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Eurizon: i Pir spingono le Mid-Caps italiane

Secondo Eurizon, l’introduzione dei piani individuali di risparmio ha aumentato gli afflussi verso i titoli italiani, in particolar modo quelli di piccole e medie imprese, che hanno triplicato le performance delle aziende maggiormente capitalizzate.

I Pir fanno correre le Mid-Cap italiane. A dirlo è Eurizon, secondo cui le compagnie italiane di media taglia hanno quasi triplicato la performance di quelle maggiormente capitalizzate grazie all’introduzione dei piani individuali di risparmio, analoghi ai francesi Plans d’Epargne en Actions (PEA) e agli Individual Savings Accounts (ISAS) del Regno Unito.

I Pir, infatti, hanno aumentato gli afflussi verso tutti i titoli italiani, con un maggiore impatto, però, su small e mid-caps, per via della loro liquidità. A sostenerlo è Francesco De Astis, head of Italian equity presso Eurizon Capital. Gli asset manager, spinti da una legislazione che mira ad incoraggiare i risparmi, possono usare i Pir per creare dei piani di investimento esentasse senza costi extra.

Lo strumento rende i risparmiatori eleggibili per le esenzioni per gli investimenti fino a 30mila euro all’anno, per un massimo di 150mila euro per cinque anni, se il 70% degli investimenti è diretto ad imprese italiane, e in particolar modo le Pmi.

I fondi offrono, dunque, “uno stimolo a investire direttamente nelle compagnie domestiche”, come spiega De Astis. “Il vantaggio fiscale da solo non basta, dato che l’investitore deve essere consapevole di investire in prodotti finanziari che sono soprattutto domestici”. Un fondo Pir integrato in un portfolio di investimento personale può essere una buona opportunità, quindi, per diversificare. Il successo dello strumento nei primi mesi dalla sua introduzione è raccontato dai numeri: al 15 marzo Eurizon Capital ha raccolto 100 milioni di euro dalle vendite di Pir.

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