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Eurogeddon, il fondo che scommette sul default della Grecia

Un fondo che punta a guadagnare nel caso in cui si avverassero le peggiori previsioni sulla zona euro – “Se il fondo fosse esistito durante il collasso di Lehman Brothers avrebbe guadagnato il 150%” – Pessimista anche l’economista Krugman: “Le soluzioni per la Grecia sono apocalittiche e politicamente catastrofiche”.

Eurogeddon, il fondo che scommette sul default della Grecia

Un fondo per l’affondo. Questo lo spirito di Eurogeddon, il nuovo fondo di investimento che scommette tutto sul default della Grecia e sul collasso dell’euro. L’idea è di Krzysztof Rybinski, ex vice governatore della Banca centrale polacca. L’economista ne ha annunciato ieri il lancio, in collaborazione con il gestore polacco Opera TFI. “Per due anni ho guardato all’inabilità dei politici ad affrontare la crisi dell’euro”, ha dichiarato Rybinski, “Ma non sembrano avere imparato nulla e stanno solo peggiorando la situazione. Finirà tutto con il default della Grecia”. 

Parole apocalittiche, che nell’anno della fine del mondo, incutono il dovuto timore. Ancora di più perché sostenute dall’economista statunitense, Paul Krugman. L’opinionista del New York Times ha scritto che le uniche soluzioni possibili per la Grecia sono entrambe “apocalittiche” e “politicamente catastrofiche”. Secondo Krugman le opzioni sono: offrire un aiuto sostenuto (non di prestiti) alla Grecia o che il paese ellenico abbandoni l’euro. 

Rybinski sembra essere d’accordo con il professore dell’Mit. La strategia di investimento per Eurogeddon consiste nel tenere posizioni corte sui futures, nelle piazze di Varsavia, Francoforte e Parigi, e sui titoli di stato italiani. E mantenere la posizione di lungo sull’oro, sui dollari e sui treasuries americani oltre a opzioni put su i migliori indici delle principali Borse.

L’economista polacco “spera” che una profonda crisi dell’eurozona gli frutterà notevoli rendimenti: “Se il fondo fosse esistito durante il collasso di Lehman Brothers, avrebbe guadagnato il 150%”, ha dichiarato. E le sue previsioni stimano una recessione di almeno 5 anni con contrazioni tra i 2 e i 4 punti percentuali dell’area. (Le stime ufficiali più pessimiste non suer -0,1% per la Bce e -0,5% secondo l’Fmi). 

Se c’è chi lavora per evitare il peggio, c’è anche chi preferisce speculare e assicurarsi contro uno scenario apocalittico. E’ una questione etica, ovvero, in finanza, una preoccupazione trascurabile.  

 

Leggi la notizia sul Financial Times e sul NYTimes

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