alle ultime stagioni, ma che se dovessero vincere il loro ultimo incontro di oggi (contro il CSKA) chiuderebbero comunque con un record di 7-7, lo stesso del Real qualificato (come Khimki e Bamberg).

Finale di stagione europeo che purtroppo non vedrà impegnata l’Aquila Trento, che dopo mesi d’imprese ed applausi, mercoledì si è dovuta arrendere in casa di -8 contro lo Strasburgo, non riuscendo così a difendere il bottino di 6 punti conquistato in Francia all’andata. Davvero un peccato e grande rammarico per un traguardo incredibile sfiorato di pochissimo (e con un Pascolo quasi commovente) per una società che sicuramente continuerà a fare bene anche nei prossimi anni, ma che potrebbe essersi fatta sfuggire un’occasione difficilmente ripetibile.

In finale Strasburgo si troverà di fronte il Galatasaray, con i turchi che nel doppio confronto con Gran Canaria hanno ribaltato il pronostico della vigilia, ma hanno ottenuto una qualificazione al cardiopalmo solo al termine di un overtime tiratissimo (5-4 lo score) dopo che gli spagnoli, tra le mura amiche, avevano recuperato il -14 subito all’andata ad Istanbul.

Difficile dire se siano arrivate in finale le due formazioni più forti di una bella competizione che, anche se non avrà il fascino e gli squadroni dell’Eurolega, nei turni precedenti ha visto uscire team come Valencia, Maccabi o Kazan (oltre a Milano e la sua ennesima occasione sprecata visto che in una finale del genere se la sarebbe sicuramente giocata ad armi pari), ma va detto che i francesi nel girone iniziale di Eurolega, prima di essere eliminati, in casa avevano ottenuto gli scalpi di prestigio di Real Madrid, Fenerbahce e Stella Rossa (tutte e tre ancora in corsa), mentre il Galatasaray è squadra sempre insidiosa, arcigna come tutte le turche e dove il talento non manca, tra cui l’ex canturino Micov e l’ex sassarese Calebb Green.

La stagione europea di Trento può fare solo che bene al nostro basket, ma il nostro movimento ha dimostrato di essere ancora lontano dai migliori (basti pensare alla Spagna e alle sue tre squadre ancora in Eurolega) e l’ultima finale europea di livello continua a mancare dal 2004 quando la Fortitudo Bologna nell’ultimo atto si arrese al Maccabi.

A dire il vero Virtus Bologna nel 2009 e Reggio Emilia nel 2014 un trofeo europeo l’hanno portato a casa, quella Eurochallenge, la terza manifestazione continentale, un po’ snobbata, quasi per niente pubblicizzata e quel che è certo nemmeno lontanamente paragonabile alle prime due (specialmente all’Eurolega) per quanto riguarda il livello di qualità e competitività.

Meglio di niente però, e allora vale la pena far notare che un’italiana ancora in corsa c’è anche quest’anno ed è un po’ a sorpresa Varese, che in campionato sta faticando dall’inizio della stagione, ma in quella che da quest’anno si chiama Europe Cup, dopo aver superato nei quarti i belgi di Anversa, in semifinale se la giocherà contro i francesi dello Chalon/Saone, mentre l’altra sfida sarà tra i tedeschi del Francoforte e i russi dell’Enisey. Gara secca sia le semifinali che la finale, a noi non rimane che fare il tifo per i biancorossi e sperare fra qualche anno di tornare a contenderci anche i trofei più importanti.

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