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Draghi: Bce pronta a misure straordinarie contro bassa inflazione

Gli ultimi dati “continuano a indicare che la moderata ripresa economica dell’area euro procede come previsto”, seppure in un contesto di “prolungato periodo di bassa inflazione, che si prevede sarà seguito da una ripresa solo graduale” della crescita dei prezzi – Frecciate contro le sollecitazioni arrivate da Fmi e Ocse – Atteso il Qe all’europea per giugno

Draghi: Bce pronta a misure straordinarie contro bassa inflazione

Il Consiglio direttivo della Bce è “unanime nella sua determinazione a varare nuove misure non convenzionali di politica monetaria per evitare che il periodo di bassa inflazione si prolunghi troppo: valuteremo attentamente gli indicatori e saremo pronti ad agire rapidamente se necessario”. Lo ha detto il presidente dell’istituto centrale, Mario Draghi, nella conferenza stampa al termine dell’ultima riunione del board, che oggi ha confermato i tassi d’interesse nell’Eurozona al minimo storico dello 0,25%.

Gli ultimi dati “continuano a indicare che la moderata ripresa economica dell’area euro procede come previsto” – ha aggiunto Draghi –, seppure in un contesto di “prolungato periodo di bassa inflazione, che si prevede sarà seguito da una ripresa solo graduale” della crescita dei prezzi.

L’obiettivo, in ogni caso, è ancora lontano, considerando che ad aprile l’inflazione media nell’area valutaria dovrebbe attestarsi allo 0,7%, un livello molto inferiore al target fissato dalla Bce, che si colloca poco al di sotto del 2%. 

Il quadro è reso ancor più complesso dai cambi valutari: l’euro è appena ritornato sopra quota 1,39 sul dollaro, ai massimi dal 2011. La forza della valuta unica può da un lato frenare la ripresa economica, rendendo meno competitivo l’export, dall’altro deprimere ulteriormente l’inflazione. Tutto ciò è motivo “di grande preoccupazione”, ha ammesso oggi il numero uno della Bce.

Per queste ragioni da mesi circolano ipotesi sulla possibilità di nuovi provvedimenti da parte della Banca centrale europea (che probabilmente arriveranno a giugno, cioè dopo le elezioni europee), peraltro apertamente sollecitati dall’Fmi e dall’Ocse.

“Negli ultimi giorni abbiamo ricevuto molti consigli da più parti sui tassi e sulle liquidità – ha risposto oggi Draghi –. Siamo certamente grati dei consigli e rispettiamo i punti di vista, ma siamo indipendenti. Se si dovesse percepire una qualche minaccia alla nostra autonomia, la nostra credibilità rischierebbe di essere gravemente danneggiata”.

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